Evento Campagna Referendaria organizzato da Movimento 5 stelle Cremona
Ospiti:
– Valentina Barzotti deputata, laureata in giurisprudenza e scienze politiche, avvocato del lavoro, sempre presente per i nostri territori sud Lombardia come nostra rappresentante nazionale del Movimento 5 Stelle.
– Elena Curci segretario Generale della Camera del Lavoro di Cremona Cgil, che già ha febbraio ha iniziato a coinvolgerci come partito M5S Cremona per portare avanti con le altre forze politiche questa campagna referendaria.
– Vittoria Costanza, Alessandra Loffi consigliere comunale PD, laurea magistrale in International Studies (Politica, Relazioni, Macroeconomia, Teoria dei Diritti Umani in ambito Internazionale) nonché la rappresentante del Comitato Referendum di Cittadinanza della provincia di Cremona.
– Marco Pezzoni, ex senatore, coordinatore degli stati Generali Clima Ambiente e Salute, pietra miliare in ogni battaglia che è stata fatta a Cremona, nelle tematiche del raggruppamento citato, ma anche per la democrazia, i diritti e la pace.
Siamo tutti riuniti qui perché siamo all’ultimo “miglio” di un percorso che ci ha visti uniti in diversi schieramenti politici, grazie alle ben 4 milioni di firme raccolte grazie al lavoro della Cgil, alla quale, da subito, si è unito il nostro presidente Giuseppe Conte e altri capi politici del centrosinistra e di Rifondazione Comunista, per poter presentare questi 5 referendum. E anche se potrebbe sembrare che coinvolga solo determinate categorie: come i lavoratori assunti dopo il 2015, quelli delle piccole imprese con meno di 16 dipendenti, chi ha il lavoro a tempo determinato, chi subisce un infortunio o ci rimette la vita sul posto di lavoro e il committente non ne risponde, chi vive e lavora in Italia ma proviene da un altro Paese, restano tutte le altre come: i negozianti, i dirigenti, i pensionati che potrebbero dire di non essere interessati. Tuttavia in una società equa, allargare i propri orizzonti e pensare anche ai propri figli, alle future generazioni, o anche a un amico, un compagno, ti porta a volere una legge più giusta e tutelante a prescindere ci riguardi o meno.
Ricordiamoci che il voto resta sempre una questione di democrazia. Anche se si rischia di non vincere, anche se c’è il timore di non raggiungere il famigerato quorum, se non lo facciamo noi che abbiamo a cuore il benessere collettivo, se non ci prodighiamo noi a diffondere questa importanza di partecipare, chi altri lo può fare?
Ecco perché il messaggio di astensione di una certa classe politica già ubriaca di poltrone e potere sta creando un effetto opposto tra chi si è da tempo allontanato dalla politica e dalle scelte democratiche.
Personalmente non c’è giorno che non mi confronti con le persone, i conoscenti, i negozianti, persino negli incontri occasionali. Quello che riscontro maggiormente è l’informazione errata, il “per sentito dire”. Per fortuna oggi c’è il web, e in un attimo con il fact checking puoi smentire le affermazioni travisanti.
Metterò a disposizione la registrazione dell’evento appena ne avrò il link.
Anche se in sala le persone non erano certo lì per essere convinte ad andare a votare, è sempre appassionante sentir raccontare da chi è immerso nel mondo del lavoro e della politica, tutte le segnalazioni che ricevono, le richieste di aiuto dalle categorie più fragili dei lavoratori oggi nel nostro Paese.
Sono poi intervenuti Francesca Berardi che da anni a Cremona ci affianca con Cremona Cambia Musica e il partito di cui è segretaria provinciale Rifondazione Comunista in ogni battaglia su ambiente, salute e sociale e Issa Nouroudine presidente di Alternativa Africa odv. che lavora per l’integrazione e raggruppa tanti Paesi nel consiglio rappresentante delle comunità africane a Cremona, orgogliosamente da anni cittadino italiano.
Per concludere, questi momenti di confronto sono estremamente utili, anche se ci troviamo sempre gli stessi, perché ognuno di noi acquisisce un ulteriore bagaglio di conoscenza ed è solo con le giuste motivazioni che si può provare a ridestare tanti da questa apatia democratica e far loro capire l’importanza di esserci l’8 e il 9 giugno alle urne per abrogare delle leggi che ledono la dignità, la tutela e la sicurezza dei nostri cittadini.
Paola Tacchini
Una risposta
A me non pare che a lei stia veramente a cuore ne ‘ la partecipazione democratica al voto,ne ‘ spiegare i contenuti dei vostri referendum.’ Più volte li ho chiesti, anche su questo blog, mai ho ricevuto risposta. Piuttosto meglio pubblicizzare la “sceneggiata ” della presunta aggressione di Pasquetti ad un banchetto e da chi se non da un sedicente fascista?” Anche per questo vostro infinito ritornello del ” dai al fascista ” non vi voterò mai; ma a forza di chiedere una risposta l ho trovata, in ambito locale , sui referendum. Non da voi,ovviamente, perché a parte fare propaganda altro non sembrate capaci di fare, ma da un lettore che a proposito del primo referendum, quello sul contratto di lavoro a tutele crescenti, ne riporta l’inizio e cioè se i cittadini vogliono ” l’abrogazione del d.lgs.4 marzo 2015 n. 23 come modificato dal d.l.12 luglio 2018 ,n.87,convertito con modificazione della l.9 agosto 2018,n.96, dalla sentenza della corte costituzionale 26 settembre 2018,n.194,dalla legge 30 dicembre 2018,n.145, dal d.lgs ,12 gennaio 2019, n.1?4, dal d.l.8 aprile 2020 n.23. …” E’ questo il modo per stimolare ad andare a votare, ovvero per esercitare un diritto democratico? No,al contrario questo è il modo per confermare ai cittadini che hanno fatto bene a non andare a votare in precedenza e ché è bene continuare a farlo. Questo è il modo per coltivare i cittadini nell’ignoranza,: spingerli a votare alla cieca. Non mi interessava il link del vostro incontro, perché ormai ho già deciso, ma sapere cosa c’era scritto nei quesiti, e se lei dice che non passa giorno che non si confronta coi cittadini perché con me,sinceramente interessato ai referendum sul lavoro, questo non l ha fatto, come le avevo chiesto su questo blog e a beneficio di tutti non solo mio? Forse perché essendo così nebulosi i contenuti, come del primo di cui ho riportato un estratto, i quesiti non sono ben chiari nemmeno a lei, a meno che non sia vero, come scrive, che le sta veramente a cuore il bene collettivo. Ah ma avrei dovuto venire ai vostri banchetti? Come se la gente avesse tempo da perdere. Scrivere i testi dei referendum sul blog no vero ? Troppa fatica? Le sfugge tra l’altro che così facendo la gente li legge quando vuole, la sera dopo il lavoro, prima di dormire, e senza dover rovistare google per andarseli a cercare…