‘Il codice dell’illusionista’ potente opera prima

2 Luglio 2025

Una donna viene trovata morta in una cassa di legno con il corpo trafitto da spade, la polizia di Stoccolma è in panne: difficile capire se si tratti di un gioco di prestigio finito in tragedia o di un macabro rituale omicida. Le indagini vengono affidate a un gruppo eterogeneo di agenti scelti – e allergici alle procedure istituzionali – tra i quali spicca per doti investigative Mina Dabiri. Proprio Mina suggerisce di ingaggiare Vincent Walder, un famoso mentalista, profondo conoscitore del linguaggio del corpo e del mondo dell’illusionismo. Ci saranno altri omicidi ispirati a quella realtà, sembrano collegati, ma le indagini arrancano, perché appare difficile capire quali relazioni intercorrano e quale sia il codice da dipanare per venirne a capo. Con difficoltà si mettono sulle tracce del killer, ma la personalità di entrambi, segnata da piccole e grandi ossessioni e da segreti inconfessabili, complica la caccia, anche perché il loro passato si rivela intrecciato in modo inquietante al caso. L’unica strategia a disposizione dei due investigatori per impedire all’assassino di uccidere ancora è anticipare le sue mosse: solo comprendendo a fondo la sua pazzia, infatti, potranno mettervi fine.

I personaggi del libro, che alterna la narrazione principale e le diverse sotto trame a flashback, sono numerosi. L’indagine per vedere chiaro sui delitti, attraverso una analisi scrupolosa dei giochi di illusionismo più noti nella storia, si allarga ad abbracciare le zone d’ombra dei vari protagonisti e coprotagonisti. Sarà un crescendo di colpi di scena, per scandagliare manie, dipendenze, gelosie, memorie, rimozioni e segreti: un affresco umano dove non si risparmiano i dettagli psicologici e psichiatrici più sottili.

Il libro decolla dopo 500 pagine che racchiudono una meticolosa analisi di fatti e persone, zeppa di indizi, riflessioni e profili, rendendo l’epilogo finale non privo di qualche prevedibilità. Le ultime 212 pagine corrono via velocissime: una cavalcata ben orchestrata strutturalmente per chiudere il cerchio e le diverse finestre narrative aperte. 

La scrittura è compatta, densa, ricchissima di descrizioni soprattutto psicologiche e comportamentali. Molto articolato l’uso dell’inciso, di frasi esplicative e chiose, specie a margine del linguaggio diretto, per evidenziare con raffinatezza analitica le emozioni, le intenzioni, gli stati d’animo e tutto ciò che si svela nel verbale e nel non verbale. 

Bella la Stoccolma che fa da scenario, con i luoghi strategicamente scelti per gli efferati omicidi, con le passeggiate che ospitano il legame, via via più fitto e complice, fra Mina e Vincent, con le stagioni che passano, fra sensazioni mutevoli, vivisezionate con cura e grande acume stilistico dalla scrittrice. 

Il Codice dell’illusionista, potente tassello sul piano comunicativo del 2021, è il primo libro della trilogia del mentalista, scritta a quattro mani da Camilla Läckberg, giallista reputata, amata da pubblico e critica, e il mentalista di fama internazionale Henrik Fexeus.

Scrive il Corriere della Sera: “Una storia che unisce traumi, follia. Indagine sociale e giochi di prestigio in un disturbante equilibrio fra illusione e realtà”.  

Seguiranno, con minore impatto, La setta e Il miraggio uscito lo scorso anno. 

Se vi state domandando se fra Mina e Vincent scoppia l’amore, a margine dell’intesa, possiamo dire che la trilogia esplora la loro collaborazione professionale e le loro complesse dinamiche personali. Se è innegabile la forte attrazione reciproca e l’intima connessione, la regina del crime, abilissima a generare aspettative, si concentra sulla loro crescita personale e professionale, esplorando i loro segreti e le loro ossessioni, e come queste influenzano il loro lavoro e le loro vite. 

I libri sono editi in Italia da Marsilio. Una menzione speciale va attribuita ai traduttori dallo svedese all’italiano,  Alessandra Albertari e Laura Cangemi: hanno fatto un lavoro immane, di assoluta efficacia e di grande pregio.

 

Francesca Codazzi

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