Si è svolto, nella Sala Consiliare della Provincia di Cremona, l’incontro promosso dal Servizio Turismo dell’Ente e rivolto alle strutture ricettive e alle locazioni turistiche attive sul territorio provinciale. L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di circa 50 operatori del settore — tra quelli presenti in sala e quelli collegati da remoto — è stata aperta dalla Responsabile del Servizio Turismo della Provincia, Barbara Manfredini, che ha portato i saluti del presidente della Provincia, Roberto Mariani, e del vicepresidente, Luciano Toscani.
Nel suo intervento introduttivo, Manfredini ha sottolineato l’importanza di mantenere una collaborazione costante con le strutture ricettive, imprese che rappresentano un comparto in costante crescita sia in termini quantitativi sia qualitativi, come confermato dai dati recentemente pubblicati sul sito istituzionale della Provincia di Cremona. “La capacità di accoglienza è un valore fondamentale per il nostro territorio, sia per i numerosi eventi culturali, sportivi e fieristici anche di rilievo internazionale, sia per chi soggiorna per motivi di lavoro — ha dichiarato Manfredini —. L’impegno della Provincia, oltre a quanto previsto dalle deleghe di legge in materia di assistenza alle strutture e gestione dei flussi turistici, si concentra anche su un più ampio progetto di marketing territoriale che punta alla realizzazione di una DMO – Destination Management Organization. Un obiettivo ambizioso che mira a condividere strumenti, servizi e soprattutto una identità comune, rafforzando così l’immagine di un territorio unico, pur nelle sue diverse anime. Il progetto è inserito nel Cantiere 1 ‘Identità e marketing territoriale’ dell’ATS Io Ci CRedo, coordinato dal professor Giovanni Rizzi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore”.
Durante la mattinata si sono poi alternati gli interventi dei rappresentanti di ATS Val Padana — il dottor Enea Antoniazzi, insieme ai tecnici di prevenzione Enrica Voltini e Oriella Copelli — che hanno illustrato in modo puntuale le azioni preventive da attuare in tema di legionellosi. In particolare sono state descritte le modalità di contagio e trasmissione, il ruolo di ATS Val Padana nei controlli e nelle ispezioni, e le procedure operative che devono essere adottate dalle strutture ricettive secondo la normativa vigente. A seguire, il personale del Servizio Turismo della Provincia di Cremona — oltre a Barbara Manfredini, anche le colleghe Paola Arisi e Michela Bodini — ha presentato gli adempimenti richiesti in fase di avvio e gestione delle attività ricettive: dalla presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) all’ottenimento del CIR (Codice Identificativo Regionale) e del CIN (Codice Identificativo Nazionale). È stato inoltre illustrato il funzionamento della piattaforma Ross1000, attraverso la quale le strutture devono trasmettere i flussi turistici, sottolineando l’importanza della tempestività e della correttezza dei dati comunicati, fondamentali per monitorare il movimento turistico e programmare azioni di sviluppo e promozione territoriale.
L’incontro si è concluso con uno spazio dedicato alle domande da parte dei partecipanti, che hanno manifestato interesse e apprezzamento per l’occasione di confronto e aggiornamento. A chiusura dei lavori, Barbara Manfredini ha ringraziato tutte le strutture presenti e collegate per la partecipazione, ribadendo la disponibilità della Provincia di Cremona a offrire assistenza e supporto per qualsiasi esigenza legata all’attività ricettiva e al turismo.
Una risposta
Bene le strutture ricettive. Lo sviluppo di questo genere di servizi può contribuire a contrastare la flessione costante del commercio fisico nei centri abitati. Serve però che le amministrazioni locali contribuiscano all’accoglienza dei turisti. Un esempio: ormai sta assumendo una fisionomia precisa la ciclabile Venezia – Torino. Insieme alla segnalazione di ristoranti, ostelli e bed & breakfast, non sarebbe il caso di offrire anche bagni pubblici e fontanelle dove rifornirsi d’acqua ben segnalati lungo il tragitto? Nei luoghi, in Italia e all’estero, dove si rispettano gli ospiti, questi piccoli segni di attenzione non mancano mai. A testimonianza del fatto che non si ritiene che sottraggano fatturato alle strutture private, focalizzate su servizi a valore aggiunto con ben altre prospettive di remunerazione. Invece, osservo – per esempio – che la stessa Padania Acque, che offriva acqua gratuita ai passanti all’altezza di Bosco Ex Parmigiano, da qualche settimana ha riservato il suo servizio ai soli utenti. Insomma, un progetto pregevole ormai ben delineato e in grado di portare vantaggi concreti a buona parte del territorio, meriterebbe maggiore attenzione, con investimenti in comunicazione e infrastrutture. Ma non è che nel centro storico le indicazioni per trovare dove soddisfare dei bisogni ‘primari’ si sprechino!