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Cremona, alla Palazzina Liberty incuria e abbandono

10 Agosto 2021

La Palazzina Liberty  prospiciente la via Mantova a Cremona, nel complesso dell’ex Foro boario, fu costruita nel 1905 come sede della Borsa Mercato, dove si contrattava il bestiame. E’ un pregevole esempio di quel movimento artistico e filosofico che condizionò l’architettura, la pittura, il design a cavallo tra due secoli e che prese il nome di Art Nouveau, In Italia passò anche sotto il nome di Stile floreale. Oggi presenta un biglietto da visita tutt’altro che invitante a chi arriva in città dalla via Mantova, come documentano le foto scattate da Mino Boiocchi. Erba alta e bruciata dal sole, la palizzata circondata da una rete in plastica adatta a delimitare un cantiere, masserizie e materiale vario accatastati a un lato: il tutto dà l’idea di incuria e abbandono, non di un luogo rivitalizzato come era nelle intenzioni e nelle dichiarazioni della proprietà e dei nuovi gestori.

Dopo un lungo periodo di abbandono e successivi lavori di restauro, nel settembre 2013 iniziò a ospitare un ristorante orientale, il 668 Wok Sushi che era anche bar e gelateria. A occuparsi del recupero dell’immobile è stato il proprietario Giorgio Mantovani. «Abbiamo operato nel rispetto dell’edificio e delle sue caratteristiche» dichiarò appena prima della riapertura. Il 668 Wok Sushi era uno di quei locali che avevano già trovato spazio in altre città limitrofe, che si propongono di unire tipicità locali a cucina cinese e giapponese. La gestione del locale era in mano a cinesi.

Due anni fa altro cambio di gestione. Al 668 Wok Sushi, chiuso alla fine del 2018, è subentrato il Mood Asian Food Factory, altro ristorante cinese. Il primo luglio 2019 è  stata allestita una cena di presentazione, mentre l’apertura ufficiale è avvenuta nei giorni successivi. All’interno è stata fatta una radicale opera di restauro da parte dei nuovi gestori. In prossimità della riapertura, si diceva che la Palazzina Liberty era pronta a tornare a nuova vita e a dare anche un nuovo decoro urbano alla zona, che si era ritrovata con lo stabile vuoto dopo il recupero effettuato da Mantovani.  L’interno è stato ristrutturato su progetto degli architetti Simone Marchiorato e Sabrina Gallini, la proprietà è della Zoe srl del geometra Mantovani che ha affidato la gestione alla società Insieme, formata da tre imprenditori cinesi che hanno già altre attività di ristorazione.  «Vediamo come funzionerà questo ristorante – spiegava all’epoca Ao Chien – e come sarà apprezzata la nostra cucina che è cinese, ma con qualche tocco giapponese e altre idee thailandesi e vietnamite. Il pesce crudo, lavorato al momento, è la nostra specialità»

 

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