”Centropadane Engineering, dopo i licenziamenti si ritiri il piano”

4 Agosto 2025

Con un nuovo comunicato, il  segretario della UILTuCs Cremona Marco Tencati prende atto della richiesta formale di ritirare i licenziamenti di quattro dipendenti di Centropadane Engineering. L’ha formulata il presidente della Provincia Roberto Mariani, indirizzandola al Consiglio d’amministrazione della società controllata dalle Province di Cremona e Brescia. Tencati aveva denunciato la scandalosa operazione di risanamento della società, fortemente indebitata, che prevedeva appunto la riduzione dell’organico e il taglio degli stipendi ma nessun sacrificio a carico del presidente, del direttore e del Cda. Ora Tencati rilancia: chiede infatti che venga ritirato e ridiscusso il piano di risanamento e denuncia la rottura del patto di fiducia tra i soci pubblici e il Consiglio d’amministrazione di Centropadane Engineering.

Ecco il comunicato.

“La UILTuCS Cremona prende atto con favore della comunicazione ufficiale del socio pubblico cremonese, che ha formalmente richiesto – anche per iscritto – al Consiglio di amministrazione e alla Direzione di ritirare immediatamente i licenziamenti decisi giovedì scorso. Una presa di posizione chiara, già anticipata verbalmente, che ha contribuito in modo determinante a fermare un atto ingiusto, unilaterale e socialmente irresponsabile.

È un primo risultato importante, frutto della denuncia pubblica, dell’indignazione diffusa e della mobilitazione sindacale.

In questa fase, come UILTuCS, condividiamo l’approccio pragmatico adottato: votare il ripristino del capitale sociale al minimo di legge e, successivamente, prendere atto del piano di risanamento. Pur considerandolo debole, incoerente e inadeguato, sono stati, viste le tempistiche imposte, l’unico modo per impedire soluzioni peggiori e guadagnare tempo prezioso per un confronto serio.

Ma proprio per questo è impossibile ignorare ciò che è ormai sotto gli occhi di tutti: tra i soci pubblici e il Consiglio di Amministrazione si è rotto il vincolo di fiducia. E questa frattura è profonda, strutturale, evidente.

Il CDA ha approvato in tutta fretta un piano che prevede tagli indiscriminati – ai lavoratori, ai superminimi, al welfare – autoescludendo i suoi stessi membri e il Direttore da qualsiasi sacrificio. Ha agito senza confronto, senza trasparenza e senza criterio. Ha spinto l’azienda verso un punto di rottura, ignorando le indicazioni e le perplessità dei soci. È legittimo, a questo punto, domandarsi per conto di chi stia agendo realmente.

Serve ora un cambio di passo. Serve responsabilità.

Una società a partecipazione pubblica non è un soggetto separato o autoreferenziale, ma uno strumento al servizio della collettività. Non invochiamo formule giuridiche, ma buonsenso, coerenza e lealtà istituzionale.

Come UILTuCS restiamo pienamente attivi e vigili. Nessuno pensi che la revoca dei licenziamenti chiuda la partita. Al contrario: ora serve ritirare il piano, ripartire da una visione condivisa, e ricostruire dalle fondamenta la relazione tra governance e territori.

Come Uiltucs dubitiamo che si possa fare con i dirigenti e gli amministratori che hanno approvato il piano di risanamento e hanno proceduto unilateralmente a licenziare 4 persone, in sfregio ad ogni principio di correttezza e senza alcun confronto con le rappresentanze sindacali”.

 

Marco Tencati

UILTuCS Cremona

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