Alice, una poliziotta parigina, si risveglia su una panchina ammanettata a uno sconosciuto. Ha la camicia sporca di sangue e una pistola non sua. Né lei, né Gabriel, sedicente pianista jazz, sanno come sono finiti lì. Entrambi ricordano solo di aver trascorso, lei a Parigi, lui a Dublino, una serata ad alto tasso alcolico. Non hanno cellulari, né documenti. Nasce una picaresca e rocambolesca avventura per uscire da questa situazione e dipanarne le intricatissime spire, fra inseguimenti a piedi e in macchina in una New York spettacolare, e flashback di ricordi passati sullo sfondo di Parigi che diventano la tessitura di un thriller inquietante. Pagine avvincenti che catturano il lettore, in un labirinto di suspence, che sa tenere con il fiato sospeso. Un romanzo psicologico pieno di colpi di scena dove nulla è come sembra e dove ogni singolo dettaglio può rivelarsi utile per risolvere il mistero.
Molto interessanti la scelta dei due piani narrativi e l’architettura organizzativa del romanzo: la vicenda principale, nella sua assurdità, è affidata al narratore onnisciente, i ricordi sono in prima persona, cercando con il lettore una confidenza che si svela mano mano prima come conquista nella mente della protagonista e poi consegnata a chi legge.
Straordinarie sono pure le descrizioni del contesto, i colori delle stagioni, la natura e gli ambienti che creano atmosfere efficaci di contorno alle emozioni, disegnando scene vivide e immersive.
‘Central Park’ è un thriller avvincente di Guillaume Musso, opera del 2015, edita a luglio 2025 da La nave di Teseo. Lo scrittore francese, autore di best seller, è sempre una garanzia. La sua scrittura è piacevole, semplice e dritta. Sono bellissime le citazioni poste all’inizio di ogni capitolo, fanno riflettere, donando al giallo sfumature più intense e profonde.
“Tuttavia la nostra vera sventura non è tanto che gli anni volino via da noi ma ciò che ci lasciano andandosene”. William Wordsworth.
Per chi conosce il francese, dà una grandissima soddisfazione leggerlo in lingua originale. È un francese fresco, diretto e mai banale.
Toccanti le tre pagine finali. È il finale che tutti si aspettano, ma riesce a giungere ugualmente inaspettato.
Francesca Codazzi
Una risposta
Musso è nella mia lista di autori da leggere. Appena finirò la bibliografia di Michel Bussi (o perlomeno, ciò che riuscirò a reperire di lui) mi butterò a capofitto in Musso. Sì, leggere questi autori in lingua originale non ha prezzo. Grazie Francy