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Il nuovo volto della ristorazione

9 Febbraio 2021

Oggi nel parlare di ristorazione dobbiamo evitare di ingannarci pensando solo a quei luoghi conosciuti, ovvero i locali dove gustare piatti e vini in compagnia, in un ambiente accogliente, ben serviti e alla fine soddisfatti, specie se lo staff di cucina con in testa lo chef, terminati il pranzo o la cena, entrava in sala a salutare i commensali. L’applauso che ne seguiva era il segno dell’apprezzamento e il riconoscimento della professionalità di queste persone, capaci di farci vivere momenti indimenticabili di piacevolezza e di spensieratezza. Con la loro entrata in scena, la brigata di cucina e di sala, piccola o grande che fosse, suggellavano un contatto umano creato all’insegna del gusto.

Ora non è più così. Fatti salvi i requisiti professionali di base, le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria per il Covid 19 hanno indotto la ristorazione a specializzarsi nella preparazione di nuovi menu. I ristoranti che si sono attrezzati per l’asporto e per la consegna a domicilio hanno dovuto  adottare mono porzioni, studiare l’apposito confezionamento, sviluppare particolare attenzione all’integrità dell’intera filiera di ristorazione: scelta delle materie prime, cotture, temperature, confezionamento e sanificazione, consegna a domicilio con mezzi di trasporto indenni da ogni possibile contaminazione, e assenza di contatti diretti col cliente anche nella  fase di consegna dello scontrino e della riscossione del pagamento.

E’ un quadro sintetico del nuovo volto della ristorazione che caratterizzerà non solo questo periodo di pandemia ma anche quello futuro e che rimarrà nel tempo, pur con qualche allentamento, tra le buone prassi.

In estrema sintesi, il ristoratore deve affrontare una sfida che richiede un salto culturale oltre a un bagaglio professionale più alto e complesso. A tutto ciò vanno aggiunti l’estro e l’ingegno che il singolo ristoratore continuerà a porre nell’organizzare il proprio lavoro, con un tocco personale e originale.

 

Osteria La Bissola

Il locale gestito da Ronny Bianchi ed Elisabetta Pini a Cremona in via Bissolati 121 è un esempio concreto del modo in cui la ristorazione sta cambiando. Questa accogliente osteria si distingue per la qualità delle materie prime, la giusta combinazione dei prodotti e le modalità di cottura. Alterna piatti della tradizione cremonese e padana, e fa dell’ospitalità un valore aggiunto. Cibi e oggetti vengono sanificati a tutela degli ospiti dell’Osteria, e così pure i menù prenotati e consegnati a domicilio o da asporto come previsto dalle norme di sicurezza adesso in vigore.

Caratteristica dell’Osteria La Bissola è la proposta di piatti d’asporto e di consegna a domicilio in monoporzioni, come quelli che si gustano in Osteria, attraverso specifici menù settimanali. Ecco qualche esempio: pasta al sugo di cipolle e culaccia, pasta con la zucca e salame, marubini con i tre brodi, tagliolini al ragù di quaglia e porcini, riso con le verze e salame, tortelli con ripieno di pesce di fiume (lucioperca e verdure), merluzzo mantecato o fritto, quaglia ripiena, cotechino cremonese e bolliti misti, lumache trifolate con polenta, tortino di patate e broccoli. E per dessert la sbrisolona con zabaione al moscato e la torta al torrone.

Prenotazioni telefoniche al numero 0372 808499 oppure attraverso Facebook https://www.facebook.com/Osteria-La-Bissola-358425141660220/e, e altri social.

 

 

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