L’Arma alla Virgo Fidelis, espressione di valori e identità

21 Novembre 2025

La Virgo Fidelis (Vergine «fedele») è per l’Arma dei Carabinieri una figura religiosa e simbolica che concentra valori, identità e ispirazione morale. E stato ben spiegato dal vescovo Antonio Napolioni, per l’Arma la Vergine Maria è vista come modello di fedeltà, protezione e intercessione; i carabinieri si rivolgono a lei come patrona e protettrice nelle difficoltà. Simbolicamente ne incarna la fedeltà al dovere, lealtà verso lo Stato e la comunità, coraggio morale e dedizione al servizio che sono i principi centrali nell’etica professionale dell’Arma. La devozione alla Virgo Fidelis rafforza il senso di corpo unico e la continuità storica dell’Istituzione, collegandosi anche al motto dell’Arma («Nei secoli fedeli»)… Motto che porto sempre nel cuore da quando ero bambina e andavo a trovare mio zio, colonnello della Folgore a Livorno (e nelle altre sue tappe della sua carriera nell’Arma) nei momenti celebrativi e nelle loro occasioni di festeggiamenti.

Nella celebrazione c’è stato un momento di commemorazione, riconoscimento dei meriti, preghiera e vicinanza alle famiglie dei caduti; ricordando non solo il sostegno spirituale ai singoli militari e alla collettività, ma anche quello economico. Infatti, nella stessa data, si celebra la “Giornata dell’Orfano”. L’Arma dei Carabinieri, attraverso l’O.N.A.O.M.A.C, Opera Nazionale Assistenza Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri, ente morale di natura privatistica fondato nel 1948 e in prevalenza alimentato dallo spirito di corpo e dalla solidarietà degli stessi carabinieri, assiste circa 1.150 orfani.

Il vescovo ha poi descritto la figura del carabiniere come presenza vicina e familiare: «Quella del carabiniere è una figura domestica, familiari. Siete percepiti sempre come il volto umano dell’Italia, dell’Europa, direi anche della coscienza cristiana con cui affrontare le conflittualità, perché Maria vi guida». Il corpo dei Carabinieri è conosciuto e apprezzato in modo trasversale in ogni missione di pace alla quale hanno partecipato ovunque nel mondo.

E lo ha ribadito, richiamando alcuni tratti della Vergine, li ha consegnati simbolicamente all’Arma: «Maria fedele nell’ascolto, nell’attenzione, silenziosa, discreta, umile, docile, custodiva tutto dentro di sé, anche il segreto professionale, la serietà, la riservatezza, il rispetto che caratterizza il vostro servizio, attenti a tutto, discreti, conoscitori della realtà».

Al termine della celebrazione ha preso la parola il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Paolo Sambataro, che ha condiviso una riflessione ispirata alla preghiera del carabiniere, richiamandone soprattutto il valore di coesione all’interno dell’Arma: «Sono presenti diversi riferimenti all’unità della nostra Arma», ha sottolineato, ricordando come l’invocazione «Noi Carabinieri d’Italia» esprima un’appartenenza che supera territori e competenze, formando «un corpo unico e armonico». Poi ha volutamente sottolineato la prima persona plurale “Noi” non “Io” ed è proprio per questo spirito unitario che il recente lutto di Castel d’Azzano, non è stato percepito come una perdita di una sezione di un’altra regione, ma «tocca in ugual misura ognuno di noi», e ha richiamato l’importanza di rifuggire individualismi e personalismi nel servizio quotidiano. Una coesione che si traduce, ha aggiunto, sia nella collaborazione operativa sia nello stile di vicinanza ai cittadini, costruito sul patrimonio valoriale dell’Arma e orientato a «verità, giustizia e concordia». Sono parole che ho sentito spesso ripetere da mio zio, e nonostante i tanti cambiamenti che vedo attorno a me, i carabinieri restano una “Forza dell’ordine” con un quid umano in più.

Ho voluto mettere in primo piano come scatto fotografico la composizione rosso/blu ovvero i colori dei carabinieri.

In un mondo di guerre e ingiustizie, avremmo bisogno di più militari con questi valori a guidarli, perché se è giusta la difesa non lo è il sopruso, e questo affidarsi alla figura materna della Vergine Maria, toglie dal loro agire il machismo e lascia trasparire e sviluppare tanta empatia!

 

Paola Tacchini

Nella foto centrale la composizione rosso/blu ovvero i colori dei carabinieri

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