Il Rotary con Ceretti alla mostra Boccaccio Boccaccino

21 Dicembre 2025

Il Rotary Cremona Po ha organizzato la visita guidata della mostra dedicata a Boccaccio Boccaccino,  allestita presso il Museo Diocesano fino all’ 11 gennaio, per i propri soci e per gli amici del club interessati all’evento. La ricorrenza nel 2025 dei 500 anni dalla morte dell’artista, ha spinto il Museo Diocesano,  con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona Lodi e Mantova e il patrocinio del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona dell’Università degli Studi di Pavia, a  impegnarsi per proporre un appuntamento importante per Cremona: si tratta infatti della prima mostra monografica su Boccaccio Boccaccino, che non solo ha lungamente e proficuamente lavorato in città, ma ha sempre portato nel cuore Cremona (città natale del padre Antonio) durante gli spostamenti dovuti ai vari impegni della sua attività artistica.

La direzione scientifica della mostra è affidata a Francesco Ceretti (Università degli Studi di Pavia) e Filippo Piazza (Soprintendenza per le province di Brescia e Bergamo), coadiuvati da un comitato scientifico di alto profilo, che annovera Gabriele Barucca (già Soprintendenza  per le province di Cremona Lodi e Mantova), Francesco Frangi (Università degli Studi di Pavia), Maria Cristina Passoni (Pinacoteca di Brera), Cristina Quattrini  (Pinacoteca di Brera) e Marco Tanzi (Università del Salento).
I numerosi presenti hanno seguito con attenzione le spiegazioni e le ricche note storiche e biografiche dell’artista con le quali uno dei due curatori della mostra, il cremonese Francesco Ceretti, ha presentato le opere esposte. Il giovane studioso con entusiasmo e approfondita conoscenza ha saputo coinvolgere e rispondere ai quesiti, contagiando il pubblico con i suoi racconti e con le particolareggiate osservazioni. Presente alla successiva conviviale al ristorante Il Violino, Ceretti ha svelato i retroscena che dell’organizzazione di una mostra: dai costi elevatissimi, alle richieste di prestito ad altri musei e alle collezioni private di opere da esporre, agli spostamenti delle tavole con accorgimenti estremamente accurati, alle scorte armate che accompagnano i quadri e alle polizze assicurative, al marketing necessario per far decollare l’esposizione e che ha dato la possibilità di suscitare interessi prestigiosi nazionali e internazionali. Ceretti ha parlato di progetti per il  futuro: vorrebbe proporre un’esposizione di orologi notturni a Vienna, qualcosa di curioso e molto particolare che permetterà di  apprezzare sorprendenti oggetti artistici.
La mostra cremonese merita una visita come dimostrano sia il numero di presenze al Museo Diocesano sin dall’apertura, sia la vendita dei parecchi cataloghi. Cremona è città della musica, e la liuteria giustamente la fa da padrona. Nulla vieta tuttavia di provare a  spaziare e investire anche su altre forme di arte. Soprattutto se si pensa alla candidatura della città a Capitale della cultura, prendendo esempio da altre realtà anche vicine che sanno programmare e proporre eventi con largo anticipo e capacità di valorizzare se stesse al massimo.
Francesco Ceretti è ricercatore in Storia dell’arte presso la sede cremonese dell’Università di Pavia. Le sue ricerche si concentrano prevalentemente sulla cultura figurativa tra Lombardia e Veneto, in una finestra compresa tra Quattro e Settecento. Oltre alla recente monografia su Altobello Melone, si è occupato della mostra su Giacomo Ceruti co-curata presso il Museo di Santa Giulia di Brescia nel 2023 e della mostra su Pietro Bellotti co-curata presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia, attualmente in corso.
Nella foto centrale Francesco Ceretti

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