La direzione scientifica della mostra è affidata a Francesco Ceretti (Università degli Studi di Pavia) e Filippo Piazza (Soprintendenza per le province di Brescia e Bergamo), coadiuvati da un comitato scientifico di alto profilo, che annovera Gabriele Barucca (già Soprintendenza per le province di Cremona Lodi e Mantova), Francesco Frangi (Università degli Studi di Pavia), Maria Cristina Passoni (Pinacoteca di Brera), Cristina Quattrini (Pinacoteca di Brera) e Marco Tanzi (Università del Salento).
I numerosi presenti hanno seguito con attenzione le spiegazioni e le ricche note storiche e biografiche dell’artista con le quali uno dei due curatori della mostra, il cremonese Francesco Ceretti, ha presentato le opere esposte. Il giovane studioso con entusiasmo e approfondita conoscenza ha saputo coinvolgere e rispondere ai quesiti, contagiando il pubblico con i suoi racconti e con le particolareggiate osservazioni. Presente alla successiva conviviale al ristorante Il Violino, Ceretti ha svelato i retroscena che dell’organizzazione di una mostra: dai costi elevatissimi, alle richieste di prestito ad altri musei e alle collezioni private di opere da esporre, agli spostamenti delle tavole con accorgimenti estremamente accurati, alle scorte armate che accompagnano i quadri e alle polizze assicurative, al marketing necessario per far decollare l’esposizione e che ha dato la possibilità di suscitare interessi prestigiosi nazionali e internazionali. Ceretti ha parlato di progetti per il futuro: vorrebbe proporre un’esposizione di orologi notturni a Vienna, qualcosa di curioso e molto particolare che permetterà di apprezzare sorprendenti oggetti artistici.
La mostra cremonese merita una visita come dimostrano sia il numero di presenze al Museo Diocesano sin dall’apertura, sia la vendita dei parecchi cataloghi. Cremona è città della musica, e la liuteria giustamente la fa da padrona. Nulla vieta tuttavia di provare a spaziare e investire anche su altre forme di arte. Soprattutto se si pensa alla candidatura della città a Capitale della cultura, prendendo esempio da altre realtà anche vicine che sanno programmare e proporre eventi con largo anticipo e capacità di valorizzare se stesse al massimo.