In occasione della conferenza stampa di fine anno, il direttore generale dell’ASST di Cremona, Ezio Belleri, ha confermato che il progetto del nuovo ospedale sarebbe prossimo alla conclusione della fase di fattibilità, con trasmissione alla Regione Lombardia e al Ministero della Salute entro il 28 febbraio e con tempi definiti come “piuttosto brevi” per le fasi successive.
Queste dichiarazioni arrivano all’indomani dell’invio, da parte di un gruppo di cittadini del Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona, di una segnalazione alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti, sulla scelta di costruire il nuovo ospedale, evidenziando un punto cruciale rimasto finora irrisolto.
Dalla sentenza del TAR Brescia n. 853/2020 emerge infatti che, nel percorso decisionale, non è mai esistito un progetto pubblico di riqualificazione dell’ospedale esistente, frutto di una gara o di un incarico progettuale comparabile a quello del nuovo ospedale. L’unica ipotesi allora valutata era una proposta privata di partenariato, giudicata insufficiente e archiviata.
A distanza di anni, e nonostante l’avvio di un intervento ad oggi stimato in oltre 500 milioni di euro, non risulta che l’amministrazione abbia colmato questo vuoto redigendo un progetto di fattibilità della riqualificazione da sottoporre a un confronto tecnico ed economico oggettivo con la nuova costruzione.
Secondo il Movimento, senza due progetti sviluppati allo stesso livello di approfondimento non è possibile affermare che la scelta del nuovo ospedale sia stata il risultato di una valutazione comparativa completa e trasparente.
Per questo motivo, i cittadini firmatari hanno ritenuto necessario investire della questione la Corte dei Conti, chiedendo che venga valutata la correttezza del percorso istruttorio seguito e la coerenza della programmazione della spesa pubblica con i principi di economicità ed efficienza.
Alla luce delle dichiarazioni odierne, emerge però un ulteriore punto di attenzione.
Il tema non è tanto la durata della procedura di gara (che anche nella tempistica ASST è indicata in circa cinque mesi), quanto la rapidità con cui viene data per raggiungibile la conclusione della Conferenza dei Servizi entro gennaio/febbraio 2026 e, soprattutto, l’assenza di informazioni pubbliche su calendario, verbali ed esiti intermedi dei pareri.
In mancanza di tali informazioni, non è possibile sapere se e come siano state esaminate le osservazioni e le prescrizioni trasmesse nell’ottobre scorso dai cittadini del Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona ai sette enti componenti la Conferenza dei Servizi. Ciò solleva un tema di effettiva partecipazione procedimentale e di trasparenza dell’istruttoria, principi espressamente tutelati dalla legge sul procedimento amministrativo, a maggior ragione in presenza di decisioni che comportano impegni di spesa pubblica di entità eccezionale.
Secondo i firmatari della segnalazione, proprio questa combinazione – assenza di un progetto alternativo di riqualificazione sviluppato con procedura pubblica e forte accelerazione delle fasi successive – rende necessario un approfondimento da parte degli organi di controllo, prima che vengano assunti impegni di spesa irreversibili.
La segnalazione alla Corte dei Conti non formula accuse personali, ma chiede che venga verificata la completezza dell’istruttoria e la coerenza del percorso seguito rispetto ai principi di trasparenza, comparazione tra alternative e corretta programmazione delle risorse pubbliche, prima che vengano assunti impegni di spesa irreversibili.
Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona
Nella foto centrale il tavolo di lavoro del nuovo ospedale