Era il maggio di un anno fa ed il Brasile stava affrontando l’aggravarsi della pandemia covid19 e, in contrasto con le raccomandazioni delle Agenzie sanitarie e degli scienziati di tutto il mondo, una nota del ministero della Sanità brasiliana consigliava ancora clorochina e azitromicina per le forme di infezione lievi /moderate e gravi (kit covid 19 – Ministério da Saúde, Secretaria Executiva, Gabinete da Secretaria Executiva. Nota informativa N° 9/2020-SE/GAB/SE/MS).
Nulla si diceva invece sull’ivermectina, certamente perché whatsapp non aveva ancora diffuso a livello mondiale le magiche capacità antivirali di tale antiparassitario.
Forse per questo motivo, nell’agosto dello stesso anno, il generale Eduardo Pazuello, ministro ad interim della Sanità brasiliana, incontrava ufficialmente un gruppo di sostenitori di una nuova e rivoluzionaria terapia contro il virus. Di che si trattava?
Da tempo l’ozono viene utilizzato soprattutto per trattare il mal di schiena e altre forme dolorose di tipo reumatico e articolare (ozonoterapia). Tuttavia sappiamo pure che l’ozono ha una forte azione inattivante nei confronti di batteri e virus ed è per questa sua proprietà impiegato per la disinfezione e sanificazione delle superfici e degli oggetti. E’ logico quindi pensare al suo utilizzo per l’inattivazione del virus sars-covid-2 anche all’interno del corpo umano, con l’unico problema di individuare una via di somministrazione facile e sicura. La proposta presentata al Ministro della Sanità brasiliano risolveva il quesito, specificando come fosse da preferire la insufflazione per via rettale. Una terapia promettente e (forse) di grande soddisfazione, se è vero che la deputata brasiliana Paula Belmonte (dep.paulabelmonte@camara.leg.br) propose la somministrazione di ozono come strumento di prevenzione e cura dell’infezione da virus sars-covd-2, presentando addirittura una proposta di legge alla Camera Federale Brasiliana (atto PL 1383/2020) (https://www.camara.leg.br/proposicoesWeb/fichadetramitacao?idProposicao=2242649).
Che dire? Certamente una iniziativa interessante e con molti risvolti positivi: in fondo se l’ozono nel retto non dovesse funzionare contro il covid19, potrebbe comunque contribuire a limitare i danni provocati dalla riduzione di ozono nella stratosfera, il famoso buco dell’ozono.
Octopus
Una risposta
Interessante solo se la paziente è una garota di Copacabana.