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25 novembre. Se le alunne fanno lezione ai compagni

27 Novembre 2021

Il 25 novembre è una data importante, ma di certo se bisogna dedicare una Giornata mondiale contro la violenza sulle donne significa che tanto resta da lottare ed educare. Ecco, questo cerco di fare, come donna e come insegnante: seminare curiosità, rispetto per ogni diversità, lontananza da ogni forma di violenza, fisica e verbale nei confronti della donna. Solo un cambiamento culturale potrà cambiare le cose. Con i miei ragazzi incontriamo scrittrici, studiamo, riflettiamo e lavoriamo su questi temi. Banchi rossi accanto alle panchine rosse. Ho chiesto ai miei ragazzi di diventare migliori di alcuni uomini di oggi e alle mie ragazze di promettermi di lasciare immediatamente un qualunque fidanzato che osasse alzare un dito su di loro. Poi due alunne di terza hanno portato un power point che racconta tutte le esperienze maturate nel triennio su questi argomenti nella classe prima, ai loro compagni più piccoli. Io mi sono seduta tra i banchi, loro sono salite in cattedra. Una lezione in punta di piedi, un silenzio irreale, un piccolo miracolo educativo quello delle mie alunne. Ecco ciò che una di loro scrive, oltre alla cattedra le lascio la parola. Che soddisfazione, che emozione.

 

Alessandra Fiori

 

DUE GIOVANI DONNE SALGONO IN CATTEDRA

25 novembre 2021, classe 1D, scuola media Virgilio.
Tra un po’ d’ansia ed emozione, noi, io e Martina Crotti, due ragazze di terza media, attraversiamo i corridoi per giungere nell’aula degli alunni di prima media. Dopo le difficoltà iniziali per far partire la presentazione in PowerPoint, subito la nostra domanda: ‘Ragazzi, sapete perché oggi siamo qui?’. È un ragazzo che rompe il ghiaccio dicendo che l’intervento riguarda la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne e, spontaneamente, ci chiede se solo le ragazze della nostra classe si sono interessate a questa tematica, oppure anche i maschi. È un orgoglio per noi e per la professoressa che sta permettendo l’intervento poter rispondere ‘No, anche i ragazzi, e non pochi!’: la gioia ci illumina il viso. Gli alunni di prima si mostrano subito interessati e pensiamo che sia il momento di presentare il nostro lavoro, il nostro progetto: Donne a 360′. Dopo una breve introduzione, durante la quale illustriamo tutti gli argomenti che la nostra classe ha affrontato in questo triennio alla scuola media Virgilio quali i diritti delle donne, la loro determinazione, raccontiamo ai ragazzi la storia delle sorelle Mirabal: catturiamo il loro sguardo, la loro attenzione e questa per noi è già una vittoria. Sapere che dei ragazzi, forse ancora spaventati, un po’ timidi a causa del percorso nella nuova scuola iniziato da neppure tre mesi, condividano i loro pensieri con noi, ci rende molto soddisfatte e sicure che qualcosa, a quegli studenti, avremmo trasmesso.

Quando poi passiamo a raccontare dell’esperienza dell’anno scorso, sempre il 25 novembre, durante la celebrazione in piazza Duomo insieme a due nostre professoresse e all’associazione Zonta, presentiamo le foto dei nostri cartelloni: proprio in quel momento, come auspicheremo nel finale, ci balza in mente un’immagine premonitrice: cioè proprio di quei ragazzi alle prime armi che diventano studenti affermati, sicuri, come lo siamo noi adesso, intenti a presentare i loro progetti il 25 novembre di un anno che dovrà ancora venire alla futura classe prima. Ecco, se questo accadrà, saremo orgogliose perché il merito, anche se in piccola parte, sarà anche nostro.

L’intervento procede nel migliore dei modi, mostrando ai ragazzi alcuni video realizzati da noi durante gli anni precedenti che parlano di un diario immaginario scritto da una ragazza la madre della quale subisce violenze da parte del padre – ideato da due nostri compagni di classe maschi – e l’incontro di un gruppo di ragazze della classe con la scrittrice Federica Sgaggio. Ma l’attenzione dei ragazzi di prima appare massima quando raccontiamo della vita di alcune donne che hanno radicalmente cambiato la storia: la prima è Malala Yousafzai, poi Rita Levi Montalcini e infine Claudia Ruggerini. Interventi, domande, curiosità: i ragazzi ci hanno riempite di soddisfazione e il loro interesse nei confronti di queste tematiche si è rivelato, con gioia nostra e della professoressa, vivo e la voglia di conoscere sincera. Paragono l’esperienza ad un film: i ragazzi di classe prima sono i protagonisti e noi, oserei dire, le registe che coordiniamo il tutto; mentre l’antagonista comune è la violenza sulle donne, da combattere fino a che essa sia soltanto un lontano ricordo, che solo con uno spirito di collaborazione, con una trama avvincente e determinata noi dobbiamo sviluppare. Per restare in tema, mostriamo agli studenti gli stereotipi di genere che sono presenti anche in quei cartoni animati che dovrebbero essere educativi: i ragazzi condividono i nostri pensieri, cosa che avviene anche quando passiamo al tema della politica e alla solitudine della ministra Elena Bonetti alla Camera dei deputati, quando promuove una mozione contro la violenza sulle donne ma ad ascoltarla sono solamente in otto deputati.

Dopo aver presentato il TikTok da noi prodotto l’anno scorso per mostrare ai ragazzi che i social non sono solo spensieratezza e ignoranza, ma anche istruzione ed educazione, incoraggiamo gli alunni più giovani a proseguire il lavoro da noi iniziato in questo triennio: dopo un attimo di incertezza dovuta alla timidezza, rispondono con un rassicurante ‘SÌ’. Verso la fine dell’intervento, proponiamo agli studenti un’attività, cioè quella di scrivere parole inerenti alla violenza sulle donne. La nostra intenzione è quella di preparare i ragazzi all’intervento successivo di altre nostre compagne di classe che avverrà tra poche settimane: se questa è stata una lezione teorica (noi eravamo le ‘professoresse’ e i ragazzi ci hanno ascoltate), la prossima sarà pratica nella quale i ruoli si invertiranno (saranno infatti proprio i ragazzi di prima a fare i professori). È proprio sulla base delle parole che hanno scritto su nostro invito che dovranno produrre uno slogan propagandistico contro la violenza nei confronti del genere femminile, ma questo accadrà tra qualche giorno. Adesso, l’importante è che sia a noi, sia ai ragazzi di prima, sia rimasto qualcosa dentro, e questo qualcosa è davvero speciale e importante, per il nostro e il loro futuro e non dobbiamo dimenticarcelo.

 

Sara Franzosi
classe 3D scuola media Virgilio

 

 

 

 

2 risposte

  1. È stato un onore per me e per la mia compagna di classe aver potuto partecipare attivamente a questo intervento… io ero una delle giovani donne seduta in cattedra e se sono stata prof per un’ora lo devo alla mia insegnante che mi sta permettendo di vivere esperienze indimenticabili. Scrivendo il testo ho capito quanto sono fortunata ad essere capitata nella mia classe che mi rende una persona migliore giorno dopo giorno ❤❤❤

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