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Quel semaforo guasto simbolo del degrado di Cremona

31 Dicembre 2021

Caro Direttore,

ogni tanto arrivo a Cremona, la mia città cui sono molto legata, e percorro via Dante, una delle arterie più trafficate. Le numerose luci dei semafori in questo periodo si confondono con quelle natalizie e rallentano la corsa delle auto, che fermandosi in attesa del via libera, danno il loro fattivo contributo all’inquinamento dell’aria. In questi giorni di nebbia poi sarebbe meglio non sapere, ma struzzi non siamo… La sosta obbligata davanti alla farmacia Lloyd ha evidenziato che il semaforo era stato abbattuto e, come si può notare, è a brandelli. Dopo quindici giorni la situazione non è cambiata. L’incuria della città si manifesta in ogni suo aspetto: le buche sul manto stradale e sui marciapiedi sono un classico e magari richiedono impegno e risorse, i negozi sfitti e bui non fanno altro che enfatizzare la situazione e non si possono riempire dall’oggi al domani,  ma per accomodare un semaforo non credo che ci voglia grande disponibilità di tempo e di uomini! Almeno da profana penso così. In ogni caso di giorni ne sono passati parecchi, possibile non si sia trovato il modo? Vorremmo vedere Cremona meno abbandonata, e invece lo è e su tutta la linea: una città vuota e triste, sporca e mal frequentata in qualche zona, anche pericolosa per i numerosi furti notturni ai quali non siamo mai stati avvezzi, con angoli trasformati in rifugi per persone senza casa con tutto ciò che questo comporta: qualche colore qua e là a ‘deturpare’ i monumenti più significativi non la rende più allegra, anzi, mi sembra di vedere una signora un tempo ingioiellata vestita con abiti riciclati. Cremona era una bomboniera, ora è uno scatolone di cartone sgualcito pronto per la discarica.

 

 

Paola Pieri

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