Leggo sulla stampa nazionale che, nel 2021, Pfizer, Biontech e Moderna, le tre aziende proprietarie dei vaccini più diffusi, hanno incassato 90 miliardi di dollari. Di questi, 41 miliardi sono di profitti! Leggo anche, sulla stampa di questi giorni, e sento in TV, i dati aggiornati della pandemia. Il rapido diffondersi della variante ‘omicron’ (l’uso di chiamare la variante con una lettera dell’alfabeto greco è stato adottato dalle autorità scientifiche per evitare di utilizzare il nome del Paese in cui è stata rilevata la prima volta) preoccupa tutti. Uccide meno ma si diffonde più velocemente. Soprattutto, colpisce anche i più giovani. L’unico rimedio è il vaccino. Rimedio parziale, ma pur sempre un rimedio. Per il resto: mascherina sempre, niente o quasi contatti, estrema attenzione a tutto. Avverto fra la gente una certa angoscia per la situazione. Credevamo di essere, più o meno, usciti dalla pandemia ed invece avvertiamo che il percorso è ancora lungo. Soprattutto una domanda ci attanaglia: e gli anni a venire? Quest’anno la ‘omicron’ è venuta dal
Sud Africa. Da dove verrà la prossima variante? Ed il vaccino sarà capace di proteggerci ancora oppure le variazioni saranno tali da richiedere un vaccino nuovo? Alcuni ipernazionalisti rispondono: ‘Basta chiudere le frontiere ed impedire gli sbarchi degli emigranti. A parte gli aspetti di solidarietà ed umanità, è una pura illusione! Neppure nel medioevo, quando le città erano murate ed i castelli fortificati, riuscirono mai a fermare le epidemie. Correvano più lentamente, le epidemie, ma correvano e si esaurivano dopo anni, non senza aver mietuto milioni di vittime. Figuriamoci oggi, in un mondo semiglobalizzato ed interconnesso! Che fare allora? La soluzione c’è: vaccinare subito tutto il mondo. Come? Anzitutto sospendendo il carattere privato dei brevetti. Mi stupisce che questo tema sia praticamente scomparso dalla discussione politica e dai media. A parte papa Francesco ed alcuni esperti e gruppi, specialmente del mondo cattolico, non se ne parla. Qualcuno dice: ‘Non si può. Questo è il sistema. I privati senza profitti non farebbero ricerca. E poi, i Paesi del Terzo Mondo non sono preparati’.
Ebbene, non è assolutamente vero! Diversi Paesi, il SudAfrica ad esempio, sarebbero in grado di produrre i vaccini, se avessero i brevetti. Quanto ai profitti, direi che possono bastare quelli già incamerati, tanto più che in questo caso la ricerca è stata finanziata ed agevolata dagli Stati. Eppure, di questo argomento, che a mio avviso dovrebbe essere della massima importanza, si tace. E la Comunità Europea di recente, in una riunione del WTO (l’organismo che si occupa del commercio mondiale) ha espresso opinione contraria alla sospensione dei brevetti. Sentite che cosa scrivono due illustri economiste, non certo sospette di estremismo, Jayati Ghosh e Mariana Mazzucato, su ‘L’anno che verrà’, supplemento di ‘la Repubblica’ del 2 gennaio scorso: ‘Non possiamo fare affidamento solo su iniziative di beneficenza…A creare valore per l’innovazione sanitaria sono in molti, ovvero istituti di ricerca, aziende, governi, organizzazioni internazionali, enti filantropici, scienziati e partecipanti a sperimentazioni. I frutti di questo lavoro collettivo non dovrebbero restare esclusivamente nelle mani delle aziende farmaceutiche la cui principale priorità è massimizzare i rendimenti per gli azionisti. Questo approccio ha prolungato la pandemia e minato la ripresa economica. Il valore creato collettivamente deve essere governato collettivamente… Questi vaccini hanno beneficiato di finanziamenti pubblici senza precedenti, ma rimangono in gran parte sotto il controllo esclusivo di monopoli privati… Un manipolo di Paesi ricchi ha bloccato una proposta ampiamente supportata dall’Organizzazione Mondiale del Commercio che prevedeva di rinunciare ai diritti sulla proprietà intellettuale per le tecnologie correlate alla pandemia, di fatto anteponendo gli interessi delle società farmaceutiche all’equità ed alla solidarietà sanitaria globale’. Più chiaro di così! Mettiamo pure da parte ogni sentimento solidaristico (che pure dovremmo intensamente provare, altro che deridere continuamente il ‘buonismo’!). Facciamo appello solo all’egoismo: se non vogliamo continuare così, dobbiamo permettere a tutti di vaccinarsi.
Per la cronaca, le lettere dell’alfabeto greco sono ventiquattro!
Gian Carlo Corada
* Da una vignetta di Altan pubblicata su ‘l’Espresso’ il 2 gennaio scorso
2 risposte
Ottimo articolo e soprattutto ben specificato e molto chiaro. Complimenti.
Non si può non condividere tutto. Sembra impossibile che non ne parli più nessuno!….