Il problema del calo delle nascite, drammaticamente acuito a causa della ridotta attività sessuale durante il lockdown, è stato in parte compensato della crescita esponenziale del numero di animali d’affezione (cani, gatti, criceti, cincillà), la cui presenza è stata peraltro molto utile per giustificare quattro passi all’aperto nelle fasi più critiche della pandemia. Tuttavia, al di là delle passeggiatine e di numerosi altri utili ‘bonus’, nessuno, né i politici, né le punte più avanzate dell’opinione pubblica, ha mai pensato di affrontare le gravi conseguenze provocate dal lockdown sulle pratiche sessuali di gruppo. Nessun ‘bonus’ è stato quindi proposto per lenire le gravi sofferenze dei nostri fratelli impossibilitati a perseguire le normali pratiche sadomaso, bondage, amore libero, sesso ad accessi multipli.
A porre rimedio alla grave distrazione dello Stato e dei suoi rappresentanti è stato l’impiego condiviso della tecnologia, laddove l’impiego di webcam, Zoom, Teams, ed altre piattaforme di comunicazione online ha consentito di non interrompere tali rilevanti attività, sia pure a distanza. I gruppi di praticanti, consapevoli della importanza del distanziamento sociale e manifestando un grandissimo senso di responsabilità, si sono quindi adeguati alle restrizioni dettate dalla pandemia mediante un innovativo utilizzo della tecnologia. Degno di nota è anche l’impegno didattico dei webinar per insegnare sia agli esperti che ai novizi il corretto utilizzo di corde, legacci, sextoys e frustini, spesso utilizzati in modo del tutto improprio e fonte di spiacevoli effetti collaterali.
La DAD (didattica a distanza) si è quindi dimostrata uno strumento assai utile per garantire una migliore conoscenza degli argomenti trattati, mentre l’approfondimento condiviso online sarà certamente in grado di favorire l’esplorazione di nuovi orizzonti. Finalmente in presenza, nonostante qualche incertezza sulle modalità di utilizzo alternativo della mascherina FFP2.
OCTOPUS