Spezza il cuore assistere allo scoramento dei progettisti dei totem cittadini, il cui orgoglio ferito viene, solo in parte, lenito dalla donazione del ricavato delle loro opere ad un’associazione benefica che per ora si è distinta per gli ottimi rapporti che riesce a instaurare con i rappresentanti dei poteri cittadini e per l’impegno a occupare parte del verde pubblico destinato ai cittadini cremonesi.
Nel tentativo di fornire un supporto concreto alla soluzione delle attuali difficoltà e con l’impegno a superare possibili incomprensioni, perché non prendere in considerazione la proposta di incrementare il numero dei tralicci urbani con lo scopo di ridurre le attuali difficoltà energetiche? Non quattro, non quaranta, ma quattrocento totem, ciascuno coronato da una piccola pala eolica, potrebbero certamente affiancarsi agli impianti di teleriscaldamento cittadino e contribuire così alla riduzione della dipendenza energetica e dell’inquinamento urbano. Qualcuno potrebbe sollevare il problema della mancanza di una adeguata circolazione d’aria nella nostra zona e tuttavia una possibile soluzione potrebbe venire dallo sfruttamento intelligente dei moti convettivi a media scala prodotti dagli individui che scaldano, più o meno utilmente, una poltrona od una sedia riproducendo in tal modo il medesimo fenomeno che è alla base delle brezze marine: l’aria calda si alza e viene sostituita da quella più fredda generando un moto in grado di muovere le quattrocento pale eoliche cittadine.
OCTOPUS
3 risposte
Comunque a Cremona e ai cremonesi è molto difficile fare girare le pale.
Ai cremonesi girano, e girano vorticosamente, ma silenziosamente! E poi si dimenticano quando si va a votare. Dimenticheranno anche quando voteranno per avere ancora Fontana come presidente della Lombardia? Perché i totem sono una costosa bruttura, ma quanto successo e succede a Cremona e in regione in tema di sanità è uno scempio vergognoso!
Ferme le pale dei totem per mancanza di vento girerebbero solo quelle raccontate ai Cremonesi