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A Cremona avanzano solo le ruspe: lavori nel Parco del Po

27 Giugno 2023
Nulla fermerà le ruspe che stanno facendo scempio del Parco del Po e del Morbasco, documentato dal servizio fotografico di Mino Boiocchi. Come è noto, l’Amministrazione comunale di Cremona ha concesso all’associazione Occhi Azzurri  Onlus l’autorizzazione a costruire un centro riabilitativo con tanto di piscina in una zona vincolata. Si tratta di un complesso per bambini con disabilità nel neuro sviluppo ove opereranno in appositi ambulatori medici specialisti e ricercatori.  L’obiettivo dichiarato dalla stessa associazione è ‘attivare servizi a sostegno delle famiglie che affrontano l’esperienza di malattie genetiche che portano alla disabilità’.  Occhi Azzurri Onlus è un’associazione fondata nel 2015 da Silvia e Filippo Ruvioli, nata dall’esigenza di una famiglia di affrontare una patologia genetica rara di cui è affetto Orlando, uno dei figli.  
La finalità nobile del progetto non giustifica la distruzione di altro verde pubblico e un ulteriore sfregio ai margini del Parco di interesse sovracomunale del Po e del Morbasco. Ci sono soluzioni alternative in città, basta considerare i numerosi contenitori vuoti che si presterebbero egregiamente a un recupero.  Abbondano a Cremona siti alternativi dove costruire ma l’Amministrazione comunale è sorda alle proteste e contraddice disinvoltamente se stessa. Una variante del Piano di governo del territorio prevede infatti una riduzione del consumo di suolo quantificata dal vicesindaco Andrea Virgilio in 100.000 metri quadri cui però fa da contraltare la concessione di licenze edilizie che suscitano le vibrate reazioni dei cittadini e delle associazioni ambientaliste.
Solo la Corte dei Conti può fermare i lavori, si diceva quando ancora il cantiere non era operativo. Un esposto alla magistratura contabile per grave danno erariale ha prodotto in casi analoghi l’effetto sperato. Il verde pubblico appartiene alla collettività. La Pubblica Amministrazione che lo cura (si fa per dire) e lo gestisce, in questo caso il Comune di Cremona, potrebbe essere chiamato a rispondere di sperpero di patrimonio pubblico.
Ma chi si assume la responsabilità e l’onere di denunciare ciò che sta accadendo all’interno del polmone verde più grande della città? Quale forza politica, associazione ambientalista o semplice gruppo di cittadini è disposto a esporsi? Tuonare contro gli orribili totem posti alle porte di Cremona è a rischio zero. E infatti centinaia di cremonesi hanno criticato l’installazione di quelle strutture metalliche, peraltro rimovibili dall’oggi al domani. Ben diverso è aprire un contenzioso giudiziario con un Comune, schierarsi contro un’associazione che ha finalità benefiche e ostacolare una primaria azienda di costruzioni.
Emblematico in tal senso è l’atteggiamento rinunciatario dell’opinione pubblica nei confronti del nuovo ospedale, un progetto che non si giustifica se non con una sconsiderata volontà di costruire che alberga in chi ancora considera progresso le colate di cemento. 
Cinquanta sfumature di grigio cemento è il titolo di un servizio giornalistico pubblicato nel gennaio 2020 dal sito web salviamoilpaesaggio.it che fotografava la desolante situazione creata a Cremona dal consumo di suolo. E’ una realtà rappresentativa della situazione nazionale. Ad oggi il quadro è nettamente peggiorato. Non si rispetta più nemmeno l’esigenza di tutelare le aree agricole e naturali. La cementificazione avanza inesorabile in assenza di una volontà politica volta a tutelare il verde pubblico sino a negare il rilascio delle concessioni edilizie.
 

Vittoriano Zanolli

5 risposte

  1. Non capisco come il comune di Cremona sia così accanito nella distruzione del pianeta, e in primis della nostra città e cerchi a tutti i costi di aumentare il riscaldamento globale. L’iniziativa è ammirevole, ma perché devastare un parco così bello e non utilizzare le aree dismesse già esistenti anziché togliere ogni piccolo polmone di una città ai vertici dell’inquinamento? Pare che il cemento sia di primaria importanza a Cremona, destino dei nostri nipoti e dei nostri cani sarà quello di giocare sul calcestruzzo purtroppo..

  2. Qualcuno ha detto che la strada per l’inferno è lastricata da buone intenzioni. Nello specifico pare che si tratti di assistere piccoli pazienti a pagamento, un possibile ed ulteriore incentivo alla sanità privata. Sarebbe più che opportuno che anche a questo dubbio venisse fornito un chiarimento. Resta comunque la percezione che del bene comune il Comune se ne faccia un baffo.

    1. Sfregio ambientale a parte, pazienti a pagamento? ma non dovrebbero essere esenti per patologia? C’è qualcosa che non quadra per cui giustamente chi di dovere dovrebbe dare un’indicazione chiara sull’indirizzo dell’opera e relativi costi, altrimenti la gente ricomincia a pensare alla solita speculazione sulla disabilità, odiosa quanto rubare in casa di un anziano da parte di chi lo assiste. Riguardo all’impiego alternativo di strutture già esistenti e lasciate andare alla malora anzichè riattarle per l’occasione, piuttosto che collocare questa tipologia di attività all’interno di strutture ospedaliere o ambulatoriali già operanti, è chiaro come la luce del sole a ciel sereno perchè si preferisca piuttosto costruire a costo di deturpare un Parco.

  3. In Via Ippocastani 7 c’è un edificio abbandonato ormai da decenni, (almeno 8 appartamenti) con tanto verde selvaggio che nasconde non so quanta sporcizia, porta d’ingresso e finestre murate. Muro (recente) all’ingresso del carraio e un altro all’ingresso di quello che era l’ingresso di un supermercato (forse CRAI). L’area è vasta.
    Se ci fosse la reale volontà di recuperare ciò che non viene usato non si userebbe altro terreno. Un po’ di buon senso, coerenza, onestà- queste sconosciute!!! e mi fermo qui.

  4. Come si fa ad attivarsi con un esposto alla Corte dei Conti?
    A Cremona una associazione o partito politico che si prenda l’onere di iniziare esiste?

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