L’immobile che ha ospitato il Centro provinciale per l’impiego, inaugurato in pompa magna e che adesso allunga la lista dei contenitori vuoti di Cremona, è diventato dimora di un senza tetto. Chi transita lungo la trafficatissima via Massarotti non può fare a meno di notare scatoloni, materassi e coperte accatastati sotto il portico dal quale si accede all’ex Centro i cui uffici si sono da tempo trasferiti a Palazzo Fodri, in corso Matteotti. L’obiettivo di Mino Boiocchi ha immortalato le masserizie, non il loro proprietario per rispetto nei suoi confronti, non perché lo si consideri un ‘invisibile’ come viene etichettato l’esercito dei 500mila senzatetto. Al censimento del 2011 erano circa 125mila; in dieci anni sono quadruplicati come conseguenza della crisi economica secondo i dati rilevati dal Censimento Permanente della Popolazione e delle Abitazioni 2021 dell’Istat. Sono le persone che non hanno una casa ma ‘altro tipo di alloggio’ e che vivono nei campi attrezzati, nelle baracche, nei garage e nelle situazioni di fortuna, compresi circa 35 mila senzatetto tra i quali l’ospite dell’ex Centro per l’impiego cremonese.
Nel 2014, grazie a una convenzione tra Istat, ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora e Caritas Italiana, è stata realizzata in 158 Comuni un’indagine sulla condizione delle persone che vivono in povertà estrema. Dall’indagine è emerso che, nei mesi di novembre e dicembre 2014, hanno utilizzato almeno un servizio di mensa o accoglienza notturna 50,724 persone senza dimora, il 2,43 per mille della popolazione regolarmente iscritta presso i Comuni considerati, un valore in aumento rispetto a tre anni prima, quando era il 2,31 per mille (47,648 persone). Con i censimenti della popolazione, per la prima volta nel 1991 e, in seguito, nel 2011, i senza fissa dimora e i senza tetto erano rilevati con tecnica ‘point in time’, ossia una rilevazione effettuata nel corso di una notte nei grandi Comuni con l’obiettivo di individuarne il maggior numero possibile. Nel censimento di quest’anno si utilizzano invece come fonte i registri dai quali dedurre le informazioni anagrafiche su dette popolazioni, a completamento del conteggio e della definizione della struttura demografica della popolazione censita. Nelle grandi città ci si imbatte di frequente negli ‘invisibili’. A Cremona anche uno solo fa notizia. Non c’è un letto per lui alla Casa dell’Accoglienza?
Una risposta
Segnalato all’Assessore Viola il 30 agosto con foto che documentavano. Non le risultava e avrebbe mandato a controllare. È una vergogna! Ma si sa!!! Si sa solo chi interessa ai servizi sociali!