Lgh si appresta a cambiare di nuovo padrone, suo malgrado. Ne dà notizia il quotidiano Giornale di Brescia. E’ in corso un’operazione finalizzata al conferimento delle azioni di A2A, la holding che ha rilevato Lgh e tutte le ex aziende municipalizzate che ad essa fanno capo, in una società finanziaria controllata dai francesi. Tutti gli assetti idroelettrici, termoelettrici, impianti per la produzione di energie rinnovabili e la tecnologia che sfrutta l’idrogena di A2A saranno conferiti in una newco controllata dal fondo Ardian che verserà 1,5 miliardi di euro e impianti eolici per centinaia di megawatt. La Lega di Brescia si è subito schierata contro questa operazione non per gli aspetti economici ma perché presuppone l’abbandono della vocazione industriale di A2A e l’avvio di un processo di finanziarizzazione. La holding bresciano-milanese non si occuperà più di impiantistica greenfield, di ricerca e dello sviluppo di macchinari ma acquisterà sul mercato secondario impianti già esistenti. Di fatto opererà come un fondo di investimento, lucrando sui flussi di cassa e sugli interessi, e non come società industriale, forte di un know how e di un’esperienza accumulata in cent’anni di storia.
A2A, si ricorda nell’articolo pubblicato dal Giornale di Brescia, è all’avanguardia nel settore dei termoutilizzatori e nel campo dello smaltimento dei rifiuti. L’abbandono di questa attività non crea lavoro, mortifica le professionalità interne ed è dannoso per i soci di maggioranza, che sono i Comuni. Con questa operazione, A2A cessa di essere un soggetto industriale e non potrà più offrire contributi significativi allo sviluppo del sistema energetico nazionale. Ci sono nodi da sciogliere legati alla redistribuzione del cash flow prodotto che andrà alla società controllante. Nel caso di futuri aumenti di capitale, Ardian si troverà in posizione di favore, disponendo di una liquidità consistente della quale A2A è invece sprovvista. E se la newco tornasse a essere integrata in A2A, Ardian sarebbe il primo socio privato con una quota tra il 10 e il 15% e con diritti di governance importanti sulla base dello statuto in vigore. In caso di acquisizione i Comuni si troverebbe espropriati, senza nessun potere di controllo. E lo stesso accadrebbe se la newco venisse quotata in Borsa.
La Lega di Brescia giudica avventata questa operazione targata Pd, anche perché i dividendi di A2A sono tra le fonti principali di entrate correnti nel bilancio del Comune. Il sindaco Del Bono incalzato dal Carroccio bresciano finora non ha risposto. Anche il Comune di Cremona, nella figura del sindaco Galimberti, dovrebbe iniziare a interrogarsi.