Cristina Pizzala, aderente al Comitato di Spino d’Adda che si era costituito contro il forno crematorio e ha proseguito l’attività dopo essere riuscito a bloccare quel progetto, continua a occuparsi del paese e dell’ambiente.
Col favore delle nebbie e dell’oscurità, segnala Pizzala, un’altra parte del patrimonio arboreo pubblico di Spino è andata perduta per sempre. Quello che vedete in foto è, o meglio era, il bellissimo filare di pioppi cipressini che fiancheggiava la cosiddetta Tenuta Liberata, in prossimità della Cascina Fornace. Da poco entrato a far parte della proprietà comunale, è stato raso al suolo senza pietà. Tutti gli alberi sono stati abbattuti (io stessa ne ho contati una sessantina) in dispregio sia del loro valore ambientale che paesaggistico. Una furia distruttiva e cieca alla quale non riesco a dare una spiegazione. Del bel filare, con i suoi colori, restano cumuli contorti di legna tristemente abbandonata nei campi, a lato della strada.
Solo una domanda: perché?
Chi ha autorizzato un simile scempio?
Il Comitato ha inviato una lettera per chiedere spiegazioni. Credo che i cittadini ne abbiamo diritto. Cristina Pizzala nvita la minoranza consiliare, piuttosto silenziosa, a fare altrettanto.
Suggerisco ai cittadini di fare accesso agli atti per conoscere il parere dell’agronomo, l’indagine strumentale di ogni albero e la classificazione. Gli alberi possono essere abbattuti SOLO per pericolo incolumità pubblica che va certificata con gli elementi detti prima. Diversamente chi di dovere ne risponde.
Maria Grazia Bonfante
Una risposta
Una cosa analoga è successa di recente a Cremona in via Miradori. Tutti gli alberi tagliati. Ricordo che uno era intaccato dai funghi della carie, ma gli altri? E’ tipico che quando decidono di prendere di mira una via, vi tolgono tutte le piante che stanno vicino a quella /quelle ritenute più o meno gravemente malate. Lavoro mirato? Visto il metodo non direi Più conveniente fare una totale pulizia, per non doverci tornare un’altra volta, indipendentemente dallo stato di salute delle piante. Poi ci sono in altre vie piante altamente pericolanti segnalate già da tempo ma ancora tranquillamente al loro posto. Se questo è un lavoro mirato? E l’ha deciso l’agronomo di tagliare tutto? Come in via Miradori a Cremona così a Spino dAdda? Se fosse, Dio ci salvi dagli agronomi