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Ventura (FdI): ‘Chi accudisce i gatti in via Bissolati?’

14 Aprile 2023

Faccio seguito all’intervento del consigliere  Burgazzi che ovviamente condivido da capogruppo di Fratelli d’Italia. Leggo dalla stampa che in merito alla questione gattile (ora colonia perché all’Amministrazione fa più comodo) di via Bissolati un giudice ha emesso una sentenza (su cui certamente non mi permetto di entrare in merito), che sancisce i diritti della fondazione Stauffer vietando ai volontari di accedere, mentre i gatti possono rimanere. Ho la certezza che il giudice abbia applicato pedissequamente la normativa, ma come credo abbia fatto ogni lettore  mi sono chiesto: chi accudisce gli animali se i volontari non possono più accedere alla struttura?

La legge come ho ribadito in svariate occasioni, basandomi su regolamenti di cui ho sempre riportato i riferimenti e parti di articoli sia alla stampa che nelle interrogazioni è chiara in merito alle competenze, anche nel regolamento comunale per la tutela del benessere degli animali art 22 e 23 che palesa le responsabilità specifiche dell’amministrazione sia per la gestione che la protezione dei gatti.

Sin da ora mi auguro che l’assessore competente abbia messo in atto quanto necessario e si stia adoperando per poter provvedere alla cura degli animali ma ho seri dubbi viste le risposte evasive o comunque poco chiare che ho sempre ricevuto…non ultima ad esempio la risposta alla mia interrogazione del novembre 2022 in cui chiedevo a che punto fossero i lavori per la realizzazione del gattile e, vista la situazione economica aggravata dal momento storico in cui viviamo,  di quanto fosse lo scostamento della spesa rispetto a quanto previsto e finanziato

La risposta ricevuta  con nota N. Prot. Gen, 80786/2022 del 30 novembre 2022  conclude con “ Si comunica, inoltre, che gli uffici competenti stanno attualmente predisponendo il progetto esecutivo. L’opera è inserita nel Piano delle Opere Pubbliche e intenzione dell’Amministrazione è quella di reperire i fondi per realizzarla. Pertanto, nel rispetto della L. R. 33/2009, che prevede anche le modalità di spostamento delle colonie, lo stesso verrà eseguito in concerto e in accordo con l’Ente sanitario competente nel prossimo periodo”.

Direi piuttosto vaga considerato che a dire dell’Assessore era tutto già pronto e deciso da tempo.

Mi auguro che l’assessore Pasquali finalmente trovi il tempo di seguire il mio invito del 2021 a leggere le normative, gliele ho indicate tutte, ma se dovesse aver bisogno me lo faccia sapere che gliele rimando … non sembrandomi molto preparata sulla materia visto che lascia tutto in mano agli uffici che sicuramente sapranno il loro ma senza un indirizzo politico preciso, senza una idea di riferimento, senza controllo.

Purtroppo però come ben sanno i cittadini questa Amministrazione è talmente accecata dalla furia ideologica che pur di scaricare le proprie responsabilità tenterà di cambiare anche il sopracitato regolamento come sta facendo con il regolamento di polizia locale…

Nel frattempo come Fratelli d’Italia teniamo monitorata la situazione cercando di pressare l’Assessore affinché finalmente si trovi una soluzione al problema visto che i gatti non sono di proprietà né della Fondazione Stauffer né dei volontari, ma ne risponde assolutamente il Sindaco.

Chiudo con un interrogativo sulla Stauffer di cui oltretutto il Sindaco è consigliere nel CDA: perché ha tutta questa fretta? A che cosa è dovuta? Può il Sindaco, visto il doppio ruolo in contrasto, spiegarne le motivazioni? O come ultimamente succede farà ancora orecchie da mercante?

 

Marcello Ventura

capogruppo Fratelli d’Italia in Consiglio comunale Cremona

 

 

3 risposte

  1. La fretta si spiegherà una volta che verrà svelato in cosa sarà trasformato l’attuale gattile, e per conto di chi.

  2. Non è difficile capirlo. Via Bissolati è diventata la cittadella scolastica di Cremona grazie al Cavaliere. Il chiostro di San Benedetto ci sta proprio di fronte…

  3. Stando a quanto recentemente apparso sulla stampa cittadina, nello stupendo storico complesso di San Benedetto (che credo comprenda anche la grande ottocentesca cavallerizza, coperta da un tetto retto dalle singolari ed oggi piuttosto rare “capriate alle Poncelet”, cavallerizza che i cremonesi di una certa età ricordano denominata “palestra Pagliari”) si dovrebbero traferire l’archivio storico statale e, forse, anche quello diocesano, le esigenze logistiche dei quali sono però largamente inferiori alle estese superfici coperte disponibili.

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