Conferenza stampa in grande spolvero ieri pomeriggio (1 giugno) in sala dei ricevimenti del Comune di Crema per la presentazione dell’accordo raggiunto tra Scrp, Conzorzio.it e gli otto sindaci dei Comuni di Soncino, Casale Cremasco Vidolasco, Casaletto di Sopra, Palazzo
Pignano, Romanengo, Salvirola, Ticengo e Trescore Cremasco, che quattro anni fa avevano esercitato il diritto di recesso dalla stessa Scrp. Presenti oltre ai giornalisti, i sindaci recedenti, il liquidatore di Scrp Giovanni Soffiantini e alcuni sindaci del Cremasco. Hanno illustrato l’accordo Aldo Casorati, presidente dell’Area Omogenea Cremasca, Antonio Grassi, sindaco di Casale Cremasco Vidolasco, Stefania Bonaldi, sindaco di Crema, Bruno Garatti, amministratore delegato di Consorzio.it. Ha aperto la conferenza stampa Casorati, che ha letto il documento concordato tra le parti nel quale si evidenzia che «al di là dei legittimi interessi e delle altrettanto legittime scelte di ciascuno dei soggetti coinvolti nella vicenda che dura ormai da anni, è prioritaria la ricomposizione dell’unità del territorio cremasco». La logica conseguenza di questa considerazione è stato l’avvio nei mesi scorsi di trattive per raggiungere questo risultato.m«Nonostante le iniziali difficoltà a trovare un accordo – viene sottolineato nel documento – la proposta di ricomposizione dell’unità territoriale è stata accolta favorevolmente e con la massima disponibilità dai recedenti».
Il primo passo importante di questo dialogo-confronto è stata una lettera inviata dagli otto Comuni recedenti a Consorzio.it in cui viene richiesta la possibilità di acquisire quote della Società attraverso apposito aumento di capitale ad essi riservato (pari a circa il 2% del
capitale sociale). L’accordo prevede il seguente percorso. Il ritiro di Scrp del ricorso contro la decisione del lodo arbitrale favorevole al recesso degli otto Comuni; la rinuncia da parte degli stessi degli interessi di mora a loro attribuiti dal lodo arbitrale; il pagamento delle quote di loro competenza (circa 3,5 milioni di euro) in concomitanza con il pagamento del dividendo spettante a tutti gli altri soci (circa 4,5 milioni di euro) a conclusione della fase di liquidazione e chiusura di Scrp.
La svolta decisiva si è verificata nella seduta del Comitato di Consorzio.it di pochi giorni fa, il 31 maggio. I sindaci si sono espressi, a stragrande maggioranza, favorevolmente all’accordo. Tre contrari: i Comuni di Chieve, Monte Cremasco e Ripalta Guerina. Due gli
astenuti: Sergnano e Madignano. Dopo avere illustrato il documento, un Casorati emozionato, ha confessato di avere vissuto e anche sofferto personalmente questa vicenda. Si è detto orgoglioso e felice di aver consegnato al nuovo cda una società economicamente molto sana, con un patrimonio ed una liquidità veramente solidi in un periodo storico molto particolare. «Il ritorno dei sindaci – ha concluso Casorati – è un successo, un territorio unito è un valore aggiunto che ci invidiano anche da altre parti».
Grassi, intervenuto dopo il presidente dell’Area Omogena, ha informato che tra i recedentinon era presente Gabriele Gallina, sindaco di Soncino, per impegni di lavoro in altra regione. È stato molto chiaro. «Nell’accordo non ci sono vinti o vincitori. Non abbiamo vinto né noi, né loro. Ha vinto il territorio e questo è quello che conta». Poi ha precisato. «Non siamo rientrati per i soldi, ma per il progetto che ci è stato illustrato sul futuro del territorio. È stato prima di tutto un accordo politico sui contenuti». Grassi ha ricordato che non è stato un percorso semplice e ha ringraziato Garatti per il fattivo contributo alla riuscita dell’operazione. Ha riferito che le più grandi difficolta sono state quelle burocratiche e amministrative, superate con l’aiuto dei legali di entrambe le parti e di Massimiliano Alesio, segretario comunale di Casale Cremasco, oltre che di altri Comuni recedenti.
Dopo Grassi, Stefania Bonaldi ha aggiunto «Mi allineo a quanto detto dai colleghi, i sindaci soci avevano espresso all’unanimità la volontà di ottenere unità del territorio e sono contenta che a distanza di mesi, grazie ad un lavoro paziente e certosino del consiglio d’amministrazione, in particolare dell’ad Garatti, si sia arrivati a questo risultato di ricucitura». Anche lei ha ringraziato Garatti e ha concluso con un simpatico «Come direbbe Grassi: Viva la Repubblica del Tortello».
Garatti ha illustrato brevemente i programmi del futuro. Casorati ha poi invitato i sindaci presenti a intervenire. Hanno preso la parola quelli di Rivolta d’Adda, Offanengo, Pandino, rispettivamente Gianni Sgroi, Gianni Rossoni e Piergiacomo Bonaventi. Anche per loro la ritrovata unità è un valore aggiunto per il territorio. Valore aggiunto necessario per realizzare i programmi già previsti per il rilancio del territorio e per vincere le sfide dl futuro. Dopo l’accordo politico ora si prosegue con gli adempimenti burocratico-amministrativi già tracciati per renderlo operativo.
Su questa vicenda è intervenuto il candidato sindaco del centrosinistra a Crema, Fabio Bergamaschi: ‘“Un territorio unito è più forte. È un’ovvietà, ma questa ricomposizione della frattura che si era creata tra i sindaci del Cremasco era tutto fuorché ovvia. Essere arrivati a questo risultato è un grande merito condiviso, il risultato di un paziente lavoro di ricucitura. Sappiamo bene quanto poco ci voglia a distruggere e quanta pazienza, al contrario, serva per costruire e ancor più per ricostruire un clima di fiducia reciproca dopo una lunga fase conflittuale. Ringrazio i sindaci e Consorzio.it per aver raggiunto questo risultato, presupposto fondamentale per l’ottenimento di tanti altri risultati operativi per il Cremasco e le nostre comunità di fronte alle tante sfide che ci attendono, a partire dalla transizione ecologica e digitale e, in particolare, dallo sviluppo di una rete ciclabile sovracomunale, delle comunità energetiche rinnovabili e di una pianificazione territoriale dell’area cremasca”.