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Addio ad Attilio Calza, insigne geriatra, medico d’altri tempi

25 Agosto 2024

Anni fa aveva subìto un aneurisma all’aorta addominale che nei giorni scorsi si è di nuovo aperta. L’intervento chirurgico all’ospedale maggiore di Cremona costituiva l’estremo tentativo di salvargli la vita. Purtroppo Attilio Calza, che tra due mesi avrebbe compiuto novant’anni, non ha superato l’operazione e all’alba di oggi è spirato. Era stato bene fino all’altro giorno. Aveva trascorso giorni sereni a casa di amici ad Arma di Taggia. Giovedì aveva pranzato con la moglie Tiziana Bianchi al ristorante della Canottieri Baldesio. Medico geriatra, autorità a livello internazionale nel settore delle demenze senili, Calza  aveva continuato a esercitare la libera professione dopo i quarant’anni trascorsi alle dipendenze dell’ospedale e dieci dal pensionamento in poi alle Figlie di San Camillo. Anche in piena estate, nonostante il caldo torrido, lo si poteva incontrare mentre a piedi o in bicicletta si recava a visitare a domicilio i pazienti, partendo da casa, in zona Castello, o dal suo studio in piazza Vida. Non si negava mai. All’indiscussa competenza, grazie alla quale è stato un punto di riferimento insostibuibile per generazioni di pazienti, affiancava una grande sensibilità e una positività che infondevano fiducia nel malato, doti fondamentali per un corretto approccio al paziente. Colto, affabile, gentile, sottilmente ironico, amava il suo lavoro. Era un medico d’altri tempi. Una persona davvero speciale. Lo si dice di molti, ma nel suo caso è il modo perfetto per definirlo, come persona e come professionista. Sempre disponibile, costantemente aggiornato sulle più recenti scoperte scientifiche, era  profondo conoscitore degli studi internazionali. E’ stato presidente provinciale dell’Ordine dei Medici e per parecchi anni socio del Rotary Cremona Po dal quale si è dimesso in età avanzata.

Aveva sposato in prime nozze Fausta Grassi, una delle quattro figlie di Guido, fondatore dell’Ocrim, morta tragicamente in un incidente stradale quando ricopriva la carica di presidente della società. Da lei ha avuto due figli, Aldo e Guido.

 

10 risposte

  1. Il dottor Calza era una sicurezza. Le sue diagnosi e le terapie che proponeva erano perfettamente tagliate a misura di paziente. Arrivava subito, quando c’era bisogno di lui e sapeva immediatamente stabilire un rapporto personale e professionale che non poteva che creare fiducia. Con la mia mamma veniva a casa, con le sue attrezzature per visite approfondite e accurate. Voleva sapere tutto, e anche se si muoveva in modo sicuro su mezzi tecnologici, scriveva a mano ogni particolare con la sua grafia minuta. Era sì anziano, ma aggiornatissimo sia sui medicinali che nell’utilizzo degli strumenti. Si confrontava poi con il medico di base per concordare il cammino da seguire, con decisione e contemporaneamente umiltà, nonostante generalmente l’interlocutore fosse molto più giovane. Era pronto a seguire i suoi pazienti quando venivano ricoverati: durante la degenza della mamma l’ho sempre tenuto informato e al corrente, e lui stesso di fronte a qualche dubbio non esitava a chiamare in reparto. La mia mamma aveva qualche anno in più, ma insieme ricordavano episodi, avvenimenti, persone del passato e la conversazione,con qualche parola in dialetto, al termine della visita, serviva a dare tranquillità a una paziente con molti problemi da portare avanti in un’età molto delicata. Una figura di medico d’altri tempi come ormai non ce ne sono più, non per mancanza dei nuovi professionisti ma perché la medicina è diventata quasi più burocrazia che rapporto umano. Un punto di riferimento per molti cremonesi.

    1. Bellissima descrizione di un uomo anziano solo anagraficamente.
      Modesto, semplice, lucido e preparatissimo da far invidia a medici ben più giovani.
      La Sua scomparsa lascia un vuoto che difficilmente si potrà colmare.
      R.I.P. dott. Calza
      Condoglianze alla famiglia

  2. Quando si dice “dottore” si dovrebbero avere tutte persone come Attilio Calza. Massima competenza, compassione ed empatia, dedizione e pazienza , una infinita umanità: ci si sentiva meno soli e con più speranza se era lui a seguirti.
    Se questo fosse un paese giusto, da anni avrebbero dovuto ad honorem metterlo a formare le nuove leve. Uomini e medici come lui all’ orizzonte non se ne vedono arrivare.

  3. Concordo appieno nella disamina della sig.ra Rodope che ha dipinto il dr. CALZA come un medico d altri tempi sempre pronto ad intervenire. Ho avuto la stessa esperienza sia per mia mamma che mio suocero: comportamento e capacità insuperabili. Anche Tiziana cara amica ha giovato della grande cultura di Attilio. Un abbraccio a Lei e Paolo

  4. Tutto vero ciò che scrive Margherita e non ho alcuna intenzione di aggiungere altro perché non necessario per chi lo ha conosciuto da vicino. Anamnesi ed esame obiettivo era la sua regola che oggi dalle giovani leve dovrebbe essere presa seriamente in considerazione. Ricordo il gruppo dei giovani medici (noi della metà degli anni 50) nato dietro suo suggerimento all’interno dell’Ordine quando ne fu presidente. Una perdita inestimabile e un ricordo indelebile.

  5. Hai descritto perfettamente il Dr Calza. Aveva doti analitiche straordinarie, era meticoloso e scrupoloso. Metteva a proprio agio il paziente. C’era in lui una serenità e amabilità speciali. Il cordoglio si unisce al rimpianto per una sanità che ha saputo incarnare con competenza e servizio. Direi con amore. Merce oggi rara. In molti dovrebbero prenderlo ad esempio.

  6. Voglio ricordare Attilio con una frase di
    Karl Menninger
    ” E’ questa cosa intangibile, l’amore, l’amore sotto ogni forma, che entra in ogni rapporto terapeutico. È un elemento di cui il medico può essere foriero, può essere veicolo. Ed è un elemento che lega, che guarisce, che riconforta e rigenera, che compie ciò che per il momento, bisogna chiamare “miracolo”.

  7. Io ho conosciuto il dott Calza negli anni 60
    Ha curato e seguito mia mamma nella sua malattia con molta professionalità e dedizione.
    Ho un ottimo ricordo

  8. Chi ha avuto la fortuna di conoscere il dott.Calza non può che confermare tutto quanto espresso nei precedenti commenti.Cremona perde una persona illustre sempre presente sul territorio .Si vorrebbe che alcune persone non venissero mai a mancare , purtroppo ci dobbiamo tenere guerrafondai e simil compagnia.Grazie dottore! Condoglianze a tutti i familiari

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