Era nato il 14 agosto e da meno di un mese aveva compiuto 85 anni. Nella notte è spirato all’ospedale maggiore di Cremona Adriano Amigoni, stroncato da un tumore contro il quale lottava da tempo. Inizia a lavorare come assistente nell’ambulatorio veterinario di Gianfranco Poli, sul viale Trento e Trieste. Storica figura della canoa non solo cremonese, lo si ricorda soprattutto per avere allenato Oreste Perri, pluricampione mondiale e olimpionico. Pur essendo stato uno degli artefici dell’eccezionale palmares dell’attuale commissario tecnico della canoa, Amigoni ha dato molto di più allo sport che amava e a tutti gli atleti che ha allenato.
Iniziò l’attività agonistica in canadese: gareggiava in C1 per la Canottieri Bissolati nel 1960-61. Suoi allenatori erano Renato Poli e Rinaldo Sacchi. ‘Conobbe poi l’allora guru della canoa, l’ungherese Kalmann Blaho a Roma durante il servizio militare, tesserato per la San Giorgio Roma, e migliorò il suo stile di pagaiata’ ricorda Maurizio Mondoni sul suo profilo Facebook.
Mondoni elenca poi i podi conquistati da Amigoni nei campionati italiani al suo ritornò a Cremona nel 1963: argento in C1 sui 10mila metri a Mantova e bronzo in C1 sui 1000 nel 1964 a Castelgandolfo; argento in C1 sui 10mila e bronzo sempre in C1 sui 1000 nel 1965 all’Idroscalo di Milano; argento in C1 sui 10mila e bronzo in C1 1000 e podio nel 1966-1967-1968. Divenne allenatore alla Canottieri Bissolati del settore canadese nel 1969 in coppia con Cesare Beltrami (settore canoa) e nel 1973 prese in mano l’intero comparto canoistico fino al 1980.
Il presidente della Federazione Italiana Canoa Luciano Bonfiglio ha telefonato stamane a Perri, appena appresa la notizia, per esprimergli il suo cordoglio. ‘Ci ha aiutato a crescere come canoisti e come persone – racconta commosso Perri -. Ho avuto diversi maestri. ma nel mosaico della mia vita spicca Adriano. Era la guida della canoa: riusciva a tenere insieme i campioni e i meno dotati. Valorizzava tutti. Faceva squadra. Anche chi è forte diventa più forte quando attorno ha la squadra. C’è chi ti aiuta negli allenamenti, chi nello spogliatoio facendoti divertire. Adriano lo aveva capito’.
‘Il mio primo maestro – prosegue Perri -è stato Renato Poli, ai tempi di Rinaldo Sacchi, quindi Cesare Beltrami che è poi passato alla Nazionale. Io sono rimasto in Bissolati con Adriano che ha preso il suo posto. Era un appassionato, una persona che tutti ricordano con commozione. Chi ha avuto modo di conoscerlo ha apprezzato il lato umano, un misto di semplicità e profondità reso unico da una sensibilità particolare. Gli volevamo bene. Era una figura che riusciva a valorizzare e a tenere insieme tutti. In palestra facevamo il Blaho, un esercizio coi pesi massacrante: i vetri grondavano di umidità per il nostro sudore, ma ci divertivamo. Stavamo bene insieme. Mitico il ‘tirone’ che si faceva per arrivare in canoa a Monticelli, con partenze scaglionate di minuto in minuto: vinceva chi arrivava primo al pennello della Baldesio. Si creava gruppo tra atleti di età e capacità diverse. Io partivo per ultimo ma arrivavo primo. E Adriano col motoscafo in tutte le stagioni ci seguiva. Era sempre lì’. Eravamo così legati che la domenica pomeriggio d’inverno giocavamo a pallone, una trentina di atleti in campo alla Bissolati, e d’estate andavamo al mandracchio a fare tra noi le gare di velocità. Insomma ha fatto squadra. E ha vinto’.
‘Oltre a Perri – scrive Mondoni – ha forgiato atleti del calibro di Maurizio Bertoli, Claudio Rossini, Tiziano Annoni, Francesco Masseroni, Davide e Vladimiro Cadoria, Renato Fornasari, Mansueto Tassi, Palmiro Priori, Roberto Bianchini, Gianluigi Benedini, Italo Fornasari, Pietro Manfredini e tanti altri, portandoli anche in nazionale. Ricevette il premio Culot della Federazione Italiana Canoa, lasciò la Canottieri Bissolati nel 1980 sostituito da Ilario Passerini. Dirigente tecnico della canoa alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984, allenatore federale a fianco del commissario tecnico azzurro Octavian Mercurean, tornò a Cremona alla Bissolati come dirigente tecnico del settore canoa nel 1987, allenatori Angelo Pedroni e Gianluca Bacchi.
Da pensionato, passava gli inverni con la compagna in Thailandia. Appassionato di pesca, quando tornava a Cremona trascorreva le giornate in barca sul Po. Il suo fiume era il suo luogo prediletto. Lascia due figli, una femmina e un maschio al quale ha dato come secondo nome Oreste.
Vittoriano Zanolli
2 risposte
Buongiorno Direttore, ha raccontato con grande precisione la Figura di Adriano Amigoni che ho avuto il piacere di conoscere dagli anni 80 ai tempi del canottaggio in Bissolati. Negli ultimi anni ci salutava sempre con grande piacere quando era dedito alla pesca di luccio perca sul fiume Po e noi scendevamo in veneta , aveva sempre la battuta pronta . Mi mancherà la Sua presenza e la sua amicizia.
Grazie Vittoriano delle belle parole che mi hanno fatto ricordare tanto. Adriano che noi chiamavamo Bigazzi è stato un allenatore preciso e severo quando ci voleva e un amico che si divertiva con noi atleti quando si finiva l’allenamento, tra l’altro il primo che faceva scherzi era il Teller (Oreste), erano altri tempi allenamenti durissimi con pesi e barca quasi tutti improvvisati copiando i paesi dell’est ma era bello così. Ciao Adriano R. I. P.