UE, qualità dell’aria: Cremona 370esima su 372 città

3 Settembre 2024

La qualità dell’aria è “discreta” in cinque città italiane; “moderata” per 29 e “scarsa” per 27. A Cremona è pessima, terzultima tra tutte le città prese in esame dalla rilevazione della qualità dell’aria nelle città europee, pubblicata dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea). La classifica comprende 372 centri urbani (con più di 50mila abitanti), dai più puliti al più inquinato in base ai livelli medi di particolato fine (PM2,5), l’inquinante atmosferico con i maggiori impatti negativi sulla salute.

I dati, raccolti da più di 500 stazioni di monitoraggio in località urbane nei paesi membri dell’EEA negli ultimi due anni solari, 2022 e 2023, mostrano che “solo 13 città europee avevano concentrazioni medie di particolato fine inferiori a quelle prescritte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ), livello guida sanitario di 5 microgrammi per metro cubo di aria (5 μg/m3).

Tra le 13 città che hanno ottenuto la valutazione “buona” per la qualità dell’aria, 11 si trovano nel nord Europa (Svezia, Islanda, Finlandia, Estonia e Norvegia) e due sono in Portogallo. Inoltre, sono incluse ben quattro capitali settentrionali: Reykjavik (Islanda), Tallinn (Estonia), Stoccolma (Svezia) e Helsinki (Finlandia). Se guardiamo le prime posizioni, vediamo che il podio è di due colori: oro e argento, che vanno alle svedesi Uppsala e Umea, e bronzo, che va al portoghese Faro.

Il secondo gruppo comprende 169 città con concentrazioni medie di particolato fine comprese tra 5 μg/m3 e 10 μg/m3, con una qualità dell’aria “discreta”.

Una qualità “moderata” (tra 10 μg/m3 – 15 μg/m3) è stata registrata in 118 città – terzo gruppo – e “scarsa” in 71 (15 μg/m3 – 25 μg/m3). Solo una città ha una qualità dell’aria “molto scarsa”, con quantità superiori a 25 μg/m3: la croata Slavonski Brod (con 26,5 μg/m3). Tra le capitali (oltre alle quattro già citate), la prima a comparire è Vilnius (24a), seguita da Lisbona (38a), Dublino (39a), Oslo (42a) e Lussemburgo (53a), mentre tra quelle dei maggiori Paesi, Madrid è al 129° posto con 8,9 μg/m3; Parigi è alla posizione 199 con 10,5 μg/m3; Berlino al numero 217 con 11 μg/m3; Roma 269esima con 12,8 μg/m3; Varsavia è la numero 300 con 15 μg/m3. La capitale dell’UE, Bruxelles, è al 172° posto nella classifica con 9,8 μg/m3.

Guardando più nel dettaglio l’Italia, tra le 61 in classifica, la città con la migliore qualità dell’aria per PM2.5 è Sassari (21esima), e l’ultima è Cremona (370esima). Cinque sono quelle che ottengono un giudizio “discreto”: oltre a Sassari (6,2 μg/m3), Livorno (7,8 μg/m3), Savona (9,2 μg/m3), Battipaglia (9,6 μg/m3) e Siracusa (9,7 µg/m3). Ventinove città hanno una qualità “moderata”: Grosseto (10,1 μg/m3), Genova (10,1 μg/m3), L’Aquila (10,3 μg/m3), Latina (10,7 μg/m3), Caserta (10,9 μg/m3 ), Salerno (11 μg/m3), Messina (11,2 μg/m3), La Spezia (11,3 μg/m3), Campobasso (11,4 μg/m3), Barletta (11,4 μg/m3), Foggia (11,5 μg/m3) , Trieste (11,5 μg/m3), Perugia (11,5 μg/m3), Brindisi (11,7 μg/m3), Firenze (11,9 μg/m3), Palermo (12,1 μg/m3), Bagheria (12,1 μg/m3), Ragusa (12,2 μg/m3), Catania (12,6 μg/m3), Pisa (12,6 μg/m3), Roma (12,8 μg/m3), Gela (13,1 μg/m3), Arezzo (13,2 μg/m3), Udine (13,6 μg/m3), Forlì (13,7 μg/m3), Napoli (13,7 μg/m3), Bologna (14,2 μg/m3), Pescara (14,3 μg/m3), Trento (14,9 μg/m3).

Sono 27 le città italiane con una qualità dell’aria “scarsa” per quanto riguarda i livelli di PM2,5: Lecco (15,2 μg/m3), Terni (15,2 μg/m3), Ancona (15,3 μg/m3), Parma (15,8 μg /m3), Prato (15,8 μg/m3), Ravenna (16,1 μg/m3), Rimini (16,3 μg/m3), Ferrara (16,3 μg/m3), Novara (16,8 μg/m3), Sassuolo (17 μg/m3 ), Verona (17,8 μg/m3), Reggio nell’Emilia (18,1 μg/m3), Pesaro (18,2 μg/m3), Modena (18,5 μg/m3), Asti (18,7 μg/m3), Pavia (19 μg/m3), Alessandria (19,3 μg/m3), Milano (19,7 μg/m3), Treviso (20,7 μg/m3), Brescia (20,7 μg/m3), Bergamo (20,9 μg/m3), Torino (21 μg/m3). m3), Piacenza (22,2 μg/m3), Venezia (22,6 μg/m3), Padova (22,7 μg/m3), Vicenza (23 μg/m3), Cremona (23,3 μg/m3).

Infine, l’EEA ha ricordato che il Piano d’azione Zero Pollution del Green Deal europeo fissa l’obiettivo per il 2030 di ridurre le morti premature causate dalle polveri sottili di almeno il 55% rispetto ai livelli del 2005 e un obiettivo a lungo termine di non avere alcun impatto significativo sulla salute entro il 2050.


 


		

3 risposte

  1. Vero, siamo ultimi in Europa per pm10 e pm2,5. Però siamo primi per Cesio radioattivo. Da dove viene tutto questo ben di Dio?

  2. E mi parlate, voi giornalisti, di stronzate ( Grassi docet) di listoni e non listoni? Queste sono le realtà che dovrebbero stare a cuore a tutti. Specialmente a chi, come i politici, hanno la responsabilità della salute dei cittadini! Il presidente della Provincia sarà attento al problema dell’inquinamento o farà come il sindaco che in campagna elettorale ha osservato il più rigoroso silenzio ( come gli altri del resto tranne la desaparecida Tacchini)? Si attiverà per il bene dei cremonesi o si inchinerà? Vergogna! E voi giornalisti, tranne rare eccezioni, pure…

  3. Il problema dell’aria a Cremona è lo stesso di quello dei treni ( pochi e in ritardo) , degli acquedotti del Sud che perdono il 70 per cento dell’acqua che veicolano, delle manutenzioni non eseguite delle opere pubbliche , dei servizi (sanità compresa) “tagliati“ così si risparmia, e compagnia cantante. Ne parleranno ancora i miei figli. La politica non conosce vergogna.

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