Omaggio ad Alfonsina Rosa Maria Morini, nota a tutti con il nome da coniugata, Alfonsina Strada, in occasione del Centenario della 12° Edizione del Giro d’Italia, partito da Milano il 10 maggio 1924 e conclusosi l’1 giugno dopo 3.613 km. Alla partenza si presentarono 90 corridori, ma solo 30 arrivarono al traguardo finale e tra questi Alfonsina Strada. Unica donna nella storia del Giro ad aver gareggiato con i colleghi maschi. Prese il via con la maglia n. 72. La presentazione del progetto che prende spunto dall’impresa di Alfonsina è in programma nella Sala della Consulta del palazzo comunale il 20 febbraio alle ore 11, madrina dell’evento Marta Cavalli.
PREMESSA
Alfonsina Rosa Maria Morini, nota a tutti con il nome da coniugata, Alfonsina Strada, è stata una
ciclista italiana, prima donna in assoluto a competere in gare maschili come il Giro di Lombardia ed il Giro d’Italia. Alfonsina è ritenuta, a ragione, la pioniera dell’emancipazione femminile attraverso la pratica sportiva. Ciclista professionista dal 1907 al 1938.
Nata il 16 marzo 1891, da una coppia di braccianti analfabeti nella campagna intorno a Castelfranco Emilia, seconda di dieci figli, nonostante le difficoltà e l’indigenza della famiglia, si dimostrò molto intraprendente, vivace, coraggiosa e, soprattutto, con una grande passione per la bicicletta. A 10 anni imparò a pedalare e a 14 partecipò di nascosto alle prime gare organizzate in provincia di Bologna.
Nel 1907, sedicenne, andò a Torino, città in cui il ciclismo era radicato e dove le donne non erano
motivo di particolare scandalo, Qui iniziò a gareggiare con una certa continuità battendo anche la famosa star dell’epoca Giuseppina Carignano, guadagnandosi il titolo di “miglior ciclista italiana”
Sempre a Torino conobbe Carlo Messori, che la convinse ad accompagnarlo al Grand Prix di
Pietroburgo nel 1909, iniziando così una brillante carriera.
OBIETTIVI SPECIFICI E FINALITA’
Attraverso le azioni messe in campo per il progetto “Alfonsina pedala controvento” teso a porre
all’attenzione di chi non conosce o non ricorda una figura divenuta leggendaria, si vogliono fornire spaccati di storia, informazioni, stimolare riflessioni, scardinare stereotipi e pregiudizi sessisti. Il progetto, inoltre, si inserisce in quello ideato e promosso dal Comune di Cremona, assessorato allo Sport, “Faircoaching Cremona” teso a evidenziare, a livello nazionale, l’incidenza dei comportamenti scorretti in ambito sportivo, consentendo a tutti, addetti ai lavori e non, di prendere coscienza ed individuare i rimedi possibili.