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Alle porte di Cremona quei totem che deturpano l’ingresso in città

7 Ottobre 2022

E’ stata completata in questi giorni l’installazione dei totem nei punti d’accesso a Cremona. Il timore diffuso che si stesse progettando l’ennesimo obbrobrio è stato ampiamente confermato. Anzi, in questo come purtroppo in molti altri casi riguardanti la città del Torrazzo e l’operato dell’Amministrazione in carica, la realtà ha superato l’immaginazione. Le foto scattate da Mino Boiocchi evidenziano in modo plastico quanto stiamo dicendo. Questo progetto è costato 220.000 euro, che sono soldi della collettività. Giustamente sui social si moltiplicano i commenti negativi e di condanna senza appello di quest’opera. Basta dare un’occhiate ai post pubblicati sul sito ‘Non sei cremonese se’. Eccone alcuni. ‘Che orrore’. ‘Che schifo’. ‘Forse se il progetto fosse stato assegnato in qualche scuola primaria veniva fuori una cosa più carina. Azzardo: anche all’asilo’. ‘Noooo, sta veramente male…. rovina una bella piazza come porta Po… non sprecate soldi su queste cose inutili, ma asfaltate le strade che sembrano un groviera’. ‘Orribile spreco di soldi’. ‘Schifo totale! Raccolta firme per togliere al più presto!’. ‘Questa Amministrazione non ascolta nessuno. Vanno avanti per la loro strada di distruzione della nostra bella Cremona’. ‘Osceno’. ‘Non è ancora terminato. Mancano le antenne del 5G’. ‘Inguardabile!’. E’ innegabile che ci siano altre priorità in città rispetto ai totem anche perché le casse comunali non traboccano. E anche per questo motivo ci si chiede quale sia la logica che ha spinto sindaco e giunta in questa direzion3..

Avevamo manifestato perplessità nella fase di installazione, nell’ambito di un articolo che evidenziava la povertà, per non dire lo squallore, delle rotatorie stradali attraverso le quali si arriva nel centro cittadino. Si diceva allora che il confronto con le città vicine è sistematicamente perdente e in alcuni casi imbarazzante. Altra considerazione espressa in quel contesto riguardava l’importanza del primo impatto sul visitatore e si sottolineava la sciatteria che distingue Cremona da città dove si tiene nella dovuta considerazione l’arredo urbano. Nel caso dei totem tocca rilevarne la bruttura e aggiungere la seguente considerazione a quelle precedenti: sarebbe stato di gran lunga meglio che il Comune mantenesse lo status quo ante piuttosto che vedere un simile scempio.

I totem troneggiano sulle porte Po, Romana, Venezia e Milano, cioè sui piazzali Cadorna (nella foto centrale), IV Novembre, Libertà e Risorgimento che sono i principali accessi al cuore cittadino.  L’Amministrazione comunale aveva annunciato questo intervento come parte integrante del progetto di rigenerazione urbana. Alla faccia del restyling: meglio non toccare una pietra piuttosto che ottenere questo risultato. L’intervento era stato presentato in commissione comunale dall’architetto Stefano Corbari che aveva spiegato come l’ideazione partiva dal simbolo di Cremona, il Torrazzo. Ma anche la più fervida immaginazione non coglie traccia nei totem della più alta torre campanaria d’Europa, costruita tra il 1230 e il 1309. I nostri avi si rivoltano nella tomba.

 

Vittoriano Zanolli

 

8 risposte

  1. E poi ci si domanda perché gli italiani hanno votato la Meloni! È probabile che lei ci senta ancora, la nostra amministrazione è sorda da un pezzo!!

  2. Ma cosa c’è da meravigliarsi? Una amministrazione come questa è un fallimento per la città! Mi piacerebbe sapere dove vanno a finire 220.000 euro per queste schifezze da 2 lire.

  3. Non sono così orrendi come si legge dai commenti. Certo, il bello è tutt’altro. Sono solo assurdi.
    Il punto più grave però è che non hanno nessun nesso con l’identità della città che si DEVE comunicare. Spendere un sacco di soldi senza spingere sul brand CREMONA è semplicemente stupido. Che ne sa uno che arriva qui di Porta Romana o simili…. Avessero fatto vedere mucche, violini e torrone avrebbe avuto minimo di senso. Così no. Non c’è visione, altro che city branding. E 220.000 euro sono 220.000 buone ragioni per discuterne, specialmente se la città ha strade e marciapiedi dissestati, verde da ripiantumare e mille altre cose più urgenti e più sostanziali.

    1. Coerente e perfetta disamina quella di Patrizia….a parte la prima osservazione…x me sono uno schiaffo all’estetica. Mi auguro che questa critica costruttiva di Patrizia induca il Sindaco o qualche esponente della Giunta ad una risposta x spiegarci che cosa li ha spinti per realizzare queste installazioni anonime. Di contro mi va di spezzare una lancia in favore del Violino d’acciaio di Giorgio Palu’ immeritatamente bistrattato !!!

  4. Ma sono bellissimi! Un esempio di elevata cultura e di ricerca del particolare, un inno alla bellezza unito alla possibilità di un utilizzo pratico per stendere la biancheria

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