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Nemmeno da morti smettiamo di inquinare ed è del tutto inutile toccare ferro o qualcosa di più morbido, tanto ci toccherà a tutti. A questo proposito si segnala che in Italia ogni anno vengono abbattuti 50 chilometri quadrati di boschi per ottenere il legno necessario alla costruzione delle bare tradizionali, mentre per la loro decorazione si usano circa 6mila tonnellate di vernici da cui evaporano 2,4 milioni di chili di solventi tossici. Se invece pensiamo alla cremazione come ad una soluzione più “green”, giova ricordare che per ogni episodio vengono rilasciati nell’aria circa 200 kg di gas serra, oltre a carbonio, biossido d’azoto, PM2,5, PM10. Tutta roba che corrisponde alle emissioni prodotte da 3.650 auto ferme con il motore acceso davanti al crematorio durante tutta la durata del processo.
Nel richiamare maggiore attenzione da parte di ATS Valpadana su queste forme di inquinamento ambientale, suggeriamo anche di non trascurare il problema delle otturazioni dentali, in grado di liberare nell’atmosfera almeno un chilo di mercurio ogni 100 cremazioni.
Come si vede, un problema complesso e che contribuisce non poco al pesante inquinamento dell’aria che respiriamo. Altro che l’autostrada Cremona- Mantova.
OCTOPUS
2 risposte
Mentre sulla Cremona – Mantova siamo artefici della nostra sorte, sulla morte non possiamo scegliere. Che fare allora quando verrà il momento?
Sul letto di morte bastera’ sussurrare: ” no alla Cremona -Mantova” , esalare l’ultimo respiro e guadagnarsi così il regno dei Cieli.