Dopo i furbetti del cartellino ecco i furbetti del vaccino. L’iniziativa di un club di servizio di Cremona viene utilizzata da alcuni come scorciatoia per farsi vaccinare. Iscrivendosi con 20 euro all’associazione ‘Siamo noi’, presente con i suoi volontari al pronto soccorso dell’ospedale maggiore, si ha la possibilità di ricevere l’iniezione. Bastano tre ore di assistenza volontaria nell’arco di una settimana al centro di somministrazione in Fiera dov’è in corso la campagna vaccinale. Ma capita anche che il ‘volontario’ di turno arrivi, si faccia vaccinare e chi s’è visto s’è visto. Tra i molti che aderiscono, non tutti prestano servizio, anzi. Con italica furbizia, un’iniziativa di per sè lodevole, prestare aiuto in una fase di grave emergenza sanitaria, si riduce a espediente per aggirare le regole. Lo spirito di servizio presuppone la gratuità della prestazione. Chi aderisce non dovrebbe ricevere nulla in cambio, nemmeno beneficiare della precedenza nella vaccinazione rispetto a persone d’età più avanzata costrette ad aspettare il loro turno, com’è giusto che sia. Saltare la coda è un vizio nazionale. E’ un atto odioso che denota inciviltà.
All’avvio della campagna vaccinale, ha suscitato vibrate proteste l’atteggiamento considerato prevaricatorio del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, tra i primi a farsi vaccinare benché non possedesse i requisiti d’età e condizioni di salute. Quanti De Luca ci sono in giro per l’Italia? E’ di ieri la notizia che 220 persone hanno tentato di farsi vaccinare a Milano senza rientrare né tra le categorie professionali né nella fascia d’età alla quale è riservata questa fase della campagna. È successo all’Azienda socio sanitaria dei Santi Paolo e Carlo, che nel tardo pomeriggio di ieri ha diffuso una nota con la quale confermava e circostanziava quanto anticipato lunedì da un’inchiesta di Radio Popolare.
In 220 sono riusciti ad appropriarsi del link interno riservato al personale medico inserito negli elenchi degli aventi diritto forniti da Ats Città Metropolitana di Milano. Ma il sistema di prenotazioni interne all’Azienda prevede che il giorno antecedente l’appuntamento si effettuino controlli incrociati con l’elenco degli aventi diritto e, successivamente in loco, si prosegue con l’identificazione dell’individuo, la compilazione di autocertificazione del diritto alla somministrazione del vaccino e colloquio informativo con il medico. E così i 220 furbetti sono stati smascherati.
9 risposte
Ci sono troppi furbetti in giro. Ero convinta che per entrare a fare parte di un’associazione di volontariato fosse necessaria la frequenza di un corso. Ma forse l’avranno fatto. Complimenti per avere citato il nome dell’associazione. Vorrei invece, se possibile, qualche informazione sui vaccini a domicilio per anziani non deambulanti o allettati , già in lista, grazie ai medici di base. Nessuno ne parla.
Mi si lasci dire: nel nostro strano, bello, passionale Paese l’arte dell’arrangiarsi nei secoli si è fatta un dato genetico. Troppo spesso però quel po’ che resta del senso civico e della consapevolezza di appartenere ad una comunità vengono calpestate. Il rubare il posto che è, indirettamente o meno, per diritto di altri, specie se c’è di mezzo la salute, è davvero cosa indegna. Condivido totalmente le parole di Vittoriano Zanolli.
L’onestà non sempre prevale. Ho letto che ci sono medici volontari alla fiera di Cremona che lavorano senza percepire nulla e sono professionisti…in primis il medico della polizia. De Luca non scavalco’ l’iter ma lo fece per dire che il vaccino non uccideva.
Buon lavoro a voi e mettiamo alla gogna questi approfittatori… senza chiamarli furbetti!!
E meno male che i soliti benpensanti temevano che i più rifiutassero il vaccino.
Io farò questa forma di volontariato a prescindere e per tutto il periodo che servirà, mi sembra giusto che chi lo fa sia vaccinato. Le sue considerazioni sono offensive e di bassa levatura. Proiettare sugli altri la propria malafede è un esercizio antico, anche no!
Non mi hanno mosso i pregiudizi nei confronti dell’iniziativa promossa dall’associazione Solo Noi, che ho definito lodevole. Sono altresì convinto della buona fede degli autentici volontari, che costituiscono sicuramente la stragrande maggioranza. Ho solo rilevato la presenza di ‘approfittatori’ che hanno colto al volo la possibilità di vaccinarsi senza aspettare il proprio turno. Questa è malafede, non la mia. Mi sono limitato a descrivere una situazione, senza pregiudizi.
Allora , se li conosce questi “ approfittatori “ , sia un po’ più circostanziato e non spari nel mucchio screditando , di fatto , iniziative assolutamente civili
La invito a rileggere il mio articolo. Ribadisco l’apprezzamento di questa iniziativa. Non sparo nel mucchio, che è formato dai volontari che prestano servizio disinteressatamente. Punto invece l’attenzione su coloro che approfittano della situazione per procurarsi un vantaggio a scapito di altri. Sono un giornalista, non mi compete fare di più.
Comunque è bene ricordare che il criterio di precedenza tra volontari dovrebbe essere quello del rischio di contagio derivante dalla attività effettivamente prestata e non del premio all’appartenenza ad una organizzazione.