L’Area omogenea cremasca è da oggi a tutti gli effetti un soggetto politico. Questo passaggio è stato sancito dall’apposito ordine del giorno approvato dall’assemblea dei sindaci convocata nel pomeriggio dal presidente dell’Amministrazione provinciale Mirko Signoroni. All’assise odierna erano rappresentati 55 Comuni e 13 per delega, per una popolazione complessiva di 250mila abitanti. Pertanto l’assemblea è risultata valida.
‘La costituzione dell’Area omogenea cremasca rimarca le affinità e la coesione di un territorio e apre la strada alla costituzione di soggetti analoghi, nel Cremonese e nel Casalasco, che mi auguro procedano in tal senso’ ha dichiarato Valeria Patelli sindaco di Calvatone.
Fabio Bergamaschi, sindaco di Crema: ‘Il riconoscimento anche dal punto di vista formale da parte della Provincia di Cremona è un passaggio politico di primaria importanza. Consente al territorio cremasco di non rimanere a metà del guado, di superare anche le incertezze normative che sembravano palearsi per l’interruzione della riforma delle articolazioni territoriali dello Stato che ha lasciato incompiuto il percorso iniziato qualche hanno fa. Ma questo non ha tolto la possibilità alle singole articolazioni territoriali di manifestare le proprie peculiarità e di farlo nella logica dell’integrazione e della collaborazione e non della primazia dell’uno sull’altro. E’ significativa l’ampissima maggioranza dei sindaci che ha approvato questo passaggio e che io ringrazio perché si procede verso un’organizzazione della provincia in senso federale.
Simona Pasquali per il Comune di Cremona: ‘Questo voto è la presa d’atto di una realtà già esistente che noi abbiamo ratificato. I cremaschi sono già organizzati all’interno di un organismo che gli altri sindaci giudicano invidiabile. Mi augurano che si seguano le orme dei cremaschi’.
Stefano Belli Franzini, sindaco di Gussola: ‘Nel Casalasco guardiamo con interesse questa organizzazione territoriale che porta benefici alla pianificazione che è l’aspetto più importante per i piccoli Comuni e per i rapporti con gli enti superiori. Auspichiamo che nel Casalasco si avvii un progetto di questo tipo e soprattutto che si superino gli schemi campanilistici che hanno fatto del nostro territorio il fanalino di coda della provincia’.
Gianni Rossoni, presidente dell’Area omogenea cremasca: ‘I colleghi sindaci hanno colto l’importanza di avere territori uniti e organizzati perché solo così si mantiene la coesione provinciale. Non abbiamo velleità separatiste, ma lavoriamo perché i territori siano protagonisti all’interno della provincia’.
E infine il presidente della Provincia Mirko Signoroni: ‘Direi che il risultato raggiunto è un modello da migliorare sicuramente e da proporre alla restante parte della provincia’.
Alla votazione si sono astenuti i Comuni di Annicco, Cappella Cantone e Pieve d’Olmi guidati da sindaci di Fratelli d’Italia. Chieve e Monte Cremasco non hanno votato. Sono usciti dall’assemblea Stagno Lombardo e Gerre de’ Caprioli.