Oltre il 16% degli argini del Po rimane a rischio idraulico e nel Delta si tocca il 50%. I dati sono dell’Autorità di bacino distrettuale: nel 2018, dopo aver avviato un percorso di monitoraggio con la collaborazione di AIPo (Agenzia Interregionale per il Po) e dei diversi enti territoriali, l’Autorità ha redatto un progetto mirato, ora aggiornato, indicando tutte le aree a rischio. Lo studio progettuale indica le principali zone su cui intervenire nei comprensori di Pavia, Piacenza, Mantova, Ferrara e Rovigo per un valore stimato di circa 550 milioni di euro. “Oggi – ha evidenziato il segretario generale dell’Autorità Alessandro Bratti – rilanciamo in modo convinto l’utilità di questi lavori idraulici necessari per la sicurezza di tutti e proponiamo che, in caso di mancati investimenti o avanzi di risorse finanziarie del Pnrr possano essere impiegati su una priorità territoriale così alta come quella che avanziamo e sulla quale siamo pronti a collaborare da subito; Comuni, enti locali, comunità rivierasche e portatori di interesse sarebbero sicuramente più tranquilli di fronte ad un’opera di manutenzione così strategica e su larga scala”.