Durante le visite, gli specialisti di Patologia mammaria, Chirurgia e Radiologia hanno accolto domande e dubbi. Alta l’adesione di donne giovani e delle persone che avevano saltato i controlli di routine. Sono circa 250 le donne che oggi, in occasione della loro festa, hanno scelto aderire alla giornata di prevenzione del tumore al seno. Dopo una pausa lunga due anni, imposta dall’emergenza sanitaria da covid-19, l’Asst di Cremona ha riproposto il tradizionale open day al femminile, che ha coinvolto gli ospedali di Cremona e Oglio Po e la Casa di comunità di Soresina, con la partecipazione e il supporto dei Consultori territoriali.
Patrocinata da Comune di Cremona, Comune di Casalmaggiore, Comune di Soresina, Apom onlus e Andos onlus, l’iniziativa è stata promossa dai reparti di Multidiscliplinare di patologia mammaria, Radiologia e Chirurgia, con il supporto dei CUP aziendali e della Comunicazione. Il tutto si è svolto in collaborazione con ATS Val Padana che in ogni sede ha allestito una postazione dedicata agli screening.
IL TUMORE PIU DIFFUSO
Il tumore alla mammella è lento ma inesorabile, e rappresenta il cancro più frequente tra le donne. Nel nostro paese colpisce ogni anno circa 50 mila persone: l’incidenza aumenta con il passare degli anni e la maggioranza dei casi viene diagnosticata nelle pazienti over 50.
Come spiega Daniele Generali, direttore della Patologia Mammaria «La mammografia è lo strumento di prevenzione secondaria più adeguato nelle donne dai 40 anni in poi, fino a raggiungere le donne over 70, dove con l’aumento dell’età il rischio d’insorgenza è piuttosto elevato».
“COSA MI SUCCEDERÀ ADESSO?”
«Molto spesso, le paure partono già dal momento della prevenzione». Manuela Milani (oncologa) «Spesso le donne faticano a rivolgersi ai servizi per motivi disparati, da esperienze negative maturate in precedenza alla paura di trovare qualcosa che non va». La diagnosi può essere destabilizzante: la domanda è sempre “cosa mi succederà adesso? Potrò guarire?”. «In questa fase – prosegue Milani – è fondamentale instaurare un rapporto di fiducia medico-paziente, che accompagnerà la donna per tutto il percorso di cura».
«Rivolgersi al servizio di senologia significa volersi bene e prendersi cura del proprio stato di salute». Tra i medici presenti all’Open day, Carla Strina (oncologa) ricorda alle pazienti l’importanza della prevenzione: «Molte mi chiedono ogni quanto effettuare i controlli e quali prediligere, soprattutto in caso di familiarità. Affidarsi ad un centro specializzato consente di prevenire o scoprire precocemente i tumori, aprendo la strada ad un approccio terapeutico misurato e conservativo, che non sarebbe possibile in fasi più avanzate».
LA PREVENZIONE DURA TUTTA LA VITA
«Questa iniziativa offre loro l’opportunità di essere informate e guidate in un percorso di prevenzione che deve durare per tutta la vita», sottolinea Sergio Aguggini (chirurgo).
«La pandemia ha messo in discussione, in parte, questa relazione virtuosa tra l’ospedale e le donne cremonesi, sempre sensibili verso il tema della prevenzione al femminile. Stiamo lavorando per ricostruire questo rapporto: l’Area donna c’è ed è a disposizione delle pazienti. Ogni momento d’incontro testimonia la fiducia che le donne ci accordano e al quale noi ci impegniamo a rispondere».
RADIOLOGIA PER INTERVENIRE SUBITO
«Entri per una visita ed esci con una data, o con un percorso di presa in carico in caso di diagnosi positiva». Matteo Passamonti (Direttore Radiologia Oglio Po). «In caso di riscontri clinici sospetti durante le visite, eseguiamo subito una mammografia, un’ecografia o una biopsia». In caso contrario, le donne saranno comunque inserite nei percorsi diagnostici per la salute a femminile, destinati ad intercettare le tante persone che ancora non fanno prevenzione».
IN CAMPO ANCHE L’OGLIO PO
«Da tanti anni ormai, all’Oglio Po – si è costruito un team multispecialistico dedicato a questa patologia – afferma Robert Sabag (chirurgo) – che grazie a professionisti preparati e attrezzature all’avanguardia è in grado di garantire il migliore percorso di cura per le pazienti, in collaborazione con i servizi di Cremona».
L’IMPORTANZA DELLO SCREENING
«I programmi per la prevenzione e diagnosi precoce dei tumori sono un’arma potente per ridurre la frequenza e la mortalità nella popolazione target», afferma Emanuela Anghinoni, responsabile della Struttura Programmi di Screening di Popolazione di ATS della Val Padana. «La trasmissione degli inviti di ATS per effettuare i test gratuiti nei tre programmi attivi procede a pieno ritmo, dopo il rallentamento nelle fasi acute della pandemia. L’adesione è fondamentale per tutelare sé stessi e rendere più efficaci le campagne di screening».