Asst Crema in prima linea per la prevenzione al femminile. Senologia e Ginecologia, Lilt, Donna sempre e Rubino e ATS della Val Padana uniti per la Giornata Internazionale della donna
“Anche quest’anno siamo in campo durante la Giornata Internazionale della donna per assicurare un momento di prevenzione al femminile”. Così il responsabile della Breast Unit Filiberto Fayer ha introdotto l’iniziativa proposta da Asst Crema, in collaborazione con Regione Lombardia ed Ats Val Padana, dedicata alle donne. Con lui tutto lo staff del centro senologico: i chirurghi senologi Elisa Bombelli e Stefano Beltrami, l’oncologo Salvatore Incardona, il radiologo Mauro Padrenostro, l’infermiera case manager Elena Zucchetti, la psiconcologa Clara Pelizzari e le associazioni Donna Sempre, Rubino e Lilt Crema che da sempre collaborano con la realtà cremasca.
L’obiettivo della struttura è assicurare una presa in carico globale alla donna che riceve una diagnosi di tumore al seno. “La neoplasia mammaria resta il tumore femminile più diffuso. E’ per questo che bisogna garantire una diagnosi precoce. Momenti come quello odierno servono ad alimentare la cultura della prevenzione, che significa attenzione alla propria salute”. Presente all’iniziativa anche l’assessore alle pari opportunità del comune di Crema Emanuela Nichetti, che ha focalizzato l’attenzione sull’importanza di prendersi cura di sé, ma anche sull’impegno dei sanitari di “non far sentire sole le donne. Al contrario, un percorso così strutturato e ben organizzato le rassicura, le fa sentire accompagnate, le aiuta a fare i conti con il dolore e la paura, potendo contare su un sostegno qualificato”.
Questa mattina alle oltre 70 pazienti che hanno aderito all’iniziativa sono state offerte visite senologiche e ginecologiche gratuite. “Questo evento nella giornata dell’8 marzo – ha commentato il dott. Fayer – è ormai una tradizione consolidata. Si tratta di un gesto simbolico che ha la finalità di festeggiare le donne offrendo loro qualche strumento in più per prendersi cura della propria salute in modo semplice e gratuito”.
Il team della Breast Unit ha rimarcato l’importanza di “costruire una relazione con le pazienti dal primo momento, affinché lungo un percorso difficile e diversificato possano sempre trovare un riferimento”. La presa in carico multidisciplinare consente di “osservare la paziente globalmente e rispondere in modo efficace ad ogni bisogno che si dovesse manifestare lungo il percorso”. In poche parole, dopo la prevenzione sono prioritarie “l’umanizzazione delle cure e la multidisciplinarietà. Perché – ha detto Salvatore Incardona – la cura migliore è quella che si fa insieme”. “Siamo qui – ha precisato Elena Zucchetti – non per curare una malattia, ma per prenderci cura delle donne. Dal momento della prevenzione”.
Stesso spirito è stato espresso anche dalla ginecologa Giorgia Gatti e dalla responsabile delle ostetriche Loredana Mascheroni con particolare riguardo ai tumori del distretto ginecologico: “si registra un aumento delle diagnosi del tumore ovarico. La visita ginecologica è il primo ed unico passo per garantire una diagnosi precoce. Per il tumore alla cervice uterina esiste un programma di screening, rappresentato dal Pap test o Hpv test, che ravvisa nel nostro territorio una buonissima adesione: un semplice esame che può salvare una vita”.
Accanto al personale sanitario, anche le associazioni attive a sostegno delle pazienti sono state coinvolte nella realizzazione di un punto informativo. Hanno raccontato il loro impegno per la prevenzione e la cura delle donne malate. La Lilt – Lega italiana per la lotta contro i tumori da anni effettua prevenzione primaria e secondaria e, in collaborazione con i medici di Asst Crema, ha attivi ambulatori di senologia, ginecologia, urologia, pap-test. “Occasioni come quella odierna – ha commentato la referente Francesca Bonati- sono importanti per farci conoscere e proporre alle donne interessate un canale in più da poter utilizzare a favore della prevenzione e del benessere della persona”. Per l’associazione Donna Sempre, il presidente Mariconti ha ricordato quanto sia importante “monitorare lo stato di benessere, psicologico e sociale delle donne colpite da patologia. Le terapie complementari in oncologia possono, cooperando e affiancandosi alla medicina convenzionale, costituire una risorsa importante per la cura della paziente e un supporto per le loro famiglie”. Ha aggiunto Giuliana Riboli, presidente dell’associazione Rubino: “La nostra attività consiste nel fornire un aiuto concreto alla ricerca e affiancare le donne colpite da patologia”. Infine, anche ATS Val Padana ha presenziato con Eleonora Maiorana, assistente sanitaria disponibile a verificare la posizione di screening e a prenotare l’appuntamento per le donne interessate.