Dal 2 gennaio 2024 ad oggi, moltissimi gli incontri spontanei con gli operatori nei reparti degli ospedali di Cremona e Oglio Po e nei Servizi Territoriali, per iniziare a conoscere e comprendere dalla voce dei professionisti punti di forza e criticità. Al fianco del direttore generale Belleri, i direttori Leggio, Reitano e Garavaglia. Preoccupa la carenza dei medici.
Le prime due settimane di lavoro di Ezio Belleri, dal 2 gennaio 2024 direttore generale dell’Asst di Cremona, sono state caratterizzate dai moltissimi incontri con gli operatori sanitari e socio sanitari, all’interno dei reparti degli ospedali di Cremona e Oglio Po e dei servizi territoriali.
Decisivi sono stati il momento di confronto con il personale tecnico-amministrativo e le nomine dei collaboratori stretti: il direttore amministrativo Gianluca Leggio che succede a Gianluca Bracchi (oggi in forza al San Matteo di Pavia); il direttore sanitario Francesco Reitano (che succede a Rosario Canino, in pensione dal 1 gennaio) e il direttore socio sanitario Angelo Garavaglia (che succede a Paola Mosa).
«CONTENTO DI LAVORARE A CREMONA. È COME TORNARE ALLE ORIGINI DOPO UN LUNGO VIAGGIO»
«All’ospedale di Cremona ho già lavorato moltissimi anni fa e conservo un ricordo decisamente positivo, anche se il contesto era completamente diverso da quello attuale. Sono convinto che senza Cremona il mio percorso professionale non sarebbe stato lo stesso, sono contento di mettere a disposizione di questa azienda un’esperienza quarantennale, maturata in sette diversi contesti sanitari. È un po’ come tornare alle origini dopo un lungo viaggio nel quale si è imparato molto», ha affermato Belleri durante la conferenza stampa di presentazione, che si è svolta stamattina (martedì 16 gennaio 2024), nella sala riunioni della direzione generale.
PRIMO OBIETTIVO, SUPPORTARE I SANITARI E I PAZIENTI
Durante la presentazione con i giornalisti, al suo fianco c’erano i direttori amministrativo, sanitario e socio sanitario, a cui ha dato la parola andando in ordine alfabetico: «Per me non c’è un settore più importante dell’altro». In rappresentanza dei dipendenti, erano presenti i direttori dei dipartimenti sanitari e amministrativi, il direttore della Direzione aziendale delle professioni sanitarie e socio sanitarie (DAPSS) e il direttore del Distretto di Cremona. Il primo obiettivo del suo mandato, infatti, è stato chiaro da subito: «Il mio compito e quello della direzione strategica è di supportare i sanitari e tutti gli operatori, lavoreremo insieme per i pazienti».
«HO TROVATO UNA REALTÀ BEN ORGANIZZATA, FAREMO SENTIRE LA NOSTRA PRESENZA»
«Ho impiegato i primi giorni di lavoro per incontrare il più possibile gli operatori e visitare le strutture dell’Asst e continuerò a farlo per i prossimi tre anni. Farò sentire la presenza della direzione sia a Cremona sia a Casalmaggiore, questo vale per gli ospedali e per il territorio. Due realtà complementari che hanno la stessa rilevanza e dovranno integrarsi sempre di più», ha aggiunto Belleri. «Per quello che ho potuto vedere in pochissimi giorni, ho trovato una realtà complessa e ben organizzata, con percorsi di cura articolati e molto specialistici. Certo ci sono temi caldi da affrontare, in primis la carenza di personale e le liste di attesa, per i quali mi impegnerò a trovare soluzioni percorribili insieme ai colleghi».
«SERVIRÀ QUALCHE MESE PER CAPIRE MEGLIO, ENTUSIASMANTE LA DIMENSIONE UMANA DELL’ASST»
«Ho studiato il Piano di organizzazione aziendale strategico (POAS) e gli organigrammi, ho apprezzato la struttura classica che corrisponde all’impostazione che prediligo. Con i direttori avremo bisogno di qualche mese per approfondire gli aspetti organizzativi. Per questo, a breve, incontreremo tutti i dipartimenti, i primari e i coordinatori infermieristici delle unità operative e servizi, per iniziare un lavoro accurato di analisi delle potenzialità da valorizzare e dei problemi da affrontare. Dell’Asst di Cremona, mi ha entusiasmato la dimensione umana, ci si può parlare e incontrare senza difficoltà. L’informazione e la comunicazione avranno un ruolo centrale, la conoscenza di ciò che accade in azienda è la base per una buona organizzazione», ha precisato Belleri.
CREMONA: AVREMO CURA DI QUESTO OSPEDALE PER PREPARACI AL NUOVO
«Cremona è un ospedale grande e al contempo anche un grande ospedale: è Hub di riferimento per Neurochirurgia, Stroke Unit (Ictus), Emergenze cardiovascolari e Traumatologia. Inoltre, fa parte delle reti clinico-assistenziali di Malattie infettive e Terapia intensiva ed è una delle sedi dell’Università degli studi di Brescia per le professioni sanitarie di infermieristica e fisioterapia. Merita tutta la nostra attenzione», ha affermato Belleri. «Il progetto del nuovo ospedale è un’opportunità irrinunciabile per lo sviluppo di questo territorio e del sud della Lombardia, ma sarà pronto fra otto anni. In questo tempo il nostro obiettivo sarà duplice: aver cura dell’ospedale esistente e fare tutto ciò che serve (senza sprechi) per farlo funzionare al meglio; cercare di perfezionare quello che si può per preparare il cambiamento e riempire di contenuti il nuovo ospedale».
OGLIO PO, UNA VISITA EMOZIONANTE, «PER NOI HA LA STESSA IMPORTANZA DI CREMONA»
L’intera giornata trascorsa all’Oglio Po e sul territorio casalasco è stata emozionante. «Mi hanno colpito le professionalità che ho incontrato e tutti gli aspetti di comfort offerti al paziente. Ho trovato tanta passione e voglia di migliorare», ha dichiarato Belleri. Per la direzione non ci saranno differenze fra Cremona e Casalmaggiore, siamo una azienda unica e deve prevalere il meccanismo di integrazione; servono buone idee, anche per reclutare il personale che manca. Non sono abituato a fare promesse, ma sono certo che ci aiuteremo per fare il possibile. La direzione sarà presente anche qui, verremo a lavorare con voi».
IL TERRITORIO E SERVIZI DI PROSSIMITÀ, UNA RISORSA SU CUI INVESTIRE
«In questi pochi giorni ho potuto visitare il polo sanitario di via Dante, le case di comunità, i consultori, l’ospedale di comunità, alcuni fra i punti prelievo diffusi sul territorio e la sede del dipartimento Cure primarie. Il potenziale di questi servizi è enorme e ci attende molto lavoro per creare le condizioni per il loro sviluppo, nonostante le difficoltà oggettive che ci troviamo a fronteggiare; penso ad esempio alla carenza dei medici di famiglia», ha concluso Belleri. «Molto interessanti la realtà degli infermieri di famiglia e tutto il settore della domiciliarità su cui dovremo puntare, anche con l’aiuto della telemedicina. I rapporti con ATS Val Padana e le ASST di Crema e Mantova sono ottimi, confido molto in una intensa e proficua collaborazione. Decisive saranno anche le relazioni con le altre istituzioni, con i sindaci, con il privato accreditato sanitario e socio sanitario e il mondo del volontariato, che in questo territorio so essere molto operoso e presente».
CARENZA DI MEDICI E INFERMIERI: PROBLEMA PREOCCUPANTE, RAFFORZEREMO GLI ACCORDI CON LE UNIVERSITÀ
«Senza dubbio la carenza dei medici è il problema che più ci preoccupa. Se è vero che riguarda tutto il Paese, è altrettanto vero che rispetto alle città metropolitane le realtà di provincia soffrono di più», ha concluso Belleri. Nello specifico, «Il tema riguarda le strutture di Cremona e Casalmaggiore e i medici di medicina generale. Cercheremo, dove possibile, di rafforzare i rapporti con le università per coinvolgere un maggior numero di specializzandi. Metteremo in campo tutte le modalità consentite dalla legge per arruolare professionisti con le diverse forme contrattuali (assunzioni, libera professione, ecc). Fra i bandi di concorso aperti, segnalo quello per sette posti in Cardiologia, che si chiude il prossimo 29 gennaio. Presto verrà pubblicato il bando per coprire il primariato di Neurologia, vacante dal mese di dicembre per il pensionamento del dottor Bruno Censori».
GARAVAGLIA: «COSTRUIRE ALLENZE PER FAVORIRE LA MEDICINA DI PROSSIMITÀ»
«Ho accettato questo incarico perché ritengo di avere l’esperienza e le competenze per favorire la transizione della nostra organizzazione sanitaria, orientarla alla medicina di prossimità e alla presa in carico del paziente cronico e fragile», ha affermato Angelo Garavaglia (Direttore Socio Sanitario). Allo stesso tempo sono disponibile al confronto con i colleghi che ho iniziato a conoscere ieri, dai quali mi aspetto di apprendere e scoprire tutti gli aspetti di questo territorio. Che direttore socio sanitario sarò? In tutta la mia storia professionale ho sempre cercato prima di tutto di non nuocere e possibilmente di essere al servizio all’organizzazione, per la più veloce possibile soluzione delle criticità».
L’impegno dei prossimi tre anni «sarà quello di realizzare la nuova governance distrettuale, fatta di principi, regole, procedure e alleanze utili alla gestione complessiva del territorio», ha precisato Garavaglia. Metaforicamente parlando, si tratta di costruire una “sedia con quattro gambe” fatte da: le amministrazioni locali, le aggregazioni funzionali territoriali (AFT) dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, le organizzazioni del terzo e del quarto settore, la direzione sociosanitaria attraverso il direttore del distretto.
LEGGIO: MASSIMA ATTENZIONE SUI PROGETTI PNRR, CUP UNICO REGIONALE E SISTEMI INFORMATIVI
«Ho accettato questo incarico principalmente per due motivi» – ha spiegato Gianluca Leggio (Direttore Amministrativo). «Il primo è che sono profondamente legato a questa azienda avendo iniziato qui, nel 2001, il mio percorso lavorativo proprio in staff alla direzione aziendale. Il secondo è la stima che mi lega al Dg Belleri, con il quale ho lavorato per tanti anni agli Spedali Civili di Brescia».
A Cremona, Leggio ha avuto la possibilità di crescere professionalmente nell’ambito della programmazione e controllo strategico e nella gestione delle risorse umane. «Un’esperienza che, successivamente, mi ha consentito di accettare l’incarico di direttore del personale della ASST Spedali Civili (l’azienda sanitaria pubblica più grande della Lombardia) e recentemente di direttore amministrativo della ASST della Franciacorta. Per questo provo un sentimento di riconoscenza verso questa azienda e i molti colleghi che ho ritrovato con piacere».
«L’incarico durerà tre anni, non sono tanti. A parte il progetto del nuovo ospedale, l’attenzione dovrà essere posta sulla attuazione delle progettualità legate al PNRR e sulla messa a regime del Cup unico regionale. Al contempo sarà importante garantire l’implementazione dei sistemi informativi e della digitalizzazione delle attività». Quali aspettative? «Ho avuto la fortuna di poter lavorare con direttori generali di altissimo profilo,dai quali ho imparato che la condivisione, il coinvolgimento del personale (a tutti i livelli) e l’agire insieme sono il segreto per poter fare bene e raggiungere gli obiettivi prefissati. Quindi, sono fiducioso: questa “ricetta” funzionerà anche all’Asst di Cremona», ha concluso Leggio.
REITANO: LAVORO COLLEGIALE PER AGIRE IL CAMBIAMENTO DEL SISTEMA SANITARIO
«Ringrazio il direttore Belleri per la fiducia riposta nello scegliermi per far parte di una squadra che si trova davanti a sfide importanti. Sia per il Servizio Sanitario Regionale nel suo complesso, sia per la ASST di Cremona, che con l’ambizioso progetto di costruzione del nuovo ospedale si trova ad affrontare un’opportunità territoriale in termini di offerta di nuovi servizi e di ulteriore salto di qualità della struttura cremonese», ha spiegato Francesco Reitano (Direttore Sanitario).
«In un momento storico in cui le criticità della sanità pubblica legate, come noto, alla carenza di risorse mediche e infermieristiche e alle profonde modifiche che la pandemia ha determinato sugli assetti degli ospedali, lasciando peraltro cicatrici evidenti in termini di liste di attesa e di recupero delle prestazioni, sarà decisivo dare risposte che passano attraverso la riorganizzazione, inserendo meccanismi tele-tecnologici e domiciliari per accorciare i percorsi e creare sempre più flessibilità e condivisione di personale nei ruoli e nei servizi».
«Per quanto mi riguarda metterò a disposizione tutto il mio bagaglio di esperienza (maturata dal 1999 come direttore medico di presidio e dal 2008 come direttore sanitario al Fatebenefratelli Oftalmico di Milano per 5 anni, poi all’istituto Nazionale Tumori di Milano e infine all’Asst di Pavia) nel mantenere centrale la collegialità del lavoro della direzione strategica, al fine di raggiungere in modo sistemico ed efficace gli obiettivi aziendali e regionali», ha aggiunto Reitano. «Mi prodigherò affinché venga perseguito un equilibrio tra vincoli economici e necessità di rispondere ai bisogni dei pazienti in modo efficace e innovativo».
«Il mio approccio all’analisi dei problemi si baserà sulle mie conoscenze degli strumenti di gestione economica, organizzativa e funzionale in termini di programmazione, controllo e organizzazione, lavorando in stretta collaborazione con le expertise manageriali dell’Azienda quali il Controllo di gestione, la Gestione operativa e naturalmente le Direzioni Mediche di Presidio», ha concluso Reitano. «L’obiettivo sarà un gioco di squadra, da realizzare in sinergia con ATS e le amministrazioni comunali che punti a creare il contenitore di un nuovo sistema che oggi va verso un cambiamento profondo. Un cambiamento fatto dal rapporto tra ospedale-territorio, hub e spoke, la riorganizzazione delle reti cliniche, la valorizzazione della medicina di prossimità e dal miglioramento della presa in carico del paziente».
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