Anche l’Asst di Cremona partecipa alla Giornata Mondiale del Rene, per “Prepararsi agli eventi inattesi, sostenendo i pazienti fragili”. È questo il tema dell’iniziativa in programma giovedì 9 marzo 2023 dalle 9 alle 16 presso la Sala eventi di Spazio Comune (piazza Stradivari 7, Cremona). La giornata aperta è rivolta ai cittadini, che potranno richiedere la misurazione della pressione arteriosa, fare un esame chimico-fisico su un campione di urine e ricevere consulenze gratuite sulla salute dei reni e sugli eventuali fattori di rischio. L’équipe a disposizione di chi desidera partecipare è composta da tre medici e cinque infermieri della Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Cremona e sarà affiancata dai volontari.
L’accesso è libero, senza prenotazione.
Per informazioni:
URP: telefono 0372 405550 (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12)
e-mail: urp@asst-cremona.it
MALATTIE RENALI: CRONICHE E “SILENZIOSE”
Le malattie renali (nefropatie) croniche stanno diventando uno dei maggiori problemi di salute nel mondo occidentale. Sono particolarmente insidiose perché spesso asintomatiche, finché non si si arriva ad una fase avanzata d’insufficienza renale.
«In Italia, una persona su dieci ha un danno renale e la prevalenza è in continuo aumento», afferma Fabio Malberti, direttore della Nefrologia e Dialisi all’Ospedale di Cremona. In Italia sono circa 50 mila pazienti in dialisi (7.700 solo in Lombardia) per insufficienza renale cronica e 30mila hanno subìto almeno un trapianto di rene. «All’Asst di Cremona – aggiunge Malberti – sono circa 210 i pazienti in trattamento dialitico cronico nei centri dialisi di Cremona, Oglio Po e Soresina, con una media di 50 nuove persone prese in carico ogni anno, di cui una trentina seguite a domicilio con emodialisi o con dialisi peritoneale».
“LA PREVENZIONE È SEMPRE UNA BUONA SCELTA”
Come ricorda il tema scelto quest’anno per la Giornata del rene, è importante “Prepararsi agli eventi inattesi, sostenendo i pazienti fragili”. «Le malattie croniche (cardiovascolari, diabete, cancro, ipertensione, malattie polmonari croniche e malattie renali croniche), sono le principali cause di morte e di disabilità a livello mondiale», commenta Flavia Cornacchia, nefrologa dell’Ospedale di Cremona, che il 9 marzo parteciperà all’iniziativa in Spazio Comune. «Il Covid-19 ha mostrato come un’emergenza possa avere un impatto sulla salute dei pazienti cronici, compresi quelli affetti da patologie renali. L’assistenza ai più vulnerabili non deve venire meno, neppure in caso di emergenza: cogliamo l’occasione per chiedere la collaborazione delle associazioni che si occupano di persone fragili per promuovere l’iniziativa tra i propri assistiti».
L’evento del 9 marzo sarà l’occasione per tornare a parlare di prevenzione, partendo dalle buone abitudini: «Il documento condiviso di quest’anno in occasione della Giornata mondiale del rene suggerisce di seguire le regole d’oro della prevenzione – prosegue la nefrologa – È importante mantenersi attivi e tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue e la pressione sanguigna, seguire una dieta sana ed equilibrata con un corretto e regolare apporto di liquidi, non fumare e non assumere farmaci se non su indicazione medica. Chi ha uno o più fattori di rischio, deve sempre tenere sotto controllo la funzionalità renale».
RICONOSCERLE CON LA DIAGNOSI PRECOCE
I primi sintomi o segni di malattia renale sono l’ipertensione arteriosa e la comparsa di proteinuria o microematuria (perdita di proteine o sangue con le urine). Come sottolinea il direttore della Nefrologia Malberti, «La diagnosi e il trattamento precoce della nefropatia sono di fondamentale importanza per evitare la progressione del danno renale verso lo stadio finale della malattia, che ha come unica possibilità di trattamento la dialisi o il trapianto dell’organo danneggiato».
Per individuare una sospetta patologia renale basta sottoporsi agli esami consigliati dagli specialisti: «l’analisi chimico-fisica delle urine con il dosaggio della microalbuminuria e la misurazione della funzione renale tramite il dosaggio della creatininemia nel sangue sono esami cardine», commenta Malberti. «Per semplificare e velocizzare la diagnosi, il Laboratorio analisi dell’ASST di Cremona fornisce automaticamente nei referti il dato di funzione renale, consentendo una valutazione immediata delle potenziali patologie del paziente».
Oltre alle alterazioni riscontrabili con l’esame delle urine, a volte l’insufficienza renale avanzata si manifesta con sintomi aspecifici come una stanchezza marcata dovuta all’anemia o la nausea persistente, o ancora gonfiore alle gambe, segno di un malfunzionamento dell’apparato urinario. «In questi casi – conclude Malberti – è importante consultare il proprio medico di base, che prescriverà gli esami del sangue, un’ecografia e una visita nefrologica con uno specialista».