”Malattie infettive con Medicina legale: assurdo”

20 Febbraio 2024

Abbiamo ricevuto da una lettrice la lettera pubblica di seguito, alla quale l’Asst di Cremona ha annunciato una replica che sarà pubblicata domani.

Signor direttore,

voglio condividere con lei e i suoi lettori lo stupore e il disappunto che ho provato recandomi di recente all’ospedale maggiore di Cremona. Se vi capiterà di dover avviare le necessarie pratiche per richiedere l’invalidità, sarete costretti a recarvi al padiglione 8 del complesso ospedaliero. E’ un lungo cammino tra i vialetti che circondano il corpo principale da percorrere a piedi, tra auto parcheggiate (numerose) presumibilmente dei dipendenti, e lavori in corso: impalcature altissime che ingabbiano alcune strutture (interveneti d’adeguamento e ristrutturazone di edifici che dovrebbero essere abbandonati se e quando sarà in funzione il nuovo ospedale). Si tratta quindi di soldi buttati ma che non si può evitare di  gettare alle ortiche perché servono a finanziare interventi necessari e non più procrastinabili. Il  verde è abbandonato, le strisce sull’asfalto guidano i pedoni fino a un punto morto e ci si guarda intorno per raggiungere la meta.

Con sorpresa il padiglione 8 presenta un doppio ingresso parallelo: uno per accedere al reparto dell’unità operativa di Malattie Infettive, l’altro per l’accesso alla Medicina Legale dove le persone che inoltrano la richiesta di pensione di invalidità si devono recare per affrontare la valutazione della commissione deputata a concederla. La Medicina Legale condivide però l’ingresso con l’ambulatorio delle Malattie Infettive. Un accostamento incomprensibile, anzi totalmente assurdo. Si mettono insieme, o per lo meno a stretto contatto, soggetti fragili, anziani e persone non autosufficienti-  affette da patologie tali da  chiedere il riconoscimento dell’invalidità – con portatori conclamati o potenziali di malattie infettive. Si espongono persone già provate al pericolo di contrarre altri problemi di salute.

Con tutto lo spazio che c’è a disposizione attorno al monoblocco, non era possibile trovare una collocazione più adeguata e meno rischiosa? Magari all’interno della palazzina direzionale, recentemente ristrutturata spendendo fior di quattrini.

Che ne pensano gli addetti ai lavori? Anche il personale addetto alla Medicina Legale è sconcertato da questa soluzione.  Che cosa ne pensa il Direttore sanitario?

 

Lettera firmata.

Cremona

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