Cosa sta succedendo in Baldesio: la verità sul progetto ESCo e le alternative che ci convengono
1. Stanno decidendo di farci spendere molto di più del necessario, senza dirci tutto
Il Consiglio Direttivo vuole far partire un progetto da oltre 360.000 euro certi, per rifare l’impianto che scalda l’acqua della Baldesio e per installare dei pannelli solari. Ma non con i nostri soldi diretti – attenzione – con una società esterna, una ESCo (Elevion), che anticipa la spesa e poi ci fa pagare un canone fisso ogni mese per 12 anni, più la corrente che produciamo noi stessi con i nostri tetti.
A prima vista sembra comodo: non spendiamo nulla oggi. Ma è una trappola: spendiamo quasi il doppio di quanto costerebbe fare tutto da soli. Come quando vai a comprare un divano e ti dicono che puoi pagarlo in piccole rate per dieci anni. Lo prendi al volo, poi ti accorgi che quel divano da 1.000 euro lo stai pagando 3.500.
⸻
2. Cos’è davvero una ESCo? Un mutuo travestito
La ESCo è una società privata che fa i lavori al posto tuo, li paga lei, ma poi ti fa pagare una rata fissa per un sacco di anni. Nel nostro caso: 12 anni di rate, anche se gli impianti si rompono, anche se cambiano i costi dell’energia, anche se non ne avremo più bisogno.
E peggio ancora: gli impianti restano di loro proprietà per tutti questi anni. È come se affittassimo una macchina per 12 anni, pagandola più del suo valore, ma senza mai poterla vendere o cambiare. Non conviene. E soprattutto non è roba nostra.
⸻
3. Cosa ci vogliono far installare?
Due caldaie a condensazione, un impianto fotovoltaico da 100 kWp, e un cogeneratore da 20 kWe. Il costo reale di questi impianti, acquistandoli sul mercato, è stimato in circa:
•87.000 € per le caldaie
•80.000 € per il fotovoltaico
•30.000 € per il cogeneratore
Totale: 200.000 €
Ma con la ESCo pagheremmo:
•194.400 € di canoni mensili fissi (1.350 €/mese per 144 mesi)
•168.000 € per l’energia che produciamo noi stessi (140 €/MWh per 100 MWh/anno, per 12 anni)
Totale: 362.400 €
Paghiamo oltre l’80% in più per impianti che non saranno nemmeno nostri per 12 anni.
⸻
4. Ma oggi quanto spendiamo per luce e gas?
Nel 2024, la Baldesio ha pagato:
•109.000 euro per il gas
•172.000 euro per la corrente elettrica
Totale: 281.000 euro all’anno
Una cifra normale, sostenibile, che non giustifica un vincolo decennale con una società esterna. Stiamo bene così, e possiamo migliorare gradualmente, senza fare un salto nel buio.
⸻
5. Cosa potremmo fare con i nostri soldi?
Con un investimento di soli 200.000 euro, potremmo:
•sostituire subito le due caldaie (87.000 €)
•installare i pannelli solari (80.000 €)
•aggiungere un cogeneratore (30.000 €)
E gli impianti sarebbero nostri, subito, senza canoni e senza vincoli.
⸻
6. E se non abbiamo i soldi subito?
Si può chiedere un prestito alla banca. Anche pagando degli interessi, spenderemmo molto meno che con la ESCo.
E poi un prestito bancario puoi estinguerlo prima, puoi rinegoziarlo, puoi scegliere l’importo. Il contratto con la ESCo invece è blindato, fisso, lungo, e ci vincola per 12 anni senza margini di libertà.
È come affittare una cucina per 12 anni anziché comprarla in offerta con uno sconto. Alla fine, paghi di più e non ti resta nulla in mano.
⸻
7. Ma perché vogliono farlo?
Perché la Baldesio ha i conti in difficoltà. Il bilancio 2024 dice che abbiamo -337.000 euro di cassa e mezzo milione da restituire di prestiti.
(CASSA IN ROSSO CIOÈ NEGATIVA DI 337.000 euro. Succede quando spendi 337.000 € in più di quelli che incassi.)
Chi ha creato questo buco oggi propone una scorciatoia: non spendere nulla oggi, ma legarci mani e piedi per i prossimi 12 anni. È un trucco contabile, non una scelta intelligente.
⸻
8. Ma perché non ci dicono tutto?
Ed ecco la cosa più grave: non ci hanno mai fatto vedere il preventivo della ESCo.
Non ci hanno detto cosa include e cosa no. Non ci hanno dato il contratto, né il piano dei costi, né le clausole. Ci stanno dicendo: “fidatevi, firmiamo subito”.
Ma chi comprerebbe una casa senza vedere il rogito? Chi andrebbe a operarsi senza sapere che intervento fanno?
Questo silenzio non è normale. Fa pensare che ci siano costi nascosti, penali, vincoli che non vogliono farci vedere.
Altrimenti, perché non ci mostrano i documenti?
⸻
9. Facciamo un esempio semplice
Immagina di dover rifare la caldaia di casa. Ti offrono due opzioni:
•Opzione A: paghi 3.000 euro oggi, e la caldaia è tua. Hai il controllo, scegli tu a chi farla installare.
•Opzione B: ti dicono “non paghi nulla ora, ma per 12 anni ci dai 70 euro al mese”. Alla fine hai speso 10.000 euro per una caldaia che ne vale tre. E non è tua. E non puoi cambiarla. E se ti serve assistenza devi chiamare loro, sperando che ti rispondano.
Alla Baldesio ci stanno proponendo l’Opzione B. Ma moltiplicata per quasi 400.000 euro.
⸻
10. Allora che si fa?
Fermiamoci. Pretendiamo trasparenza. Chiediamo di vedere il contratto. Rifiutiamo di firmare a occhi chiusi.
Partiamo dalle cose urgenti: sostituire le caldaie. Poi, se serve, installiamo i pannelli. Ma lo decidiamo noi, un passo alla volta, con i nostri soldi e il nostro cervello.
Non ci serve un intermediario che si mangi quasi il doppio del valore degli impianti per farci un favore.
Alberto Corazzi
5 risposte
Perché Corazzi dovrebbe dire una cosa per l’altra? Per dare contro al consiglio in carica? Con il rischio di essere sgamato e svergognato? Non ci credo. Per me ha ragione. Facciamo attenzione!
Se è vero che nel progetto NON è previsto, COME SENTITO DIRE DA CHI ERA PRESENTE ALLA PRE ASSEMBLEA il cambio delle tubazioni, vuol dire che buttiamo via dei soldi. Il progetto che ci aveva proposto il consiglio Arisi aveva come punto centrale dell’efficientamento la sostituzione dei tubi “colabrodo” e con notevoli dispersioni di calore perché non coibentati. Servono INVECE NECESSARIAMENTE TUBI NUOVI e COIBENTATI come quelli del TELERISCALDAMENTO. Ma cosa è previsto nel contratto ESCo? Sembra che non mettano mano alle tubature. Ed allora buttiamo via energia e scaldiamo il suolo? Spero che la gente si ricordi che LA SOSTITUZIONE DELLE TUBAZIONI era il punto PIÙ IMPORTANTE, oltre alla sostituzione delle caldaie a camera aperta con caldaie a condensazione. Credo che sia anche motivo di impugnare la convocazione se non ci faranno vedere in modo anticipato il progetto.
Caro Corazzi, solo una curiosità dopo aver letto tutte le argomentazioni, alcune delle quali ritengo troppo di parte e generiche tipo quella del ‘non ci dicono tutto’ ma che in un certo senso si riallaccia anche a quanto le sto per chiedere: non avrà immagino problemi e mostrarci i preventivi che qualcuno, sempre immagino, le avrà fatto e da dove prende i costi sopra esposti del farci l’impianto da soli?
Gentile Sig. Corazzi, ho letto con attenzione ed apprezzo sempre l’impegno che chiunque mette nella società, a qualsiasi titolo. Tale impegno però deve credo essere sempre super partes e soprattutto, se diretto ad informare i soci, deve essere corredato da notizie certe, verificabili ed attendibili. Nella sua disanima, entro nel merito, vi sono in particolare dei punti che non corrispondono al vero, partendo dal punto 3 dove cita che al termine l’impianto non sarà nostro, non è vero, negli incontri pubblici di discussione è stato ben detto che alla fine del piano gli impianti passano alla società per la cifra simbolica di mille euro, e non è cosa da poco visto che la durata degli stessi sarà ben maggiore. Inoltre sono stati fatti anche calcoli che non sono quelli da lei citati, tant’è che si è previsto un risparmio annuo per la società di circa 15000 euro tra utenze e spese di contratto. Credo quindi che sia corretto evidenziare anche altre possibilità ma però la base deve essere corretta. Gradirei anche sapere da dove ha preso i costi stimati di impianto fatto in casa, ditta che le ha fatto il preventivo e se può depositarli per la visione in segreteria.
Cordiali saluti Ing. Lorenzo Venturelli
il problema è solo uno. Corazzi dice no a tutto, quindi anche la volta che può aver ragione risulta poco credibile.