Cronaca di una morte annunciata: con queste parole un consigliere della Canottieri Baldesio descrive le fasi che hanno preceduto la bocciatura del bilancio preventivo 2023 e le dimissioni del consiglio. Morto un papa se ne fa un altro: il prossimo 10 giugno alle 16 in seconda convocazione i soci si riuniranno in assemblea ordinaria per eleggere il nuovo direttivo. Si voterà alle 20. Intanto nei conciliaboli tra soci tiene banco questa vicenda, inaspettata per molti ma prevista da chi conosce i retroscena e frequenta ‘le segrete stanze’.
Le notizie si mescolano alle voci in una ridda di commenti che fa velo alla verità. Gli stessi consiglieri adesso parlano apertamente dei dissidi tra loro e il presidente Stefano Arisi (nella foto centrale) culminate nelle due contrastanti e inconciliabili proposte emerse all’interno del consiglio tra chi sosteneva l’autofinanziamento per realizzare l’impegnativo programma triennale di ammodernamento strutturale e chi invece caldeggiava il ricorso al prestito bancario. A ufficializzare questa controversia è stato il revisore dei conti Mario Ruggeri in un’intervista rilasciata a Giovanni Palisto per Cremona Oggi. Arisi ha imposto la sua linea motivandola con l’alto costo del denaro causato dall’aumento dei tassi: quote straordinarie per tre anni per un ammontare complessivo di 180 euro a carico di ciascun socio. Ma ha portato in assemblea la sua proposta fuori tempo massimo sotto il profilo strategico dato che a fine anno il consiglio sarebbe scaduto. E anche sul piano tattico la mossa era sbagliata dato che la proposta di aumento delle quote necessarie a finanziare il piano di investimenti triennale doveva essere illustrata mesi fa, nel corso di un’assemblea informativa.
C’è chi sostiene che Arisi abbia cercato la prova di forza di fronte ai soci. Ma un imprevisto ha fatto sì che il confronto tra le due correnti presenti in consiglio si risolvesse con una Caporetto: sconfitta generale e dimissioni in blocco. Nel corso dell’assemblea del 29 aprile la discussione ha preso una piega inaspettata: la pillola indigesta della quota straordinaria ha sollevato un fuoco incrociato sulle spese sostenute nel corso del 2022, peraltro approvate in sede di bilancio consuntivo. Nel mirino sono finiti in particolare i settori del nuoto e del canottaggio che hanno speso più di quanto hanno ricevuto in dote. Ma si tratta di disavanzi marginali se si considera il volume dei budget dei due settore. Anche l’incremento delle spese per le pulizie ha scaldato gli animi. A quel punto tutto il consiglio è stato investito dal malcontento esploso in assemblea e dall’onda lunga delle successive polemiche. L’emotività ha preso il sopravvento sull’approccio razionale, alimentata anche da informazioni infondate su presunti tesoretti.
Si è compiuta la volontà del presidente che già lo scorso anno aveva espresso l’intenzione di dimettersi? E’ quanto sostengono i suoi avversari interni. Di certo tutti escono scornati e difficilmente ripresentabili tant’è che Marco Montagni, consigliere con delega del nuoto, sport di punta della Baldesio e col bilancio più pesante, non si ricandida.
Amministrare una società sportiva, si tratti di Baldesio, Bissolati, Flora e sodalizi minori, è un lavoro ingrato. Governarla nel pieno di una turbolenza è impresa ardua. Il nuovo consiglio dovrà presentare un nuovo bilancio preventivo che risulti meno indigesto all’assemblea, compito tutt’altro che semplice dato che interventi quali la sostituzione della centrale termica, installazione di pannelli solare e fotovoltaico sono indifferibili.
Manca meno di un mese alle elezioni. Presidente e vice lasciano. Finora solo Giancarlo Romagnoli ha annunciato la ricandidatura. Gli altri consiglieri uscenti tacciono. Chi raccoglierà la sfida?
Vittoriano Zanolli
8 risposte
Sono grosse responsabilità i così,i ricavi, gli investimenti di una società come la canottieri Baldesio e sicuramente non facile da gestire. Vedendo il consuntivo 2022 e le insoddisfazioni di tanttissimi soci per il preventivo 2023, mi è venuta l’idea di pensare a una società gestita da consiglieri sotto la direzione di un manager a pagamento.
Se si trovasse la persona adeguata a un simile incarico, forse disavanzi e investimenti futuri non sarebbero sull’onda delle insoddisfazioni e cattivi pensieri dei soci.
Mi trova pienamente d’accordo la Baldesio è a tutti gli effetti un azienda con tanto di dipendenti…così oltretutto si finirà di avere raccomandazioni …
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Magari prima di pensare a manager esterni, qualcuno di indubbie capacità penso proprio ci sia in Baldesio. Abbiamo bisogno di persone serie e capaci, senza fronzoli personali, disinteressati a soddisfare il proprio ego ed al solo servizio della Società. La Baldesio ne ha parecchie di queste brave persone.
E vorrei ben vedere che non si candida… tanto che gli stessi suoi giovani atleti non lo apprezzano…
Società Canottieri Baldesio “ BLASONATA “ o “Osteggiata” dopo il 10 Giugno la sentenza.
Non posso condividere il passaggio dove si dice che il disavanzo del nuoto è marginale (visto il budget)
100mila euro di perdita su 177 mila di ricavi equivale al 56% di perdita sui ricavi
Ogni 1000 euro di ricavi ne ho persi 560.
Altro che marginale
Una gestione disastrosa!!!
Vedremo se sarà colpa dei master come viene spontaneo pensare.
Ma poi che prestigio danno questi master alla Canottieri Baldesio ?
Non sono giovani atleti agonisti che tanto prestigio passato hanno donato alla nostra Baldesio.
Quanto ricavano i Master?
Quanto spendono i Master?
Prima o poi lo scopriremo
Ormai i soci si sono espressi.
Basta sprechi
Siamo stufi di finanziare le ambizioni di pochi con i tanti soldi nostri.
Basta
Alberto Corazzi
Concordo…