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Benefattori Cremaschi, anziani morti. I parenti: ‘Giustizia!’

12 Ottobre 2021
Sabato scorso il Comitato Verità e Giustizia Ospiti Fondazione Benefattori Cremaschi ha distribuito un volantino alla cittadinanza cremasca. Era presente con un banchetto informativo situato all’ingresso della galleria Vittorio Emanuele II, angolo via Mazzini a Crema. L’iniziativa è stata promossa per ricordare e informare sulla strage degli anziani degenti, avvenuta nei primi mesi del 2020, sia nelle due strutture cittadine, gestite dalla FBC, ma anche in altre strutture di residenza della provincia di Cremona. ‘Riteniamo doveroso – scrive il Comitato – continuare a parlare dei fatti e delle loro drammatiche conseguenze per i nostri cari, affinchè si possa comprendere cosa si sia sbagliato nel coordinamento della gestione complessiva dell’emergenza e quali errori siano stati fatti, per non proteggere adeguatamente i degenti ospiti. Attendiamo fiduciosi, avendo contribuito con le nostre testimonianze, che la Procura di Cremona faccia luce su queste stragi, troppo spesso e volutamente dimenticate dalla politica e si stabilisca la verità e si abbia giustizia per i 1214 decessi nelle RSA della nostra provincia.
Antonio Macrì
Comitato Verità e Giustizia Ospiti Fondazione Benefattori Cremaschi
Ecco il testo del volantino
EPPUR… QUALCOSA SI MUOVE!

Siamo un gruppo di parenti che si è costituito in un Comitato per ottenere verità e giustizia per i 140 ospiti deceduti nei 4 mesi del 2020 nelle strutture gestite dalla Fondazione Benefattori Cremaschi, la RSA Camillo Lucchi di via Zurla, la RSA del Kennedy e l’IDR /Cure intermedie.

Nel corso dell’anno 2019 i decessi avvenuti sono stati 59, una bella differenza se rapportata ai soli 4 mesi del 2020.

La maggior parte dei decessi non sarebbero avvenuti per il covid, secondo la Fondazione, non essendo stati effettuati i tamponi su tutti gli ospiti che manifestavano sintomi sospetti; i tamponi sono stati effettuati con notevole ritardo, il 13 e 14 marzo 2020 e a campione, non su tutti i pazienti, quando ormai i decessi erano numerosi.

I pazienti che manifestavano i sintomi dell’infezione non sono stati isolati dagli altri, non sono stati inviati in ospedale e gli ospiti hanno continuato ad avere contatti tra di loro e a utilizzare gli spazi comuni.

Alcuni membri del Comitato hanno presentato esposti alla Procura della Repubblica di Cremona, tutti i familiari organizzati nel Comitato hanno scritto al Procuratore dando la disponibilità a portare le loro testimonianze.

Il 14 maggio 2021 il nostro Comitato ha effettuato un presidio davanti al Tribunale di Cremona, ribadendo con forza la volontà di essere sentiti dai magistrati della Procura, per comprendere ciò che non ha funzionato, capire perché tutti questi decessi, dare dignità ai nostri parenti morti, perché ciò che è accaduto non accada mai più, perché nel futuro ci sia un coordinamento della gestione dell’emergenza, ci sia prevenzione e l’adozione di provvedimenti tempestivi.

Il nostro Comitato ha partecipato ad una manifestazione a Bologna organizzata dal Coordinamento Nazionale per le persone anziane, malate e non autosufficienti e il nostro coordinatore ha parlato in piazza, chiedendo di potenziare i servizi sanitari territoriali, l’assistenza domiciliare integrata, di garantire il diritto a un contributo economico ai malati cronici non autosufficienti, perché possano assicurarsi le prestazioni di cui necessitano, abbattere le rette dei ricoveri, impedire le dimissioni selvagge dalle strutture sanitarie.

Eppur qualcosa si è mosso. L’attività di informazione costante del nostro Comitato ha prodotto il fatto che alcuni nostri esponenti, su decisione della Procura della Repubblica sono stati sentiti nei mesi scorsi presso il Comando dei NAS dei carabinieri di Cremona, per mettere a verbale le loro testimonianze.

Riteniamo che questo sia un’importate passo avanti nella ricerca della verità e della giustizia, che riporta al centro l’attenzione per tutte le 1214 persone decedute nelle RSA della nostra provincia, affinché queste morti non siano considerate solo dei numeri, ma persone, esseri umani, che hanno diritto a conoscere la verità su quanto è accaduto.

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