E’ morto oggi all’ospedale San Raffaele di Milano a 86 anni Silvio Berlusconi. Con la sua scomparsa si chiude un ciclo storico dell’Italia repubblicana, per la svolta che ha impresso alla politica e per l’importanza che ha avuto la sua presenza in ambito economico, culturale e sportivo. Cremona ricorda la sua presenza in città nel 1993, sindaco Alfeo Garini, alle fastose celebrazioni monteverdiane dirette da Davide Rampello e culminate in una faraonica festa popolare. Quell’evento è stato il momento culturale più significativo per la Cremona moderna. Un unicum purtroppo perché la collaborazione tra il Comune e Berlusconi non ebbe seguito
Le radici del Festival Monteverdi affondano nel Festival di Cremona del 1983, nato con il doveroso intento di onorare il patrimonio musicale della città. La nascente iniziativa culturale si intrecciò presto con altre manifestazioni cittadine di grande rilievo, come il 250° anniversario della morte di Antonio Stradivari del 1987, quando i riflettori di tutto il mondo si concentrarono su Cremona, città natia di artigiani liutai e artisti celebri, che nel corso dei secoli hanno contribuito con le loro opere all’arricchimento della storia culturale italiana.
La prima rassegna del Festival di Cremona ad essere eseguita presso il Teatro Amilcare Ponchielli fu la IV edizione, che risale al settembre 1986.
Da quell’anno sarà proprio il Teatro Ponchielli a promuovere e portare fino ad oggi questa prestigiosa rassegna, in cui sono stati ospitati i più importanti esponenti della musica classica e barocca. Sin dalle prime edizioni, gli eventi del Festival si svolsero itineranti nelle chiese della città, nella Cattedrale e nelle sale e cortili dei palazzi antichi della città.
La svolta nell’identità del Festival di Cremona giunse nel 1993, anno in cui ricorreva la celebrazione del 350° anniversario dalla morte di Claudio Monteverdi.
Ogni edizione del Festival nasceva per creare una manifestazione di rilievo e di alto richiamo dedicata al repertorio musicale per strumenti ad arco; ma alla fine si dimostrò non dissimile da una qualsiasi stagione concertistica. Nel tempo, il Festival perse capacità di richiamo, nonostante la qualità della programmazione e degli interpreti eccellente.
L’idea fu allora di valorizzare una specificità, facendo del Festival un’occasione unica nel panorama culturale italiano. La presenza di Berlusconi con la moglie Veronica Lario e i figli alle celebrazioni proiettò l’immagine di Cremona sulla scena nazionale ma anche quell’occasione unica nel suo genere è stata per Cremona la classica rondine che non fa primavera. Altrettanto si può dire della mancata collaborazione della US Cremonese col Monza di Berlusconi, Galliani e Braida che forse avrebbe permesso ai grigiorossi di restare in Serie A.
Una risposta
Grande uomo che ha saputo raggiungere tutto ciò che ha voluto …solo una sinistra incapace di rappresentare la gente operaio il popolo e’ stata capace di fare una sporca battaglia non politica ma personale.quella sinistra oggi piange il Silvio…coccodrilli uno x essere grande non deve morire xchè la sua grandezza si e’ dimostrata in vita .grazie Silvio x ciò che ci hai dato