Era il 29 aprile 2023, giorno di assemblea ordinaria della Società Canottieri Baldesio. Ad un mese dalla sonora bocciatura del bilancio preventivo 2023 con l’80 % dei voti contrari ed a dieci giorni dall’elezione del nuovo consiglio direttivo, volevo fare il punto della situazione e capire cosa è successo. Innanzitutto quello che ha pagato il consiglio, ed a caro prezzo, è stata la non chiarezza e trasparenza riguardo all’argomento “impianti”.
Sul volantino di aprile si scriveva a riguardo “anche dal lato degli impianti, volto a diversificare le fonti di approvvigionamento energetico potenziando quelle da energie rinnovabili / eco sostenibili. Riteniamo che si debba avere in questo momento storico così particolare una visione lungimirante relativamente alle fonti energetiche alternative anche in considerazione delle condizioni di vetustà degli impianti societari in esercizio ormai da diversi decenni”.
Andando avanti nella lettura del volantino, nella pagina del bilancio consuntivo 2022 si evince che è stato speso:
- per il gas metano, 71.959,74, €
- per l’energia elettrica, 113.008,77 €
- per l’acqua potabile 7.110,44 €
Nella tabella dedicata al dettaglio dei costi sostenuti per la manutenzione ordinaria, si evince che la spesa per la manutenzione degli impianti termici è stata di soli 2.776,65 €. Questi sono dati approvati in consuntivo. Quindi bassi consumi, forse bassissimi ma anche docce ridicole da 2/3 litri al minuto, quando lo standard per una doccia normale è di 8/10 litri al minuto. Se era una questione di pressione, non si potevano cambiare le pompe o controllare lo stato di manutenzione dei soffioni erogatori? Ricordiamo che la centrale termica scalda l’acqua ma la quantità d’acqua prodotta e fruibile dipende da pompe ed erogatori. Su un totale di ricavi di 2.731.089,49 €, come si può definire costi elevati quelli del consuntivo 2022 per le spese energetiche e proporre il rifacimento totale degli impianti? Tanti soci questo non l’hanno capito perché forse in assoluta buona fede.
Non si nega il fatto che gli impianti siano vetusti e che prima o poi si dovrà metterci mano, ma la domanda che ci si deve porre è se sono davvero una priorità o se le motivazioni per le quali si voleva rifarli erano anche altre? Tanti soci se lo sono domandato ed altri sono rimasti perplessi, da qui la débâcle della bocciatura con l’80 % dei voti contrari.
L’altra domanda che ci si dovrebbe porre è perché, se sul volantino è stato scritto di voler diversificare le fonti di approvvigionamento energetico potenziando quelle da energie rinnovabili / ecosostenibili, viene fatta una proposta di rifacimento impianti che per la maggior parte dell’anno dipende ancora dal gas?
Seconda domanda. Perché il progetto di rifacimento impianti era quello di dismettere una centrale termica centralizzata sostituendola con più centrali termiche ancora a gas ma delocalizzate che hanno sicuramente un rendimento inferiore?
Terza domanda. Perché se come qualcuno dice le condutture sono un colabrodo e non sono isolate non si è proposta la sola sostituzione dei vecchi tubi con tubi isolati da teleriscaldamento?
Parlavo prima di trasparenza, che è stata sicuramente la parte che è mancata al Consiglio per come si è posto sulla questione impianti. Cosa si cela davvero dietro la proposta di rifacimento impianti? Forse si volevano già impostare quelli nuovi in funzione della copertura della piscina da 50 metri per il suo utilizzo invernale? Questo argomento, che dovrà essere comunque affrontato e che oggi come oggi è fortemente divisivo all’interno della società, deve essere posto in modo molto più chiaro.
Quello che a mio avviso avrebbe dovuto fare il Consiglio, era innanzitutto fare delle riunioni dedicate, proponendo più alternative e spiegando ai soci che si potevano fare scelte condivise e consapevoli su più proposte impiantistiche. Una poteva essere anche il rifacimento impianti con fonti energetiche alternative eliminando completamente il gas ed utilizzando dei sistemi in pompa di calore che attualmente possono produrre acqua calda sanitaria con un risparmio certamente superiore a quello delle caldaie a gas. Le moderne PDC raggiungono temperature anche di 65 °C. Si sarebbe dovuto fare più proposte, enfatizzando pro e contro dell’una e dell’altra con valutazione dei relativi piani di ammortamento dei costi per le diverse soluzioni.
Un’altra cosa che volevo evidenziare è che la scelta degli impianti per produrre caldo e freddo per la Club House, è una scelta obsoleta che non viene più presa in considerazione negli ambienti di civile abitazione perché poco efficiente e poco salutare. La Club House sarà di poco superiore ai 300 mq ed molto più simile come metratura ad un appartamento che ad un centro commerciale. Negli impianti civili da almeno trent’anni si prediligono i sistemi radianti, addirittura anche per il raffrescamento come i sistemi a pavimento o a soffitto che garantiscono maggior comfort, maggiore efficienza e non fanno polvere. E’ stata a mio avviso una scelta assolutamente incomprensibile, se non in una logica di risparmio, usare normali condizionatori d’aria per un ambiente dove si vive tutto l’anno. Di solito i climatizzatori per produrre caldo, si usano nella casa al mare dove si accendono forse poche settimane all’anno.
Ritornando alla bocciatura del bilancio preventivo 2023, tutto quanto sopra esposto è per sottolineare che le priorità del Consiglio erano ancora una volta pro nuoto, pro master, pro agonismo, ed ancora una volta soluzioni pagate dai soci ordinari.
Quello che non ho assolutamente colto è la lungimiranza che si dovrebbe avere pensando ad una Società che deve vedere il proprio futuro nel ricambio e nell’acquisizione di nuovi soci ordinari. Perché pensare agli impianti come priorità se per esempio gli spogliatoi maschili e femminili dentro e fuori sono in uno stato di notevole degrado, con pavimentazione sconnessa, rattoppata da piastrelle diverse tra loro ad ogni rattoppo, armadietti che avranno cent’anni, servizi da rifare, pareti da imbiancare. E questo è solo uno dei tanti punti a cui serve pensare per migliorare la società.
Mi chiedo se una persona che si pone la domanda se iscriversi alla San Zeno o alla Baldesio, partendo dal presupposto che la nostra è la società che nonostante tutto mantiene un appeal notevole per la sua storicità, è chiaro che se poi ci si trova davanti a situazioni di degrado, la scelta dell’ipotetico nuovo socio sarà iscriversi in quella società che è meglio tenuta, che offre più servizi, che è meglio gestita anche nelle semplici manutenzioni ordinarie. E’ il futuro del Sodalizio che si sta mettendo in gioco.
Federico Cerra
(socio ordinario Baldesio)
Una risposta
Pienamente d’accordo, tutto questo penoso teatro non era che il preambolo per la copertura della piscina. Tutto ovviamente sulle spalle dei Soci ad uso e consumo di master e agonisti. Come sempre da tempo, un uso prepotente e disinteressato da parte del settore nuoto. Poi i numeri di spesa verranno dettagliatamente spiegati…e capiremo perché mentre si chiedeva ai Soci parsimonia, si andava allegramente fuori budget. Non si dica che i costi della Comunale erano cresciuti! Lo si conosce a inizio stagione il costo e se fuori budget, caro consigliere, o si tagliano le ore di affitto corsia o si taglia il numero dei master o si aumenta la quota agli atleti. La società non può e non deve essere ostaggio di nessuno! Deve essere goduta dai Soci. La piscina poi, fulcro della stagione estiva, non può essere usata a piacere per l’interesse di pochi. Se ci fosse stata managerialità e trasparenza, sicuramente non avremmo perso tutti questi anni. Ci ricordiamo ancora in una passata assemblea, quando si era cercato di far approvare l’entrata più o meno gratuita di atleti……quando il presidente diceva…”lasciate fare a noi che sappiamo quello che c’è da fare…”. Bene, da allora siamo rimasti basiti e attenti.