La 78 ª edizione della fiera ha ospitato oltre 200 imprese su 55mila metri quadrati coinvolgendo nella mostra zootecnica allevamenti con più di 600 capi di bestiame da sette Paesi diversi del mondo. Si sono inoltre svolti un totale di oltre 70 eventi tecnico scientifici sui temi del benessere animale, della zootecnia di precisione, della genetica, della sostenibilità, delle energie rinnovabili, della gestione dell’acqua, sulla valorizzazione del latte italiano nel mercato globale.
Il margine alla stalla dal 2020 è cambiato per l’aumento dei costi. L’Italia produce meno latte di quanto ne consuma (92%) nonostante il dato sia in aumento rispetto agli anni precedenti. Il 56% del latte italiano risente in parte delle dinamiche del mercato europeo. “ Il 44% del latte italiano è valorizzato in formaggi Dop – ha spiegato Mirco De Vincenzi del Clal-. L’export dei formaggi è in aumento del 5,1%. Quindi il prezzo del latte alla stalla risente sia delle dinamiche europee ma anche dei formaggi Dop”.
La zootecnia nel suo percorso virtuoso verso l’ambiente ha un obiettivo: impatto zero. Un concetto che chi sa andare oltre i pregiudizi, può certamente ritenere corretto. Ad accendere i riflettori su questo delicato aspetto della produzione zootecnica, il convegno promosso Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, che sotto il coordinamento di Paolo Spadari, segretario Sezione Provinciale Latte della Libera ha ospitato diversi relatori. Marcella Guarino – professore ordinario presso l’Università degli Studi di Milano – con una relazione efficace ha messo in luce come “grazie alle tecnologie la gestione di alcuni aspetti cruciali dell’allevamento zootecnico (ad esempio gestione delle deiezioni) possa essere gestito e monitorato”, mentre il giornalista Donatello Sandroni ha contribuito a fare chiarezza sui tanti pregiudizi che gravano sul comparto, a partire proprio dall’impiego degli antibiotici, che – già vietato dal 2006 per i promotori di crescita – ha visto in agricoltura negli ultimi 20 anni una contrazione del 43%.
E poi i giovani e la formazione tra i focus centrali delle fiere. “La numerosa partecipazione dei giovani alle nostre fiere testimonia il fermento di un settore che vuole essere sempre più innovativo e tecnologico – dichiara Roberto Biloni, presidente di CremonaFiere-. E proprio grazie alla loro formazione e quindi al loro contributo se abbiamo a disposizione nelle nostre aziende figure sempre più specializzate che portano un messaggio molto importante: le figure dell’allevatore e dell’imprenditore agricolo sono cambiate nel tessuto sociale ed economico. Oggi non sono più persone adulte che si sono formate solo sull’esperienza, ma sono giovani e giovanissimi spesso laureati che investono le competenze acquisite in un nuovo modo di fare imprenditoria”.
Come nel caso di Emilio Folli, un giovane agricoltore ventinovenne che ha deciso di seguire le orme del nonno e del papà intraprendendo studi agrari che lo hanno portato prima a laurearsi all’Università Statale di Milano e poi a svolgere un master presso la Penn State University. Il suo impegno è stato premiato con Targa Balestreri 2023, promosso dall’Associazione Nazionale Giovani allevatori (ANGA) “per aver intrapreso un passaggio generazionale e per aver costruito nelle aziende di famiglia impianti innovativi per la produzione di energie rinnovabili”. Folli da anni lavora nelle due aziende di famiglia applicando moderne tecniche agronomiche tra cui pratiche di precisione e impianti di subirrigazione, sulla società agricola Erni è attivo da alcuni anni un impianto di biogas mentre sulla società agricola Palazzetto è stato realizzato recentemente uno dei primi impianti di biometano, inaugurato a maggio 2023, che vede proprio Emilio come responsabile della certificazione della sostenibilità ambientale.
In occasione delle fiere zootecniche internazionali è stato conferito anche il Premio Targa Beltrami, un riconoscimento dedicato alle imprese e ai ricercatori che si distinguono per innovazione nei macchinari, metodi di lavoro e processi. L’obiettivo è promuovere una cultura dell’innovazione che valorizzi l’efficienza e la sostenibilità ambientale. Il premio è aperto a imprese del settore agroalimentare, imprenditori, ricercatori, start-up e istituzioni con progetti, prodotti o metodi di lavorazione innovativi ed è suddiviso per categorie che includono: agricoltura di precisione, allevamento di precisione, prima trasformazione del latte ed efficientamento energetico in ambito agricolo e allevatoriale. Per l’edizione 2023 si aggiudica il primo premio l’azienda TDM Total Dairy Management. Innovazione: Sistema Batch Milking Meridian. La soluzione brevettata e proposta rappresenta un ulteriore passo in avanti nel tentativo di migliorare la capacità di coniugare le esigenze delle mandrie numerose con il benessere animale e livelli di produttività ed efficienza aziendale che garantiscano la competitività della moderna azienda da latte.
Secondo premio all’azienda Tredì Italia. Innovazione: Lupetta Maxi. Con un disegno mirato alle esigenze pratiche dell’operatore di stalla, ma con l’intento di non rinunciare, grazie alle tecnologie oggi disponibili, a un monitoraggio dell’alimentazione liquida della vitella, si è resa disponibile una innovazione che, anche grazie alla sua modularità, potrà essere facilmente acquisita nelle diverse realtà produttive.
Terzo premio all’ azienda: CMP Impianti srl. Innovazione: WCU singolo animale. Questa innovazione risponde in modo brillante all’esigenza di coniugare il benessere animale in condizioni di clima caldo e il risparmio idrico. In tale modo, con una soluzione ingegneristica mirata, si forniscono due risposte importanti per il moderno allevamento di bovine da latte ad alta produzione. Motivazione Del Premio – Categoria Efficientamento energetico applicato in ambito agricolo e allevatoriale. Premio Speciale all’ Azienda: Nenufar. Innovazione: NENUFAR coperture galleggianti con recupero di biogas . Soluzione di grande interesse sia per gli effetti sull’impatto ambientale che per quelli sulla economia dell’azienda zootecnica.
Dalla scuola al mondo del lavoro il passo è sempre più breve. Soprattutto quando questi due universi riescono a dialogare dando vita a percorsi virtuosi. Come nel caso del progetto Grana Padano Academy presentato a nell’iniziativa “La formazione, fattore strategico di successo per il comparto lattiero caseario”. Protagonisti i ragazzi della sede di Cortemaggiore dell’Istituto Raineri Marcora, che accompagnati dalla dirigente scolastica Teresa Andena e dai loro docenti hanno partecipato all’evento. “Il progetto – ha spiegato dirigente – nasce proprio per preparare figure professionali specializzate che possano inserirsi nel comparto lattiero – caseario, favorendo il ricambio generazionale”.
CremonaFiere crede molto nella formazione e nel futuro dei ragazzi e in questo contesto si inserisce anche On the way to Cremona, un progetto giunto alla seconda edizione che ha coinvolto un migliaio di ragazzi di tutta Italia che hanno preparato un progetto di innovazione di un’azienda agricola utilizzando le competenze acquisite durante laboratori appositamente realizzati in ottobre. Una commissione di esperti ha valutato i lavori arrivati e tra questi due sono stati ritenuti i migliori e sono stati premiati dall’assessore di regione Lombardia all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi, si tratta dell’ Istituto Fermi di Pontedera PI e dell’ Istituto Giordano Dell Amore di Minoprio Como. Un riconoscimento è stato attribuito anche all’Istituto Stanga di Cremona.