L’Ats Valpadana, cioè l’Azienda territoriale sanitaria delle province di Cremona e Mantova, entra a piedi giunti nella Procedura abilitativa semplificata (PAS) per l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili tramite digestione anaerobica. In parole povere, pubblica un atto di indirizzo sull’assegnazione delle concessioni per gli impianti di biogas. La lettere è stata recapitata, tra gli altri, a tutti i Comuni cremonesi e mantovani. ‘Stanno pervenendo da alcuni mesi da parte di aziende – si legge nella lettera – richieste di PAS per l’installazione di impianti ai quali è previsto l’affiancamento di caldaie funzionanti a biomasse legnose utilizzate generalmente per riscaldare fermentatore e post fermentatore. Preme informare che le province di Cremona e Mantova sono da decenni territori critici in relazione alla qualità dell’aria in relazione principalmente delle condizioni meteorologiche sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti. Tra gli inquinanti critici di carattere sanitario rivestono particolare importanza le polveri sottili a causa dei loro effetti sulla salute. Per entrambi i territori è tuttora attuale il superamento del numero massimo di sforamenti consentiti ammessi dalla normativa per il limite giornaliero del PM10 in tutte le stazioni del programma di valutazione. Per il territorio di Cremona a ciò si aggiunge il superamento del limite annuale per il PM2,5 in alcune stazioni di monitoraggio. Considerata l’elevata richiesta sui territori di Cremona e Mantova di impianti di digestione anaerobica che pervengono costantemente agli enti dei due territori, si rappresenta che gli impianti a combustione di biomassa potrebbero diventare una forma numerosa e diffusa di emissioni di particolato sottile e primario aggravando in tal modo sensibilmente un quadro ambientale già critico per le polveri sottili nelle due province. Per tale motivo si osservano criticità in relazione alla salute pubblica correlate all’installazione di tali impianti. Perciò gli impianti a combustione di biomassa in territorio con una qualità dell’aria già compromessa da decenni dovrebbero essere realizzati solo nel caso in cui siano finalizzati a soddisfare un bisogno essenziale quale il riscaldamento domestico’.
Sulla scorta di tale presa di posizione, il Comune di Sergnano ha inviato alla società agricola Energia Verde Bio Sergnano con sede a Romano di Lombardia una richiesta di integrazione della documentazione relativa a un impianto di produzione di biometano progettato in quel territorio comunale. ‘La documentazione integrativa – conclude la lettera inviata alla società e per conoscenza e tutti gli enti interessati – dovrà pervenire entro 30 giorni. La conferenza dei servizi fissata al 21 febbraio è al momento sospesa in attesa delle integrazioni e il termine per la conclusione del procedimento è posticipato al 3 maggio prossimo’.
Una risposta
I nuovi impianti a biogas puntano a immettere in rete parte del metano prodotto, non più ad inviare in combustione l’intera produzione. Questo a beneficio dell’aria