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Biometano a Cremona, il M5s in Regione: sito inidoneo

27 Settembre 2023

Dopo essere intervenuta con una interrogazione al presidente del Consiglio regionale lombardo sul progetto del nuovo ospedale di Cremona, la consigliera Paola Pollini del Movimento 5 stelle chiede spiegazioni al presidente della giunta regionale Attilio Fontana, alla giunta e agli assessori competenti sull’impianto per la produzione di biometano da digestione anaerobica che A2A vorrebbe realizzare alla periferia della città, in via Antichi Bodri, al confine con il territorio comunale di Gerre de’ Caprioli, vicino all’impianto a biomasse legnose di Agripower e al termovalorizzatore della società A2A.

Dalla Carta di classificazione delle aree agricole del Comune di Cremona, si nota che l’area in esame è classificata come “Area agricola strategica ed ecologica”. Il progetto di nuovo impianto sarà sottoposto alla procedura provinciale di valutazione di impatto ambientale.

Intanto il progetto è stato oggetto di potenzialmente gravi rilievi critici da parte degli uffici tecnici comunali e di Arpa. Come emerge dal documento rilasciato dal settore Urbanistica del Comune di Cremona, chiamato a esprimere un parere, i tecnici dichiarano “la non conformità urbanistica dell’intervento essendo lo stesso difforme dal Piano di governo del territorio vigente”. Nello specifico, viene evidenziato che “le aree in oggetto” sono inserite “negli Ambiti agricoli”, ossia “aree agricole strategiche e di rilevanza ecologico-ambientale e paesaggistica”. […] Tra le osservazioni degli uffici comunali, anche quelle sull’impatto paesaggistico: considerando che “l’area individuata come parco dell’economia circolare ha un alta valenza paesaggistica e ambientale e peraltro già sovraccaricata di presenze architettonicamente impattanti” nonché conflittuali con il paesaggio.

”Data l’autosufficienza regionale in termini di gestione di rifiuti – scrive Pollini -, l’indirizzo delle politiche della Regione dovrebbe orientarsi in senso contrario all’insediamento di nuovi impianti, dando priorità all’efficientamento e al miglioramento tecnologico e ambientale di quelli già esistenti. La localizzazione del progetto solleva potenzialmente gravi criticità ambientali, per via della sua collocazione all’interno di un elemento primario della rete ecologica regionale, in prossimità di siti sottoposti a ulteriori vincoli ambientali nonché ad aree per cui è prevista la deframmentazione, cioè il possibile divieto di ulteriori antropizzazioni, stanti quelle che già insistono sul territorio con impatti sulla connettività ecologica”.

Alla luce di questa considerazione, la consigliera grillina chiede ai destinatari dell’interrogazione come valutino la compatibilità del progetto con l’elemento primario della Rete ecologica regionale all’interno del quale l’impianto per la produzione di biometano è localizzato, anche in riferimento al Parco locale di interesse sovracomunale del Po e del Morbasco nonché alla luce delle osservazioni e rilievi critici già avanzati dagli Enti competenti.

Pollini chiede anche come valutino la tutela della connettività ecologica stante le probabili interferenze del progetto rispetto agli habitat e alle risorse naturalistiche tutelate, con conseguente rischio di frammentazione della Rete ecologica regionale, in riferimento al vicino Varco da deframmentare ai sensi della normativa regionale.

Pollini chiede infine se la Regione intenda aprire un’interlocuzione con il Comune di Cremona e A2A su possibili siti alternativi, già esaminati nello Studio di impatto ambientale. che ha evidenziato come, se il progetto fosse localizzato in un altro sito, comporterebbe un potenziale minor traffico derivante dal trasporto delle materie prime, il che logicamente comporterebbe un minore inquinamento da emissioni in aria.

 

 

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