A più di dieci giorni dalla pubblicazione da parte della Provincia di Cremona dei pareri espressi dall’ufficio tecnico del Comune di Cremona e da ARPA nell’ambito della procedura di VIA cui è assoggettato l’impianto di biometano voluto da A2A, è assordante il silenzio dell’Amministrazione riguardo alla dichiarata non conformità urbanistica del progetto, al suo pesantissimo impatto sulla viabilità e alla più che dubbia compatibilità delle sue emissioni con il contesto abitativo circostante. Questi due pareri scolpiscono nella pietra giudizi inequivocabili che, del resto, riflettono precisamente le caratteristiche di una porzione di territorio al confine tra un’area agricola e naturalistica di pregio e le prime abitazioni della città.
A questo silenzio sono abituati i residenti nella zona che già lo scorso marzo avevano fatto i medesimi rilievi ora confermati dai tecnici di ARPA e Comune ancor prima di costituirsi in Comitato, o i Sindaci dei comuni di Gerre de Caprioli e Bonemerse che dalla prima ora hanno scelto di combattere questa battaglia al fianco dei propri cittadini.
I capigruppo della maggioranza in Consiglio comunale si sono affrettati a rispondere alle opposizioni, perpetuando uno sterile gioco delle parti che a nostro avviso non può sottrarre l’Amministrazione dal dare risposte chiare ai cittadini. Si è parlato di ‘rigore’ nel percorso; giusto! Allora il Sindaco e la Giunta siano conseguenti ed esprimano con altrettanto rigore in conferenza dei servizi parere negativo alla realizzazione dell’impianto senza scaricare su altri Enti la responsabilità e nel rispetto di quel sistema di regole di cui la municipalità si è dotata nel corso degli anni, approvando in Consiglio Comunale le varianti al Piano di Governo del Territorio e, nello specifico, confermando per oltre trent’anni i vincoli presenti in quel contesto. Su una partita come questa non si può stare nel mezzo; si sta di qua o di là con chiarezza e coerenza. Il Comune di Cremona applichi nei confronti della potente Multiutility lo stesso rigore opposto al privato che si rivolge agli uffici per realizzare una pergola a copertura dell’uscio di casa. Che rigore sarebbe, altrimenti, negare al privato cittadino banali autorizzazioni per consentire poi a un potente soggetto privato di stravolgere per mera logica di profitto il piano delle regole devastando 46.000 metri quadrati di parco vergine tramite la scorciatoia dell’autorizzazione unica? Il Comitato, al netto della retorica del ‘Parco dell’economia circolare’ che non ha alcuna valenza regolatoria, chiede con forza all’Amministrazione di uscire dall’ambiguità e chiarire se intende tutelare i cittadini e il territorio difendendo le regole ambientali e urbanistiche vigenti o utilizzare come paravento una legge di brutale impronta neoliberista, peraltro da molti messa in discussione proprio perché irrispettosa dei principi democratici che stanno alla base dei processi partecipativi di definizione dei piani regolatori.
La questione è cruciale e riteniamo che rispondere alle sollecitazioni di cittadini, comitato, associazioni non sia un mero fatto di cortesia ma un preciso dovere istituzionale. Intanto noi, certi della forza delle regole, sappiamo da che parte stare e ci opporremo con forza a questo progetto in ogni sede.
Luigi Lipara
presidente Comitato BiometaNO Cremona
3 risposte
La giunta Galimberti dovrebbe rendersi conto che, intestardendosi a sostenere l’impianto di biometano in quell’area, si suicida politicamente. In vista delle prossime elezioni amministrative le forze che sostengono il centrosinistra richiedano “discontinuità” almeno su questo tema. Senza discontinuità, la sconfitta è assicurata!
Sono d’accordo. Aggiungo che la discontinuità si impone anche su altre ‘partite’: nuovo ospedale, autostrada Cremona-Mantova, terzo ponte sul Po, cementificazione del parco d’interesse intercomunale del Po e del Morbasco, concessioni edilizie alla grande distribuzione organizzata. E chi più ne ha più ne metta.
E prenderli a sassate?