Centrodestra: mozione contro il biometano a San Rocco

20 Settembre 2024

I capigruppo in consiglio comunale: Alessandro Portesani (Novità a Cremona) , Marco Olzi (Fratelli d’Italia),  Saverio Simi (Forza Italia) e Jane Alquati (Lega) hanno depositato all’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale la mozione di indirizzo rispetto alle realizzazione di un impianto di biometano al confine tra Cremona e Gerre de Caprioli nel parco del Po e del Morbasco.

La mozione impegna Sindaco e Giunta a compiere ogni necessario atto amministrativo finalizzato a impedire che venga realizzato l’impianto di biometano da parte di A2A nell’area individuata. Di prendere atto del fatto che allo stato attuale A2A S.p.A. non ha effettuato sul territorio della città di Cremona gli investimenti previsti dal piano Cremona 20-30 e della contestuale volontà di A2A S.p.A di mantenere attivo il termovalorizzatore oltre il 2029 (scadenza della Valutazione di Impatto Ambientale).

Nel testo della mozione si chiede, ulteriormente, di definire un nuovo piano energetico per Cremona e il territorio cremonese, basato su criteri scientifici e ispirato a principi di indipendenza, economicità ed efficienza energetica, nell’esclusivo interesse di Cremona e del territorio cremonese, sottoscrivendo un accordo di collaborazione con il Politecnico di Milano per poter beneficiare di un supporto tecnico-scientifico qualificato.

I capigruppo, nel testo depositato, sottolineano come il Sindaco e la Giunta debbano attuare ogni necessario atto finalizzato a trattenere sul territorio cremonese gli investimenti di 150 milioni prospettati da A2A S.p.A. in occasione della sottoscrizione del Memorandum Cremona 20 – 30 e, di fatto, mai realizzati, oltre a finanziare l’attività di ricerca e analisi del Politecnico di Milano, di cui al punto precedente.

Tra le richiese anche quella che A2A realizzi opere di mitigazione ambientale rispetto all’impatto generato dal termovalorizzatore, quali ad esempio la realizzazione di un bosco-filtro. Ma soprattutto il coinvolgimento sia degli amministratori dei Comuni limitrofi all’area in cui sorge il termovalorizzatore sui progetti futuri, sia la nuova Commissione Ambiente nella valutazione delle ipotesi progettuali future emerse nell’interlocuzione con A2A, aggiornando il Consiglio comunale sugli sviluppi.

 “Questa mozione – spiegano i capigruppo – si rende necessaria perché la precedente amministrazione, di cui l’attuale Sindaco era parte integrante, ha fortemente sostenuto la necessità di dar seguito al progetto. Non solo. Ma durante tutta la campagna elettorale l’allora candidato e attuale indaco Andrea Virgilio ha più volte dichiarato che il progetto di A2A di realizzazione della centrale di biometano fosse necessario per la città di Cremona al fine di raggiungere l’autonomia energetica”.

”Con il recente ‘no’ all’impianto del Sindaco di Cremona – concludono i capigruppo dei partiti del centrodestra – chiediamo chiarezza che verrà con il voto positivo di Virgilio e dell’intera maggioranza a questo testo. Ne va dalla serietà delle istituzioni nei confronti dei cremonesi”.

2 Responses

  1. È quel “a San Rocco” che dovrebbe impensierire. Perché, per come stiamo messi con l’inquinamento nel nostro territorio, “né a San Rocco, né altrove” sarebbe più tranquillizzante. Ma certo, anche il centro destra deve pur lasciare un minimo di spiraglio nel caso servisse! Chiudere la porta significherebbe prendere decisioni definitive che è prudente non prendere: non si sa mai…

  2. e dopo 30 anni ancora si parla del “bosco filtro”…. il “comitato contro l’inceneritore e per la raccolta differenziata” che nei primi anni ’90 ha portato ad indire il referendum a Cremona ha sempre sostenuto, come è evidente anche ora, che l’obiettivo del “bosco filtro” è una foglia di fico che purtroppo fa presagire che anche chi lo ripropone, ora come allora, è favorevole all’inceneritore e che potrà inquinare per altri decenni. Quindi il centrodestra sia conseguente alla sua giusta critica a Virgilio e dichiari che né l’impianto di biometano né l’inceneritore sono utili ai cremonesi, ma sono causa dell’inquinamento gravissimo della città per un’area molto vasta attorno ad essa… La riconversione della produzione di calore necessaria per il teleriscaldamento, altra perla dei decisori politici e tecnici di 30 anni fa, sarà un vero banco di prova per capire chi ha interessi specifici e non si preoccupa affatto della salute dei cittadini.
    Nonostante questo in campagna elettorale non se ne è parlato affatto… ma i nodi vengono al pettine, e a mio avviso c’è materia per motivare i cittadini di Cremona e provincia a chiedere le dimissioni della giunta di Cremona e andare a nuove elezioni, soprattutto quando si inizierà finalmente a parlare della costruzione del nuovo ospedale, vera bomba ambientale che esploderà in una palude già da decenni pestifera com’è la nostra provincia meridionale.

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