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Biometano minaccia per il territorio, questione europea

1 Giugno 2024

Ai candidati al Parlamento europeo sono state rivolte 5 domande sulla gestione dei rifiuti organici per produrre biometano attraverso i biodigestori. Uno dei questi impianti a forte impatto ambientale è progettato da A2A a Cremona, in zona San Rocco, all’interno del parco di interesse sovracomunale del Po e del Morbasco, al confine col territorio comunale di Gerre de’ Caprioli. Il trattamento della frazione organica dei rifiuti mediante i biodigestori anaerobici, per produrre biogas da trasformare in biometano, è diventato un vero e proprio problema in termini ambientali, sociali ed economici.

Una Rete di Comitati

Oltre 40 Comitati e Associazioni (Rete) che da tempo opera su queste tematiche, approfittando delle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, ha inviato ai candidati capilista di tutte e cinque le circoscrizioni, un questionario con 5 domande a risposta chiusa, con la raccomandazione ai candidati di diffondere il documento anche agli altri membri delle varie liste.

Queste unioni condividono la position paper dellAssociazione Nazionale dei Medici per l’Ambiente dell’ISDE, la quale sostiene che il processo con digestione anaerobica (in assenza di ossigeno) non è sostenibile.

Un processo che inquina

Attraverso questi impianti si trasforma preziosa materia organica (le cosiddette biomasse) in biogas e in biometano, con un processo che  inquina, produce effetti climalteranti, ha una bassa resa energetica in rapporto all’energia investita, consuma molta acqua e non attua economia circolare perché si producono rifiuti.

Inoltre si assiste al paradosso che questi impianti fallirebbero se non avessero generosi incentivi pubblici a partire da quelli europei (che i cittadini alla fine pagano con le loro bollette).

Pertanto è stato inviato un questionario ai candidati al Parlamento europeo per sapere come intendono muoversi politicamente in merito alla gestione dei rifiuti  cosa ne pensano del trattamento degli stessi con i digestori.

Insieme a quei candidati che vorranno supportare le nostre posizioni, costituiremo un fronte comune affinché  cambino le leggi europee che  permettono di poter continuare a finanziare lautamente la digestione anaerobica a tutto discapito del compostaggio aerobico (che mantiene gli equilibri naturali da milioni di anni senza creare problemi).

I dati che verranno raccolti entro il 3 giugno, saranno elaborati e resi pubblici prima delle elezioni per consentire ai cittadini di fare le scelte che ritengono più adeguate alla propria visione.

Di seguito le 5 domande rivolte ai candidati al Parlamento europeo:

QUESTIONARIO per i politici candidati alle elezioni 2024 sulla gestione dei rifiuti urbani

  1. Il processo di degradazione della sostanza organica dei rifiuti solidi, in natura avviene con la tecnica del compostaggio ampiamente sostenibile e seguendo la logica dell’economia circolare (continuo riciclo della materia). La tecnologia anaerobica dei biodigestori con produzione di biogas seguita dal compostaggio del digestato non è un processo sostenibile e non segue la logica dell’economia circolare.
  • Gli impianti di biodigestione non sono economicamente sostenibili perché troppo onerosi sia come investimento iniziale che come costi di gestione e sopravvivono solo grazie ai generosi incentivi erogati. Si chiede la cancellazione degli incentivi.
  • L’impatto ambientale degli impianti di biodigestione è considerevole sia nei confronti dell’inquinamento atmosferico (produce grandi volumi di gas climalteranti, impatto odorigeno elevato etc) che delle risorse idriche superficiali e sotterranee. La loro dimensione, solitamente notevole per motivi di ritorni economici adeguati, richiede la cementificazione e copertura di ampie superfici generalmente a destinazione agricola
  • Il proliferare di società (multiutility) miste private-pubbliche a cui vengono conferiti i servizi di gestione rifiuti e delle reti idriche urbane sta creando dei centri di monopolio territoriali che non mirano all’efficientamento dei servizi per i cittadini ma piuttosto al ritorno economico per il gestore che non è esposto ad alcun rischio di impresa. Le tariffe, sia pur controllate da ARERA, consentono loro di recuperare tutti i costi sostenuti anche quelli attribuibili alle loro inefficienze.
  • Una volta eletta/o intende continuare a rapportarsi con questa Rete?

 

La Rete di associazioni e comitati contrari ai biodigestori.

°Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana APS; ° Salviamo il Paesaggio Provincia di Cremona” comitato aderente al Forum Nazionale Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori; ° Rete “NoRigass No GNL Nazionale”; ° Comitato Sarzana che botta (SP); Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni CCAdbr; ° Movimento Consumatori Nazionale APS; ° Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua ODV; ° Associazione Comitato Acqua alla gola Massa; ° Comitato Apuano salute ambiente della provincia di Massa Carrara; ° IBS-Inter-rete Beni comuni e Sostenibilità; ° Magliette Bianche di Massa Carrara; ° No Biodigestore Saliceti – Santo Stefano Magra (SP); ° Gruppo d’ Intervento Giuridico GrIG (Nazionale); ° Opzione Zero – Coordinamento No inceneritore Fusina (VE); ° Comitato Residenti Colleferro (Roma); ° Coordinamento Provinciale Comitati Ambiente e Salute di Reggio Emilia; ° Comitato vivere meglio di Formignana Ferrara; ° Associazione Il Melograno (FE); ° Legambiente Comacchio (FE); ° Comitato Difendiamo Casal Selce di Roma; ° Comitato dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace (Discarica); ° La Pietra vivente (MS); ° Associazione Alberto Benetti APS; ° Italia Nostra Massa e Montignoso; ° Alleanza Beni comuni ODV; ° Atto Primo salute ambiente e cultura ODV; ° Osservatorio Ambientale Pratese; ° Crisoperla associazione biologica per l’economia solidale APS; ° Rete Toscana in movimento; ° Insieme per la Libellula; ° Forum Ambientalista ODV per la Toscana;

Coordinamento Comitati Veneti: ° Coordinamento Nazionale Terre Nostre; ° Comitato No Biometano Papozze; ° Comitato ambiente e sviluppo Cavarzere; ° Comitato Salute e territorio per il futuro di Canaro; ° Comitato lasciateci respirare Vescovana; ° Comitato difesa ambiente Corbola (RO); ° No biogas Caregnano (RO); ° Terre Nostre Villadose; ° Rete dei comitati polesani a difesa dell’ambiente; ° Italia Nostra Sezione di Rovigo; ° Auletta Casa Mia (SA); ° Tutti per l’Ambiente, l’ambiente per tutti di Collesannita (BN); ° Comitato BiometaNO Cremona.

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