Nessun programma per l’estate? Non occorre spostarsi molto per trovare, nel nostro Paese, luoghi poco conosciuti con spiagge caraibiche, colline e valli incontaminate e un ricco patrimonio storico-artistico
Ma come trovare luoghi poco conosciuti?
Con “Turismo birrario – guida per viaggiatori in fermento” (Edizioni Lswr) Luca Grandi e un team di professionisti (esperti di turismo ed esperti di birra) ci presentano i percorsi turistici italiani meno battuti, raccontandone le specificità territoriali artistiche, monumentali e naturalistiche.
I microbirrifici di alta qualità
All’interno di questi itinerari (sessanta, suddivisi in quattro volumi) vengono anche segnalati moltissimi microbirrifici artigianali che, per qualità e originalità, hanno saputo portare innovazione. Non solo: spesso, grazie all’immenso patrimonio agroalimentare del Paese, sono stati sperimentati nuovi sapori e gusti, inimitabili altrove.
I cinque itinerari della Lombardia
“Turismo birrario” comprende quattro volumi. Nel libro dedicato al Nord-Ovest, sono cinque gli itinerari dedicati alla Lombardia:
- Oltrepò Pavese: i lombardi dell’Appennino
- Non solo risaie: la Lomellina
- Monti e letteratura tra Lecco e la Valsassina
- Da Passirano al Sebino bergamasco e alla scoperta della Val Seriana e delle Alpi Orobie
- Franciacorta, Sebino e Val Camonica
- Cinema e fortezze del Cremasco
Due idee per weekend e gite fuori porta
1) Non solo risaie: la Lomellina
A due passi da Milano, la Lomellina occupa un angolo di Lombardia troppo spesso ignorato dal turismo. Parlare di Lomellina significa prima di tutto raccontare il suo paesaggio. Quello che durante l’Alto Medioevo era un territorio piuttosto inospitale è diventato con i risultati di diverse bonifiche una terra produttiva, abbellita da pioppeti e piccole riserve protette. Monaci e religiosi locali prima – seguiti dai signori e duchi di Milano e dagli agricoltori sotto il dominio dei Savoia – hanno modificato corsi d’acqua, costruito argini e disboscato foreste per creare quello che oggi sembra (ma non è) un paesaggio interamente spontaneo.
Le tappe dell’itinerario (approfondite nel volume Turismo birrario”):
– Vigevano, la Città del Moro
– In volo con gli aironi verso il Po
– La piccola Loira: Sartirana, Lomello, Scaldasole
– Il ponte della Gerola, ai confini con la Lombardia
Che birra assaggiare?
Simone Ghiro fonda il Birrificio Gambolò, nell’omonimo paese della provincia pavese, nel 2012. Il concetto di microbirrificio qui si esprime appieno, dalla scelta del materiale tecnico allo sfruttamento del poco spazio a disposizione – poco più di 150 metri quadri –, tutto è studiato nei dettagli e rimanda a Simone, one man show dell’impresa, e alla sua meticolosa attenzione per ogni aspetto in qualsiasi momento. Simone ha una propensione per l’uso, disinvolto quanto preciso, di luppoli nordamericani, e le birre che produce ben rappresentano i suoi gusti. In sala cotta si spazia da birre nordamericane come IPA e APA, passando per basse fermentazioni di chiara ispirazione tedesca, per approdare a birre di scuola belga e poi dare sfogo alla creatività con le birre stagionali o le “one-shot” (prodotte una volta soltanto).
2) Monti e letteratura tra Lecco e la Valsassina
Una distesa di dolci acque ci accoglie a Lecco provenendo da sud. Il maestoso fiume Adda, dopo aver solcato le grandi piane della Valtellina, riprende il suo cammino sgusciando fuori dal Lario (il lago di Como). Tre brevi torrenti scendono da oriente ed entrano in città mentre un gruppo di piccoli laghi – che sembrano isole d’acqua – tratteggia il confine tra la provincia di Lecco e la Brianza: Alserio e Segrino, Pusiano e Annone, fino agli affascinanti laghi di Garlate e Olginate, che in realtà altro non sono che ingrossamenti dell’Adda.
Siamo sul ramo del Lario forse meno frequentato dai turisti, ma che è sicuramente il più celebre nel mondo letterario, specialmente da quando I promessi sposi del Manzoni sono diventati parte del nostro immaginario collettivo.
Tutt’intorno a Lecco, una cornice di montagne rocciose e aguzze abbraccia il territorio: il Coltignone e il San Martino da un lato, i Corni di Canzo, il Moregallo e il Barro dall’altro. E poi ovviamente c’è il monte Serrada, meglio conosciuto come Resegone, con la sua inconfondibile silhouette seghettata.
L’itinerario parte da Lecco per terminare a Bellano, che si affaccia lì dove i tre rami del lago di Como si incontrano.
Le tappe dell’itinerario (approfondite nel libro “Turismo birrario”):
– Luoghi manzoniani a Lecco e dintorni
– Primi attimi n Valsassina
– In compagnia di poetesse e minatori tra i borghi di Pasturo e Barzio
– In bici lungo il Pioverna: da Introbio a Taceno
– La foce del Pioverna: Bellano
Che birra assaggiare?
Il primo birrificio della Valsassina “La mia birra”, opera di Lucia Tenderini e di Bruno Moneta, suo marito, si trova in Valvarrone, a Premana, paese di poco più di 2000 anime, storicamente legato alla lavorazione del ferro che oggi è riconosciuto come distretto delle forbici e degli articoli da taglio. L’acqua locale si rivela molto adatta per offrire una gamma di birre ispirate alla tradizione mitteleuropea, rigorosamente a bassa fermentazione, e che guardano talvolta a metodi produttivi classici e oggi – purtroppo – poco praticati, come la decozione nella produzione del mosto che esalta la fragranza dei malti. Le referenze, che includono tra le altre una Helles bavarese, una Vienna, una Rauch Beer (birra affumicata originaria di Bamberg), sono perlopiù a bassa gradazione alcolica (la media di poco sopra al 5%) a ricercare e sottolineare la semplicità nella bevuta.
A Taceno, nella contigua Val Muggiasca, si trova la Birreria Belli e Beati, il locale gestito direttamente dal birrificio.
“Turismo birrario“, opera in 4 volumi raccoglie:
– 60 percorsi e itinerari poco battuti;
– microbirrifici di qualità del territorio, che accompagnano gli itinerari.
Il libro è scritto da esperti di turismo e di birra, che coniugano in queste pagine tutto il loro sapere per scoprire il nostro territorio.