Scontro sulla caccia in Regione Lombardia tra la maggioranza a guida leghista e l’assessore Fabio Rolfi, sempre della Lega. È accaduto in commissione agricoltura, montagne, foreste e parchi dove era in discussione la legge di semplificazione normativa. Due emendamenti volti a semplificare la vita ai cacciatori, a prima firma del leghista bresciano Floriano Massardi, sono stati approvati nonostante il parere contrario dell’assessore e della giunta. Due i punti introdotti dagli emendamenti: al cacciatore viene concesso di segnare il capo abbattuto anche solo dopo averlo recuperato, e non all’atto dell’abbattimento, e viene cancellato il registro regionale dei richiami vivi, quindi la necessità per il cacciatore di comunicare il numero degli uccelli vivi detenuti, pena una sanzione pecuniaria. La caccia all’avifauna con i richiami vivi è stata più volte oggetto di tentativi di allargare le maglie da parte della Regione, e più volte sono intervenute impugnative, ricorsi, sentenze avverse e anche minacce di sanzioni. Ciò nonostante, ogni anno in consiglio regionale si riapre la discussione su questi argomenti.
‘Sulla caccia la Lega gioca sporco, tentando tutte le volte di forzare le leggi pur sapendo che le modifiche verranno respinte’ attacca il consigliere regionale del PD Matteo Piloni. ‘Ancora una volta hanno deciso di andare contro non solo la normativa nazionale, ma anche una sentenza della Corte costituzionale, con tutti i risvolti di natura giuridica che ne conseguono. Spiace che, ancora una volta, su questi temi si proceda senza il minimo rispetto delle norme, facendo danni alle stesse realtà venatorie, oltre che all’ambiente e a tutti i cittadini. Purtroppo, prendiamo atto che l’assessore Rolfi, su questi temi, non ha voce in capitolo e viene smentito dalla sua stessa maggioranza’.