Stasera alle 21 (martedì 6 giugno) si torna di nuovo in scena al Teatro Filo di Cremona con uno nuovo studio di Associazione VarieAzioni, questa volta per ‘Caligola’ di Albert Camus. I giovani interpreti hanno accolto con grande coinvolgimento un tema purtroppo sempre attuale perché la sete di potere non è solo cosa del passato. La follia del giovane imperatore romano è nota a tutti, ma Camus soprattutto nella sua prima versione dell’opera scritta nel 1941 ne attribuisce la causa al dolore straziante di Caligola per la perdita di Drusilla, la sorella di cui era perdutamente innamorato, un dolore che i senatori sminuiscono a favore degli interessi di Stato, sottraendo a Caligola la possibilità di mettere il valore della vita umana e lo strazio del lutto davanti alla necessità di mantenere il potere. Caligola reagisce a questo sopruso esasperando ciò che i senatori bramano: se il potere e lo Stato sono davanti a tutto, allora lui, come imperatore, di quel potere e di quello Stato si farà detentore assoluto, esasperandone la crudeltà, spingendosi fino all’eccesso, consapevole che tutto ciò non potrà che condurlo alla morte.
Nella messa in scena di stasera la violenza estrema, a tratti grottesca, che pervade l’opera viene sottolineata dalle musiche di Beethoven, che ci ricordano il film di Stanley Kubrick Arancia Meccanica, anch’esso pregno di una crudeltà fine a se stessa. Lo specchio con cui Caligola dialoga nella sua follia si frantuma in una moltitudine di voci che lo ossessionano implacabilmente. Il Senato diventa metafora della politica dei nostri tempi, popolato da personaggi che si riempiono la bocca di frasi fatte sui valori della famiglia e dello Stato, ma che hanno perso la propria identità culturale e il senso etico che la loro posizione dovrebbe comportare, incapaci di ribellarsi alle provocazioni tiranniche se non quando diventeranno insostenibili.
E come scrisse Seneca: ‘Non vi può essere nulla di stabile per chi è instabile, niente di eterno e di duraturo per chi è fragile’.
In scena Vittorio Auricchio, Lavinia Lanfredi, Duccio Guarneri, Bianca Saccà, Riccardo Marchesi Malena Gastaldi, Ludovica Antonioli, Sofia Castagnetti, Leonardo Cavagnoli, Giacomo Contardi, Michele D’Aggiano, Alice Galante, Giovanni Venturato.
Scene Saul Paloschi, Maresca Gambino, Duccio Guarneri.
Luci Saul Paoloschi.
A cura di Daniela Coelli.
Una risposta
Un grande lavoro, una luce nel buio della Cremona dormiente ! Camus anticipa temi di straordinaria attualità (i senatori del testo sembrano quelli che attualmente siedono a palazzo Madama). Complimenti Daniela.